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Politica

La favola a 5 Stelle di Pantelleria

Redazione

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Ah, il Movimento 5 Stelle, quei paladini del popolo che arrivano, promettono rivoluzioni e poi, puff, spariscono come bolle di sapone. Pantelleria ne sa qualcosa. Dopo anni di proclami, ci ritroviamo con la solita storia: tante parole, pochi fatti. Eppure, oggi cercano ancora di impartire lezioni, accusando gli altri di immobilismo e incapacità. Ma vediamo un po’ chi ha davvero lasciato l’isola a se stessa.

Zona franca

Ricordate la grande promessa della zona franca per Pantelleria? I senatori e deputati 5 Stelle erano venuti in pompa magna a garantire che l’isola avrebbe avuto agevolazioni fiscali e incentivi economici. Peccato che di tutto questo non si sia visto nemmeno l’ombra. Ah, forse la zona franca esiste, ma in una dimensione parallela, dove le promesse elettorali diventano realtà. Qui sulla Terra, invece, Pantelleria continua a combattere con difficoltà economiche e zero benefici da parte di chi doveva “cambiare tutto”.

Punto Nascite

E poi c’è il Punto Nascite. Secondo i 5 Stelle, il problema è tutto del centrodestra, colpevole di aver chiuso il reparto. Ma qui arriva il bello: dopo il grande sciopero della fame degli esponenti grillini, la situazione è rimasta esattamente la stessa. Il Punto Nascite è ancora chiuso. Non si era detto che il Movimento avrebbe difeso Pantelleria con le unghie e con i denti? Beh, a quanto pare, lo sciopero della fame è servito più per qualche titolo sui giornali che per ottenere un risultato concreto.
Un’altra chicca: il mancato risarcimento per la tromba d’aria del 2021.
Oggi i 5 Stelle accusano l’amministrazione D’Ancona di non aver lottato abbastanza per ottenere i fondi. Ma scusate, chi era al governo nazionale e regionale in quegli anni? Il Movimento 5 Stelle! Possibile che abbiano “dimenticato” Pantelleria proprio quando erano loro a poter intervenire? Troppo impegnati a fare battaglie di principio da qualche altra parte? La realtà è una sola: quando c’era da prendersi il merito, erano in prima fila; quando c’era da lavorare sul serio, non si trovavano più.
Ah, i famosi finanziamenti record portati a Pantelleria dai 5 Stelle! Ottimo, quindi l’isola dovrebbe essere un paradiso, giusto? Peccato che i progetti approvati sotto la loro amministrazione abbiano lasciato parecchie falle. Il tanto decantato Water Front, ad esempio, è ancora bloccato e i fondi rischiano di restare inutilizzati. E vogliamo parlare della mancanza di parcheggi e della viabilità compromessa? Non basta dire “abbiamo portato i soldi”, bisogna anche saperli spendere con criterio.

Turismo
E poi c’è il capitolo turismo. “Pantelleria ha registrato un record di presenze nel 2021 e 2022 grazie alla nostra gestione!” dicono i grillini. Certo, peccato che in quegli anni gli italiani potessero viaggiare solo all’interno del paese a causa del Covid. È come vantarsi di aver venduto più ombrelli durante un’alluvione. Ora che i confini sono di nuovo aperti, Pantelleria fatica a mantenere lo stesso livello di presenze. Forse perché la grande strategia turistica a 5 Stelle non esisteva davvero?
Insomma, il Movimento 5 Stelle ha avuto il suo momento di gloria, ha fatto promesse, ha raccolto applausi, ma alla fine Pantelleria è rimasta con gli stessi problemi di prima. Eppure oggi si presentano ancora come i difensori dell’isola, dimenticando che i loro anni di governo non hanno portato i miracoli annunciati. Meno slogan, più concretezza: sarebbe bello vedere i 5 Stelle occuparsi davvero di Pantelleria, anziché limitarsi a scaricare sempre le colpe sugli altri.

di Taglio Basso

Politica

Lega Pantelleria – Impegno On. Lo Curto esempio di politica che ascolta

Redazione

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In un tempo in cui le periferie rischiano di essere percepite come margini e non come parte integrante della trama nazionale, ogni gesto politico che ribalta questa prospettiva merita rispetto e riconoscimento.

