Cultura
Il ritorno degli zii dalla Germania in Sicilia e l’amore sfortunato di una giovane siracusana “Pillirina”
Il ritorno degli zii dalla Germania in Sicilia anni ‘70 e l’amore sfortunato di una giovane siracusana “Pillirina”
U CUNTU ’U sennu – stamu piddennu ’u sennu – ti ni stai accuggennu- unni stamu jennu a finiri ’ccu stu munnu ca sta ’mpazzennu – luceunu ’i stiddi dda – la’ luntanu supra ’u mari li cosi cari parunu cchiù beddi – nan sacciu cchi fu a ieri visti ’a motti – addummisciuta ’nda ’na gnuni – nan si uosi arrusbigghiari.
Il senno – stiamo perdendo il senno – te ne stai accorgendo dove stiamo andando a finire – con questo mondo che sta impazzendo – lucevano le stelle – lontano sopra il mare – le cose care sembrano più belle – non so che fu ieri – ieri ho visto la morte – addormentata in un angolo non si volle svegliare. Franco Battiato La simpatia di zia Maria e della sua famiglia faceva scattare un clima di attesa che prendeva tutti i parenti ragusani. Anche quando si stava avvicinando il tempo delle ferie estive si creava un clima di aspettativa per l’arrivo della bella stagione. Purtroppo, l’epoca del consumismo molte volte rischia di far passare in secondo piano il ricordo dei bei tempi semplici e genuini di una volta…
Ogni anno zia Maria con tutta la famiglia ritornava a Ragusa, al suo paese natale. Tanti anni fa, lei e il giovane marito di origine Siracusana Vincenzo, avevano dovuto abbandonare la propria terra e prendere il treno che li avrebbe portati dopo un lungo viaggio verso uno stato straniero dove avevano trovato gente sconosciuta che parlava una lingua di cui non conoscevano una parola… (il tedesco…). Era stato molto difficile abituarsi a vivere lontano dalla famiglia, dalla loro terra, dalle persone della propria città e regione (la Sicilia…) che conoscevano e che amavano. Un po’ alla volta, però, la zia era riuscita ad inserirsi nel nuovo ambiente. Ma pur vivendo in un paese così diverso dal suo, zia Maria e suo marito non avevano abbandonato le loro tradizioni e, soprattutto, non avevano mai mancato all’appuntamento annuale con i parenti rimasti in Sicilia sia nella città di Siracusa che di Ragusa.
Quando mancavano un paio di mesi all’arrivo di zia Maria, in casa dei parenti il clima di attesa si faceva di giorno in giorno sempre più percepibile. Le telefonate fra l’Italia e la Germania si moltiplicavano. – Sì, sì, va tutto bene – diceva zia Maria con voce rassicurante – Non vi preoccupate, arriviamo per il giorno fissato. Il piccolo Costantino non ha più la febbre!
– Sono proprio contenta! – rispondeva una voce dall’Italia (era mia madre la Pina… con il telefono di colore nero installato nel corridoio vicino alla porta d’ingresso…) – Vi aspettiamo tutti, mi raccomando. E raccomanda a tuo marito di correre piano! Chi va piano, va sano e va lontano. I familiari della zia Maria fissavano, nel frattempo, il calendario per le ferie, secondo le regole tradizionali dell’ospitalità: un giorno a pranzo di qua, poi a cena di là, il giorno dopo una gita in una località, il giorno seguente in un’altra e così via.
Zia Maria sapeva di poter contare su una grande famiglia che attendeva ogni anno il suo ritorno con entusiasmo sempre crescente e circondandola di tanto affetto e simpatia che coinvolgevano via via le due città di appartenenza sia dello Zio Vincenzo (Siracusa) che della zia Maria (Ragusa). Ecco perché il ritorno alle due città natie diventava per zia Maria e per lo zio Vincenzo un appuntamento obbligatorio. Come si poteva rinunciare all’amore che ricevevano da tante persone? Anche per i suoi parenti siciliani quell’appuntamento voleva dire ritornare indietro di tanti anni, ricordare tante persone che non c’erano più. Fare, insomma, un pieno di ricordi e d’amore che durava tutto un anno. E i regali che portava zia Maria? Perché lei si ricordava di tutti: dall’ultimo nato alla persona più anziana. I regali erano graditi, s’intende, ma solo perché dentro i pacchi colorati, oltre al regalo, c’era l’amore di zia Maria e di zio Vincenzo.
