Cultura
Khamma la contrada sempre in fiore di Pantelleria
Il tempo lascia nei luoghi tracce del suo fluire continuo, a volte a balzi, spesso lento e ripetitivo, ma mai inutile o fermo. Succede con le ere geologiche ma succede anche con le trasformazioni o creazioni del genere umano, che apporta continue trasformazioni sulla faccia della terra, ovunque, nel bene e nel male. Ovviamente la nostra isola, nostro microambiente, non è né potrebbe essere immune da tutto ciò. E nell’occasione non intendiamo parlare delle grandi e gigantesche cose ma di ciò che risulta osservabile da vicino come opera dell’uomo e che comunque ha una sua rilevanza stabile.
L’isola è sostanzialmente divisibile geograficamente, come è amministrativamente, in tre grandi parti, il versante settentrionale, il versante orientale e il versante occidentale. Per intenderci facilmente, Pantelleria (Oppidolo), Khamma-Tracino e Scauri-Rekhale.
Esaminiamo dapprima il versante orientale, per notarne le piccole tracce, più o meno monumentali, del passaggio dell’uomo, non per notare i grandi avvenimenti o le cose epocali, escludendo quindi la grande storia come la guerra, in particolare la II mondiale, che come sappiamo e come è chiaramente visibile a tutt’oggi, ha lasciato brucianti ricordi di sé. E con brevissimi cenni sugli edifici religiosi principali dell’epoca cristiana. Ovvero degli ultimi due millenni. Cosa c’è allora da conoscere e quali sono queste tracce? In senso orario, a partire da Bugeber, luogo dalle grandi case, un po’ come Mueggen, forse perché in alto e più isolate dal resto degli abitati, intorno al lago vulcanico (u vagnu di l’acqua), sorse, in epoca lontana un grande tempio alla grande Madre mediterranea forse anche in epoca protostorica, che successivamente, quando i Fenici si stabilirono permanentemente su Hyranim o Kiranim, le fonti sono difficili da decifrare, fu dedicato ad Astarte, Ishtar, Tanit, l’immagine stilizzata della quale compare sulla monetazione della zecca della città-stato indipendente e allegata di Cartagine, e fino a quando la stessa zecca continuò a coniare, anche dopo la prima e seconda occupazione romana.
Oggi di visibile c’è ben poco, se non l’impianto basale e qualche accenno di gradini. Ma l’importanza del monumento è enorme perché costituisce il primo e più antico edificio sacro della storia pantesca, almeno allo stato delle conoscenze attuali. Tra l’altro l’area non è ancora stata indagata da scavi archeologici scientificamente condotti. Quando questo avverrà potranno essere riconosciuti altri elementi come via d’accesso, eventuale portico o altro.
Proseguendo verso sud-est in direzione di Khamma, altro grande elemento è costituito dal Farò di Punta Spadillo, in area pressoché desertica, quali sono le lave del Kaggiar.
Il Faro sorge sul limite estremo di quel tratto di costa per indicare ai naviganti la massiccia presenza dello Scoglio. Costituisce, oggi come oggi, un bene di carattere storico-culturale riconosciuto dalla Regione Siciliana. Poco oltre, dopo il bosco, dalla strada perimetrale, costruita per ragioni militari, nella seconda metà degli ultimi anni Trenta, si dirama la strada rotabile che conduce agli importanti abitati di Khamma e Tracino. Anche qui grandi case, e l’occasione è ghiotta per chiarire una volta per tutte un dubbio corrente. Le case, in genere dotate di magazzini, aia, ovviamente cisterna, orto/giardino e altre strutture, sono chiamate “dammusi”, e qualcuno (tanti) sostiene che sia parola di origine araba.
Niente di più sbagliato: in lingua latina (cinque secoli di storia precedente) la casa di definisce “domus” mentre l’equivalente arabo ha tutt’altro suono e radice. Si equivoca quindi fra toponomastica e nomenclatura. Si prosegue ancora fino a che non si raggiunge una piccola piazza nella quale si distingue una rara cappella, dedicata a un maestro ed eroe che visse a Pantelleria.
Khamma sorge su un pianoro (falso piano) a circa 200 metri di altitudine. Che, per l’esposizione e posizione è particolarmente verde. Sottostante, sulla costa, la cala del Gadir, con un piccolo villaggio, approdo di grande bellezza e importanza perché fu un porticciolo particolarmente frequentato nell’antichità, come dimostrano i tantissimi recuperi di anfore e altro nei suoi fondali. Inoltre antiche vasche raccolgono le acque termali che emergono in riva al mare, ritenute da sempre curative.
A pochi passi dalla citata Cappella Aloi (spesso nominata come Aloe, perché tale è il suono della semimuta finale del dialetto siculopantesco) si trova poi il cimiterino relativo all’ospedale militare che funzionò da quelle parti nel periodo bellico. Ancora più avanti il piccolo aggregato “paesano” storico di Khamma, con strada lastricata e case addossate. Non lontano Casa Ganci,considerata la più antica casa della zona, prototipo di casa porticata. Superata l’area paraurbanizzata di Cunitro (a volte menzionata come Conitro), si pensi che un toponimo simile di trova solo nella lontana Siria: Kuneitra… si raggiunge Tracino da cui si apre il passo (Portella) per raggiungere le aree più interne. Merita citazione il promontorio della Marina che divide Cala Tramontana da Cala di Levante, approdi anch’essi antichi con modesto villaggio sull’istmo, di stupenda bellezza. Infine. In direzione della Cuddia Attalora sorgono i resti di un’antico edificio sacro cristiano che le carte dell’IGM definiscono semplicemente Chiesa, forse l’antica sede del culto di Santa Lucia.