Da questo punto di vista, l’azione dell’On. Eleonora Lo Curto, Segretario Provinciale della Lega Salvini Premier, si è distinta per una qualità non sempre scontata: quella di ascoltare e di considerare i territori non in base alla loro visibilità mediatica, ma in base al valore umano, culturale e strategico che essi rappresentano.

L’attenzione che l’On. Lo Curto ha saputo rivolgere all’isola di Pantelleria, non come episodio isolato ma come scelta coerente e ripetuta nel tempo, è per noi motivo di gratitudine. Una gratitudine che non si esprime in forma retorica, ma che nasce da un’esperienza concreta: la presenza, la disponibilità al confronto, l’impegno nella promozione di istanze locali spesso ignorate nei contesti decisionali più ampi.

Tra le ricadute positive di questo lavoro costante vi è, certo, anche la recente manifestazione velica “VI Tappa Trofeo del Comitato”, che ha contribuito a rafforzare il ruolo dell’isola come luogo di incontro e di progettualità. Ma l’evento sportivo, pur significativo, è parte di un disegno più ampio: quello di riportare Pantelleria al centro di una visione politica che sappia coniugare insularità e diritti, autonomia e connessione, tutela e sviluppo.

In un mondo dove è facile parlare di territori e più difficile impegnarsi per essi, riconosciamo con convinzione il valore di un’azione politica che sceglie di esserci, di accompagnare, di sostenere. È su questa base che la Lega Pantelleria conferma la propria volontà di proseguire un percorso serio, radicato e aperto, a partire da chi, come l’On. Lo Curto, ha dimostrato con i fatti che nessun territorio è troppo piccolo per meritare attenzione e nessuna distanza geografica è tale da impedire la vicinanza istituzionale.

Lega Pantelleria

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Elezioni

Egadi – Eletto Sindaco Giuseppe Pagoto (PD), gli auguri del Giuseppe La Francesca

Redazione

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Eletto Sindaco delle Isole Egadi Giuseppe Pagoto. Gli auguri di buona amministrazione da Giuseppe La Francesca Vice Segretario Provinciale Partito Democratico

Giuseppe Pagoto torna alla guida del Comune di Favignana.
È lui il nuovo governatore delle isole Egadi che stravince sull’avversario Francesco Sammartano. 

I Voti

A Favignana Pagoto ha distanziato Sammartano di 89 voti, mentre su Levanzo l’ex sindaco ha ottenuto 95 voti contro 24 e a Marettimo c’è stata una perfetta parità: 181 a 181.

Gli auguri dalla politica

Così Giuseppe La Francesca Vie Segretario del PD (TP)

“Buon lavoro al neo eletto Sindaco delle Isole Egadi, Giuseppe Pagoto.
Che sia una questa l’avvio di una nuova stagione per tutto l’arcipelago egadino, all’insegna delle tante sfide da affrontare insieme a tutte le altre isole minori della regione siciliana e che riguardano lo sviluppo turistico, i collegamenti marittimi e l’ambiente.”

 

Giuseppe La Francesca

Vice Segretario Provinciale

Del Partito Democratico

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Politica

Pantelleria – Tassa di sbarco, Tremarco “Strumenti, scelte e responsabilità: una riflessione doverosa.”

Redazione

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Vi sono circostanze nella vita amministrativa di una comunità in cui si rende necessario chiarire, non tanto per rispondere a chi articola accuse o insinuazioni, ma per ristabilire una corretta interpretazione del rapporto tra il dire e il fare, tra l’azione pubblica e la sua rappresentazione.