Il giorno in cui zia Maria arrivava a Ragusa, i più giovani fra i suoi parenti le facevano da scorta con le auto e le moto fino a casa, mentre i più piccoli giravano per il quartiere dando l’annuncio: – È in arrivo zia Maria a Tedesca…! È in arrivo zio Vincenzo…! Erano gli anni ’70. Ma la sera quando tutti era stanchi e quasi assopiti per la lunga giornata piena di inviti, banchetti e ricordi rievocati… la zia Maria, come di consuetudine, mi dedicava un po' del suo tempo e deliziava quei momenti con racconti e storie che riguardavano la vita che conduceva in Germania e altre storie della nostra amata terra di Sicilia… (la zia Maria era un’ottima maestra e aveva una eccellente capacità oratoria… non comune a tutto il resto della nostra famiglia). Lei mi diceva che Il territorio siciliano era pieno di antiche leggende e storie affascinanti. E proprio ora il sottoscritto vi racconta una storia che mia zia il 5 agosto del 1967 per il mio decimo compleanno mi regalò, una leggenda legata proprio al nostro territorio.
La leggenda della Pillirina Era la leggenda della Pillirina (cioè la Pellegrina) connessa a una grotta che si trovava sulla Punta del Gigante, estremità della Penisola della Maddalena, raggiungibile attraverso i sentieri da via Capo Passero. Questo angolo di Sicilia si caratterizzava per l’acqua cristallina e la natura incontaminata. La zia mi diceva che secondo la leggenda tramandatela da una sua zia suora (dell’ordine del Sacro Cuore di Gesù) del monastero di Caltanissetta…, Tanto tempo fa… una giovane donna si era innamorata di un marinaio, ma il loro amore era contrastato dai genitori di lei, che avrebbero voluto un uomo più facoltoso. Nelle notti di plenilunio, i due si incontravano di nascosto, proprio nella grotta della Pillirina, e si amavano su un tappeto di alghe, trasportate all’intero dalla corrente del mare. A un certo punto, a causa del mare molto agitato, il marinaio non fu più in grado di presentarsi agli appuntamenti. La giovane donna attendeva invano il suo amato fino alla bonaccia dei giorni successivi, ma egli non fece più ritorno. Ferita nell’amore decise di gettarsi in mare, togliendosi la vita. Da allora, i marinai raccontano che durante le notti di luna piena, quando i raggi di luce entrano nella grotta della Pillirina attraverso un foro sulla parete, appare una donna che attende il suo amato. La leggenda di Pillirina raccontatami dalla zia… mi destò un filo di tristezza, che suscitò nella zia una sonora risata… esclamando che era solo una leggenda e che tale doveva rimanere nella mia mente.
Una riflessione e uno sguardo attuale sulla leggenda… La Pillirina è un racconto che vuol andare oltre le convenzioni sociali. L’amore non è convenzionale, ma va oltre ogni criterio. Si tratta di un sentimento che non può essere represso da una mentalità che vede la donna priva di decidere per sé stessa. Pillirina riuscì ad aggirare il patriarcato e il classismo, in questo caso da parte della famiglia. La donna infatti vuole decidere ciò che è giusto per lei e per i propri figli. Pillirina nella scelta estrema ha dimostrato tutto l’amore che provava ed è stata una donna coraggiosa. Ha seguito l’impulso dentro di sé. Decise di suicidarsi rifiutando una vita imposta dalla famiglia, sarebbe stata la morte dell’anima per tutta la vita. La leggenda della Pillirina costituisce un esempio per tutte le giovani donne a seguire i propri sogni, legati non necessariamente alle relazioni sentimentali. Coltivare i propri sogni anche se si hanno molti ostacoli davanti.
