Connect with us

Cronaca

La cronaca parla sempre più spesso di aggressioni da parte di figli verso i genitori. La psicoterapeuta Maria Tinto ci spiega cosa accade

Direttore

Published

-

Dalla cronaca leggiamo un crescente numero di casi di aggressioni ai danni di genitori, spesso anche molto anziani, da parte dei figli. 

Tanti i quesiti che si scaturiscono a queste notizie e, per avere una visione completa di cosa stia accadendo, abbiamo chiesto l’opinione di una esperta, la psicoterapeuta Maria Tinto

Dottoressa Tinto 1) Cosa è successo a questi figli? Cosa scaturisce questa aggressività verso figure che fino alla mia generazione non era nemmeno immaginabile da sfiorare? Purtroppo, quello della violenza intrafamiliare è un problema antico, almeno quanto lo è l’istituzione della famiglia. C’è da dire che, quando l’educazione dei genitori era di tipo autoritario, i figli venivano corretti all’obbedienza e all’osservanza delle regole, anche in modo violento, per cui crescevano nella paura verso tutto e tutti. Sappiamo che la paura non è un attivatore di risorse emotive, ma, al contrario spesso blocca l’espansione emotiva con conseguenze anche importanti per lo sviluppo psicoaffettivo. Certamente questo tipo di modalità educativa non è assolutamente appropriata, ma, in questo caso, i ruoli erano definiti e la gerarchia familiare era “legittimata” dall’autorità del genitore. Al contrario, quando l’educazione dei figli è eccessivamente permissiva, con comportamenti iperprotettivi nei loro riguardi, si può assistere ad un ribaltamento dei ruoli. La gerarchia familiare viene sovvertita ed i figli assumono una posizione predominante sul genitore, con comportamenti aggressivi e spesso violenti. Sono entrambe due modalità disfunzionali di esercizio della genitorialità, purtroppo quest’ultima oggi è molto più frequente, anzi, si può dire che è quella predominante. È bene dunque tenere sempre presente che in ogni Famiglia, ognuno deve fare la sua parte e recitare il proprio copione, ciascuno rispettando i tempi e il ruolo dell’altro, solo così nella rappresentazione scenica della commedia della vita ciascuno potrà avere la sua parte di plausi e di disapprovazioni a buon diritto o immeritatamente.

2) Dalla sua esperienza o da quanto apprende, si tratta di persone che manifestano aggressività in generale? O, come i bulli, esternano solo con certi soggetti?Innanzitutto va detto che un figlio o una figlia violenta e aggressiva non lo diventa dalla sera alla mattina. È chiaro che ci sono segnali che andrebbero intercettati. Un figlio, per così dire, “misura” il proprio potere sin dall’infanzia e lo fa con i soggetti che gli sono più vicini. Ci sono, infatti, bambini aggressivi verso i genitori già a tre anni. Il limite a questa aggressività bisogna metterlo sin da subito. Spesso si inizia con una violenza verbale, con l’irriverenza verso i genitori e poi si innalza l’asticella sempre di più, fino ad arrivare anche ad alzare le mani. Questo accade generalmente in età adolescenziale. Ecco perché è fondamentale arginare quest’onda di potere del figlio o della figlia.

Ci sono giovani che fuori casa sono agnellini e si comportano egregiamente, mentre con i genitori sono delle belve, violente e pretenziose, ovvero chiedono sempre di più e se non lo ricevono diventano aggressivi. Ci sono anche giovani che sono violenti sia con i genitori che con il gruppo dei pari, o anche a scuola con i professori. Diciamo che dipende da quanta rabbia hanno bisogno di esprimere.

3) Da che estrazione economico-sociale-culturale derivano? Cioè, questo elemento ha una incidenza?Per la mia esperienza, il problema è trasversale e si può trovare in ogni tipo di famiglia. È la tipologia educativa che fa la differenza, non è un problema economico, né culturale. Purtroppo i genitori autorevoli sono sempre più rari, anche perché c’è da considerare che molti di questi ragazzi e ragazze, vivono in famiglie monogenitoriali, con genitori separati, e generalmente vengono affidati alla mamma, sulla quale prendono il sopravvento. Sono giovani che si sentono in diritto di condannare i genitori, senza concedere nessun appello, in virtù di un potere che si arrogano, per svincolarsi da ogni responsabilità delle azioni che mettono in atto. Un disimpegno morale che dà loro il diritto di crearsi un “alibi” morale alle malefatte verso i genitori. Figli monchi nei sentimenti, privi di un’umana identità, alla continua ricerca di sé stessi e con un bisogno impellente di “fare violenza”, forse per sentire di esserci agli occhi degli altri e del mondo, evidentemente, nella malsana convinzione di vedersi riconosciuto un “ruolo”.