Accade infatti che, in un passaggio non secondario dell’ultimo dibattito consiliare di oggi, durante la lettura delle comunicazioni, sia stato evocato dalla Consigliera Mariangela Silvia un presunto cambio di approccio nell’ambito della mia delega alla comunicazione che sarebbe maturato in seguito a pressioni o stimoli dell’opposizione.

Si tratterebbe, secondo questa lettura, di un’inversione di rotta, un passo indietro rispetto a una linea iniziale giudicata poco aperta al confronto.
Mi permetto di osservare, con la pacatezza che si addice alla funzione che ricopro, che tali valutazioni appaiono superficiali nella forma e infondate nella sostanza.
La comunicazione istituzionale, quando è autenticamente orientata al servizio dell’interesse generale, non può né deve soggiacere alla logica della reattività immediata, della replica istintiva, dell’emotività del momento.
È semmai figlia di un processo lento, riflessivo, a tratti persino faticoso, in cui si misura la qualità della relazione tra chi governa e la cittadinanza.
Che io abbia sempre avvertito la necessità di un confronto costruttivo tra i consiglieri non è né una novità né un segno di cedimento.

È l’espressione coerente di un metodo di lavoro che ha sempre privilegiato il dialogo serio rispetto alla polemica gratuita, la sostanza dei problemi rispetto al loro riflesso mediatico.
L’equilibrio tra ascolto e responsabilità, tra apertura e fermezza, non si improvvisa: si costruisce giorno dopo giorno, nell’esercizio silenzioso e spesso invisibile della mia azione amministrativa.

La tassa di sbarco

Vengo ora al tema che è stato richiamato in modo forse ancora più esplicito: quello della tassa di sbarco.

È stato affermato, con una certa enfasi dalla Consigliera Mariangela Silvia, che gli attuali eventi e politiche turistiche trovino fondamento in quella misura adottata a suo tempo da chi oggi siede tra i banchi dell’opposizione, la Consigliera Siragusa.

Anche in questo caso, il rischio di confondere la causa con l’effetto, il mezzo con il fine, è evidente.
Istituire la tassa di sbarco – come ogni atto normativo – è un’operazione amministrativa. Necessaria, talvolta doverosa. Ma non sufficiente.

Ciò che distingue l’ordinaria amministrazione dalla visione politica è la capacità di tradurre una norma in una leva di sviluppo. La tassa di sbarco è stata per anni uno strumento latente, la cui potenzialità è rimasta in gran parte inespressa.
Grazie a una precisa volontà di pianificazione e indirizzo della nostra amministrazione, essa è stata trasformata in risorsa utile a costruire un’offerta turistica integrata, a sostenere iniziative in grado di coniugare identità e attrattività, a disegnare una traiettoria che guarda oltre i confini stagionali.

Il tentativo di attribuire retroattivamente a chi ha previsto uno strumento – ma non ne ha sfruttato le possibilità – il merito dei risultati successivi, equivale a ritenere che piantare un seme sia sufficiente per raccogliere il frutto, anche se nessuno si è preso cura della terra, della luce, dell’acqua. Non è così. E chi amministra lo sa.

Per queste ragioni, ritengo sia giusto e doveroso restituire al dibattito un minimo di rigore e di onestà. Non si tratta di rivendicare successi, ma di evitare che la narrazione politica diventi un racconto distorto dove i ruoli si confondono e le responsabilità si cancellano.
Le scelte fatte in questi due anni, spesso in condizioni difficili, sono il frutto di una visione precisa, che ha posto il turismo non come ambito da gestire, ma come campo da ripensare, da valorizzare, da rendere generativo.
Chi ha contribuito a quel processo di istituzione della tassa di sbarco merita rispetto. Ma chi lo ha guidato non può accettare che il proprio impegno venga ridotto a una semplice conseguenza di decisioni altrui.
Nella storia politica, come nella vita, il merito non è mai solo nella premessa, ma soprattutto nel percorso.

Federico Tremarco

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