Un fatto di cronaca legato alla leggenda della Pirillina Un giorno lessi su un giornale locale che vi era stato un ritrovamento nella Grotta della Pillirina. Il fatto mi incuriosì tanto che mi documentai per saperne di più… io quella leggenda non la avevo mai dimenticata… era stata riposta in un piccolo cassetto nella mia memoria… fra i ricordi più cari della mia giovinezza. Leggendo il giornale appurai che un escursionista aveva rinvenuto un cranio, alcuni frammenti ossei e due conchiglie nella grotta che si trova nella periferia di Siracusa, nella penisola della Maddalena e vicino a Capo Murro di Porco. Si pensò che fossero di epoca preistorica e che, dunque, fossero adagiati in una antica sepoltura.
L’uomo che li ha ritrovati era entrato nella grotta della Pillirina per curiosità. Un amico archeologo ha avanzato la sua ipotesi, soprattutto sulla base della presenza delle conchiglie. Furono allertati i carabinieri, che erano intervenuti sul posto. I militari della stazione di Ortigia, proprio di fronte la Pillirina, a loro volta hanno avvertito i carabinieri della Sezione tutela patrimonio culturale e un antropologo della Soprintendenza ai beni culturali di Siracusa.
Gli esperti, durante un successivo sopralluogo nella grotta, hanno prelevato quei resti che in seguito furono sottoposti a più approfondite indagini. La grotta della Pillirina è molto ampia e ben nota ad archeologi ed escursionisti. Si trova in uno dei luoghi più suggestivi dell’area di Siracusa e tutti sapevano dell’antica leggenda. In seguito, gli esperti dichiararono che di certo i resti trovati non risalivano al periodo della preistoria ma avevano una datazione molto più recente e che bisognava aspettare ancora un po'… per la datazione certa. La notizia del ritrovo dei resti in quella grotta destò una certezza fra i più romantici e sentimentali del territorio, fra cui mi annoverai pure io… quei resti erano sicuramente di Pillirina e la leggenda era diventata Storia… (ai posteri l’ardua sentenza…).
Salvatore Battaglia Presidente Accademia delle Prefi
Cultura
Pantelleria, 7 dicembre cerimonia di svelamento del busto in bronzo in memoria del Dott. Michele Zurzolo
Opera del M° Michele Cossyro
La nota del nostro Sindaco Fabrizio D’Ancona
Alla cittadinanza, Il Sindaco comunica che il 7 dicembre, alle ore 16:00, in Piazza Perugia, nella contrada Tracino, avrà luogo la cerimonia di svelamento del busto in bronzo dedicato al Dott. Michele Zurzolo, medico che ha segnato in maniera indelebile la storia umana e sanitaria della nostra isola.
Originario della Calabria, il Dott. Zurzolo scelse di restare sull’isola, facendo della professione medica una vera e propria vocazione al servizio della comunità.Per decenni è stato un punto di riferimento costante per intere famiglie, raggiungendo anche le zone più difficili dell’isola con spirito di sacrificio, senso del dovere e profonda umanità. Il suo operare è stato caratterizzato da una presenza discreta ma instancabile, sempre vicino ai più fragili, spesso senza badare al compenso, ma solo al bisogno delle persone.
La realizzazione del busto rappresenta un segno concreto di riconoscenza pubblica verso un uomo che ha interpretato la medicina non solo come professione, ma come autentico servizio alla collettività, lasciando un’eredità morale che ancora oggi vive nella memoria dei panteschi.
La scelta di Tracino, luogo in cui il dottore visse e operò, conferisce a questo omaggio un valore ancora più profondo, legato al territorio e alla comunità che più direttamente ha beneficiato della sua dedizione. Un sentito ringraziamento è rivolto al maestro Michele Cossyro, autore dell’opera, che con sensibilità artistica ha contribuito a rendere permanente il ricordo di una figura così significativa per l’isola. La cittadinanza è invitata a partecipare a questo momento solenne di memoria e gratitudine collettiva.