4) Quali sono le cause di un comportamento permissivo e/o iperprotettivo dei genitori? Uno dei motivi più frequenti è dovuto ai cosiddetti “sensi di colpa” verso i figli. I motivi possono essere tanti. Sensi di colpa per la separazione, o per averli lasciati da piccoli alla babysitter, per ragioni di lavoro o perché i genitori stessi sono conflittuali e vivono un rapporto di coppia violento, a cui espongono il figlio, ho citato le motivazioni che solitamente ascolto dai genitori. Si può dire che il senso di colpa verso i figli, è un elemento importante, per l’instaurarsi e mettere in atto un comportamento educativo disfunzionale.

5) Come comportarsi con un figlio adulto violento?Purtroppo, quando la violenza ormai è esplosa, mettere in atto il deterrente della denuncia alle autorità, solitamente funziona. Il mio consiglio è sempre quello di iniziare ad arginare le mire espansive del figlio, con piccole restrizioni, con fermezza e coerenza. Per iniziare a ristabilire una sana gerarchia familiare. Facendosi anche aiutare da un esperto della materia, che indirizzerà verso comportamenti sani e funzionali alla costituzione di un equilibrio familiare. Un figlio violento ci mette di fronte a un’emergenza sociale rilevante, che vede protagonisti tutti, famiglia e istituzioni. Non è più il tempo di additare gli altri delle responsabilità e cercarle fuori di noi, ma, si rende oggi più che mai urgente, un’analisi delle dinamiche disfunzionali all’interno della famiglia e fornire ai genitori gli strumenti per farvi fronte.

Noi ringraziamo la dott.ssa Tinto per aver fatto chiarezza e risposte alle domande con cui la cronaca quotidiana ci solletica. La psicoterapeuta, con il suo argomentare schietto, chiaro e stimolante, mette sempre a fuoco subito il problema, lo sviscera e colpisce nel segno.

Maria Tinto è  Psicologa Clinica – Psicoterapeuta, Consulente in Sessuologia e nelle Relazioni Affettive e Educatrice Professionale socio-pedagogica.

Iscritta all’Albo degli Psicologi del Lazio e dei Consulenti FISS-Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica di Roma. Dopo aver conseguito il Titolo di Assistente Sanitario, si Laurea col massimo dei voti in Scienze della Formazione ed in seguito si laurea con lode in Psicologia Clinica. Si specializza poi nei disturbi della Sessualità, presso l’Università di Pisa e in Terapia EMDR Italia.

Marina Cozzo è nata a Latina il 27 maggio 1967, per ovvietà logistico/sanitarie, da genitori provenienti da Pantelleria, contrada Khamma. Nel 2007 inizia il suo percorso di pubblicista presso la testata giornalistica cartacea L'Apriliano - direttore Adriano Panzironi, redattore Stefano Mengozzi. Nel 2014 le viene proposto di curarsi di Aprilia per Il Corriere della Città – direttore Maria Corrao, testata online e intraprende una collaborazione anche con Essere Donna Magazine – direttore Alga Madia. Il 27 gennaio 2017 l'iscrizione al Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti nel Lazio. Ma il sangue isolano audace ed energico caratterizza ogni sua iniziativa la induce nel 2018 ad aprire Il Giornale di Pantelleria.

Turismo

Pantelleria, rettifica avviso consegna materiale promozionale TTG Rimini 2025

Direttore

Published

on

E’ fissata per il giorno lunedì 22 settembre 2025 la scadenza per la presentazione del materiale promozionale, per fiera del turismo TTG di Rimini 2025.