Enzo Bonomo
Cultura
Rinnovata convenzione tra Airgest e istituto Leonardo da Vinci per formare il futuro dei giovani
L’iniziativa permette agli studenti, dell’indirizzo aeronautico e nautico, di trasformare la teoria scolastica in pratica operativa
Per il terzo anno consecutivo, Airgest, società di gestione dell’aeroporto Vincenzo Florio, rinnova la collaborazione con l’istituto Leonardo da Vinci di Trapani, sottoscrivendo la convenzione per i Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento, PCTO. L’iniziativa permette agli studenti, in particolare dell’indirizzo aeronautico e nautico, di vivere esperienze formative concrete all’interno delle strutture aeroportuali, trasformando la teoria scolastica in pratica operativa in un contesto dinamico, innovativo e sicuro.
Ogni partecipante sarà seguito da due tutor: uno scolastico, responsabile della progettazione e del monitoraggio del percorso, e un team aziendale, che garantirà l’inserimento nelle attività operative e la sicurezza durante le esperienze. I percorsi PCTO sono personalizzati sulle competenze, attitudini e obiettivi degli studenti, favorendo lo sviluppo di capacità trasversali, orientamento professionale e consapevolezza delle proprie potenzialità.
Il commento del presidente di Airgest, Salvatore Ombra
Il presidente di Airgest, Salvatore Ombra, ha ribadito il ruolo sociale dell’azienda: “Con questa collaborazione confermiamo la volontà di costruire un ponte tra scuola e impresa, mettendo al centro la formazione, l’orientamento e il talento dei giovani. Investire nella loro formazione significa investire nel futuro del territorio. Ogni studente che entra in contatto con la nostra realtà scopre il lavoro con responsabilità e passione”.
Il commento della dirigente dell’Istituto, Vita D’Amico
“Questa collaborazione rafforza il legame tra scuola e mondo del lavoro, – ha commentato la dirigente dell’Istituto, Vita D’Amico -, valorizzando i giovani talenti. Grazie al supporto concreto e organizzativo dell’ente aeroportuale, si sta consolidando una tradizione che rafforza il ruolo della nostra scuola come punto di riferimento educativo e professionale, creando opportunità uniche per i giovani. Un sentito ringraziamento va al presidente Ombra, al suo staff e a tutto il personale docente, che quotidianamente si dedica con passione affinché questo percorso diventi una realtà stabile e duratura”.
Cultura
Unipant ospita Carla Parola: tra consapevolezza, fisica quantistica e la rivoluzione dell’Essere
L’Autrice, che ha molti lettori sull’isola, ha illustrato le tematiche che caratterizzano le sue opere sulla vita e il suo significato
Un pubblico numeroso e visibilmente interessato ha animato la sede dell’Università Popolare di Pantelleria (UNIPANT) in occasione dell’incontro con l’Autrice Carla Parola, tenutosi venerdì scorso. L’evento, moderato da Nuccia Farina, si è concentrato sugli affascinanti temi della consapevolezza, della crescita spirituale e dell’ecologia dell’essere, trasformandosi in un denso e proficuo dibattito sulla trasformazione interiore.
Carla Parola, nota anche per la sua spiccata autoironia – una caratteristica distintiva che utilizza sapientemente per rompere il ghiaccio su tematiche delicate e che richiedono grande apertura mentale – ha condiviso con il pubblico la genesi dei suoi libri, incluso il suo primo testo, “Luce”. L’Autrice ha spiegato che le sue opere sono nate da una “dettatura” e non vanno intese come testi religiosi, bensì come scritti scientifici che incorporano i principi della fisica quantistica applicati all’esistenza.
La discussione ha approfondito la visione dell’essere umano come pura energia e informazione, dove ogni sentimento e pulsione si traduce in specifiche vibrazioni e frequenze. Un focus centrale è stato posto sull’importanza di superare i condizionamenti esterni per accedere alla propria essenza, imparando ad ascoltare l’istinto come vera voce della propria energia. Cruciale in questo percorso è l’invito all’amore per sé stessi (“Amati”), ritenuto la base imprescindibile per una vita consapevole e in armonia.
Il pubblico, particolarmente coinvolto, ha intessuto con l’Autrice un dibattito intenso e ricco di spunti, toccando argomenti come il rapporto tra la sua visione e le religioni orientali, la distinzione tra istinto e impulso, e la rilevanza delle frequenze vibrazionali e della teoria della sincronizzazione armonica.
Le domande hanno permesso a Carla Parola di ribadire la natura “scientifica” e non religiosa del suo lavoro, sottolineando come l’umanità stia evolvendo verso una nuova modalità biologica per accedere alla “Fonte” della vita.
L’evento è stato un momento di grande arricchimento culturale e personale, molto apprezzato sia dagli intervenuti che da molti soci e amici fuori dall’isola che ne hanno richiesto la registrazione, fornendo chiavi di lettura per un percorso di rinnovamento individuale e per comprendere che lo scopo ultimo dell’esistenza è porsi al servizio dell’evoluzione.
Link al video della conferenza: https://www.youtube.com/watch?v=07z-wLwdxVg
Per qualsiasi info: 331 490 5245 – info@unipant.it
Cultura
Pantelleria, tutte le messe dal 27 ottobre al 9 novembre. Orari dei riti presso i tre cimiteri
La parrocchia della Chiesa Forania di Pantelleria, Ss. Salvatore, ha reso noto il calendario delle messe di questi ultimi giorni di ottobre, fino al 9 novembre

Nello specifico per domenica 2 novembre, in occasione della commemorazione dei defunti:
- ORE 10,00 CIMITERO DI KhAMMA –
- ORE 11.00 CIMITERO CENTRO –
- ORE 11,30 CIMITERO SCAURI.
POMERIGGIO SOLO UNA MESSA ALLE ORE 18,30 CHIESA MADRE.
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