Cultura
Pantelleria – UNIPANT: nuova convenzione con l’Unione Professionisti per il cashback solidale
Prosegue l’ampliamento dell’offerta formativa accreditata con i corsi e-learning per gli Ordini Professionali: la formazione certificata che finanzia l’Educazione Informale agli Adulti
L’UNIPANT segna un altro importante passo avanti nella sua missione di arricchimento culturale e professionale del territorio. È stata ufficializzata la convenzione con Unione Professionisti, la piattaforma italiana di riferimento per la formazione tecnica online accreditata.
Questa partnership nasce con un doppio obiettivo: abbattere le barriere geografiche, portando sull’isola percorsi di aggiornamento professionale certificati di alto livello, e sostenere attivamente le iniziative culturali locali.
Formazione tecnica di eccellenza, senza vincoli
Grazie a questo accordo, i professionisti dell’isola potranno accedere al vasto catalogo di Unione Professionisti: oltre 100 corsi e-learning pensati per Ingegneri, Architetti, Geometri, Periti Industriali e Agrari, Agronomi, Geologi e Avvocati.
L’offerta formativa copre aree strategiche e attuali come Sicurezza, Energia, Progettazione, Transizione Ecologica e Digitale. La modalità è pensata per chi lavora: tutti i corsi sono on demand, senza scadenze né orari fissi. È possibile seguire le video-lezioni, scaricare il materiale didattico e sostenere i test finali in totale autonomia, ottenendo i Crediti Formativi Professionali (CFP) riconosciuti dai principali Ordini.
Un circolo virtuoso per la cultura: il “Cashback Solidale”
La convenzione non porta solo vantaggi ai singoli professionisti, ma all’intera comunità. Il meccanismo è semplice: per ogni corso acquistato tramite i link forniti da UNIPANT, Unione Professionisti donerà il 20% del valore dell’acquisto all’associazione.
“A te non cambia niente, ma per noi fa la differenza”: il prezzo per l’utente rimane invariato (con corsi a partire da soli 9,95€ e sconti esclusivi), ma quella percentuale permetterà all’UNIPANT di finanziare e offrire gratuitamente nuove attività didattiche informali e attività culturali per tutti gli abitanti dell’isola.
Perché scegliere questa formazione?
· Accreditamento: Rilascio di CFP validi e certificati riconosciuti.
· Flessibilità totale: Studio online senza limiti di tempo.
· Qualità: Materiali allineati alle normative più recenti e tutor dedicati.
· Convenienza: Prezzi accessibili e supporto diretto alle attività dell’UNIPANT.
Come aderire Per scoprire i corsi in promozione, investire sulla propria crescita professionale e, contemporaneamente, sostenere la cultura sull’isola, è sufficiente visitare la pagina dedicata sul sito ufficiale.
Link alla convenzione e catalogo corsi: https://www.unipant.it/convenzione-unione-professionisti/
Per maggiori informazioni: UNIPANT 331 490 5245 – Email: info@unipant.it – https://www.unipant.it/formazione-certificata/
Spettacolo
Sanremo, ecco i 30 cantanti in gara al 76° Festival della Canzone
Le date e le 4 nuove proposte
Carlo Conti come annunciato nei giorni, quest’oggi in diretta del Tg1 delle 13:30, ha rso noti i nomi dei 30 big che parteciperanno alla 76ª edizione del Festival di San Remo.
La manifestazione canora si terrà dal 24 al 28 febbraio e come lo scorso anno, ci saranno anche le Nuove Proposte, che saranno però rese note dopo la finale di Sanremo Giovani, in onda il 14 dicembre su Rai1.
La lista dei cantanti a Sanremo 2026
Tommaso Paradiso
Chiello
Serena Brancale
Fulminacci
Ditonellapiaga
Fedez e Masini
Leo Gassmann
Sayf
Arisa
Tredici Pietro
Sal Da Vinci
Samurai Jay
Malika Ayane
Luché
Raf
Bambole di Pezza
Ermal Meta
Nayt
Elettra Lamborghini
Michele Bravi
J-Ax
Enrico Nigiotti
Maria Antonietta E Colombre
Francesco Renga
Mara Sattei
LDA e Aka7ven
Dargen D’Amico
Levante
Eddie Brock
Patty Pravo
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