Per saperne di più: Pantelleria – Turismo, cercasi sponsor per il TTG di Rimini

Continue Reading

Ambiente

Marettimo, Guardia Costiera sequestra 3,5 quintali di prodotti ittici e rete a strascico

Redazione

Published

on

La Guardia Costiera sequestra due attrezzi irregolari e circa tre quintali e mezzo
di prodotto ittico ad unità da pesca a strascico

Nei giorni scorsi un’importante operazione di polizia marittima a tutela dell’ambiente
marino e del rispetto delle leggi sulla pesca marittima, sotto il coordinamento del 12°
CCAP della Direzione Marittima di Palermo, è stata portata a termine dalle donne e
dagli uomini della Guardia Costiera nell’ambito del Compartimento Marittimo di
Trapani coinvolgendo il personale dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Marsala e di
quello dell’Ufficio Locale Marittimo di Marettimo.

Grazie al sistema di monitoraggio satellitare V.M.S., la Sala Operativa della
Capitaneria di Porto di Trapani individuava alcune unità da pesca a strascico attive
all’interno della zona GSA 16 (area geografica sud occidentale della Sicilia, istituita per
monitorare lo stress di cattura di alcuni stock ittici) nonostante nel mese di settembre
sia in vigore il fermo pesca regionale, misura essenziale per garantire il ripopolamento
delle specie e l’equilibrio biologico.

Prontamente venivano inviate in zona la M/V (CP) 770 della Capitaneria di porto di
Trapani e il G.C. B 166 dell’Ufficio Locale Marittimo di Marettimo, che intercettavano a
sud-ovest di Marettimo un peschereccio della marineria di Porticello; l’imbarcazione,
oltre a operare in periodo vietato, utilizzava una rete non conforme alla normativa
comunitaria, con maglie inferiori al consentito e, quindi, altamente dannose per
l’ecosistema perché in grado di catturare anche esemplari giovani.

L’utilizzo di reti non conforme è particolarmente dannoso per l’ecosistema e per le
specie ittiche in quanto la non conformità della dimensione delle maglie che
compongono gli attrezzi da pesca ne modifica significativamente la selettività e
permette, dunque, la cattura di esemplari di taglia inferiore a quella consentita anche
in fase di crescita e riproduzione.

L’attrezzatura e quasi mezzo quintale di pescato venivano, così, sequestrati e al
comandante dell’unità venivano contestate due sanzioni amministrative per un totale
di 4.000 euro per aver violato il periodo di interruzione della pesca come disposto dalla
normativa regionale e per avere pescato con un attrezzo da pesca non consentito.
Contemporaneamente, un’altra unità da pesca della stessa marineria, già monitorata
dai sistemi della sala operativa della Capitaneria di porto di Trapani, veniva
ispezionata al porto di Marsala dal personale dell’Ufficio Circondariale Marittimo di
Marsala accertando anche in questo caso un’attività di pesca a strascico nella zona
GSA 16 in periodo vietato.
Sono scattati, quindi, il sequestro della rete e di circa tre quintali di pescato, oltre a una
sanzione amministrativa pari a 2.000 euro.
Tutto il pescato sequestrato, complessivamente circa tre quintali e mezzo, è stato
devoluto in beneficenza.
L’attività’ svolta dagli uomini della Guardia Costiera si inserisce nella quotidiana
vigilanza svolta su tutto il Compartimento marittimo di giurisdizione, che viene
assicurata, in orari diurni e notturni, dal personale a terra ed imbarcato sulle
motovedette in servizio presso tutti gli uffici marittimi dislocati sul litorale e presso le
Isole Egadi al fine di controllare il rispetto delle norme di settore.

Trapani 15.09.2025

Continue Reading

Ambiente

Pantelleria, dal 17 settembre riprendono le visite agli asini panteschi: Ettore ci aspetta

Redazione

Published

on

Dopo un dovuto e meritato riposo, da mercoledì 17 sarà possibile visitare il piccolo nucleo di asini panteschi presenti sull’isola. Vi aspettiamo alle ore 16:00 in via Madonna del Rosario( chiesetta di Sibà).

Dopo una passeggiata per un breve sentiero, raggiungeremo la residenza degli asini, dove non solo vi parleremo del progetto di tutela e riproduzione messo in atto dal Dipartimento dello sviluppo rurale e territoriale ( servizio 17 per il territorio di Trapani) ma vi faremo interagire con gli asinelli, soprattutto con il piccolo e socievole Ettore di Sibà, primo esemplare di asino pantesco nato sull’isola di Pantelleria dopo 35 anni di assenza della razza.

Per info e adesioni contattate il num. 3295613829

Continue Reading

Seguici su Facebook!

Cronaca

Cultura

Politica

Meteo

In tendenza