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Economia

Il Parco Nazionale di Pantelleria per la prima volta al Wine Sicily

Redazione

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Una nuova occasione per sperimentare realtà diverse

( Pantelleria, 28 Settembre 2025 )L’Ente Parco Nazionale Isola di Pantelleria partecipa quest’anno, per la prima volta, alla settima edizione del Wine Sicily 2025, il festival dedicato al mondo del vino siciliano che si terrà a Palermo dall’11 al 13 ottobre. Un appuntamento di grande richiamo turistico per la Regione – voluto anche da Italo Cucci, commissario dell’Ente Parco di Pantelleria – che vanta collaborazioni nazionali e internazionali con partner affermati come il Mercato Centrale Torino-Firenze-Milano, Vin Hood e PopupMarket London.

L’evento, che gode del patrocinio del Ministero del Made in Italy, ha raggiunto numeri record di aziende partecipanti e winelovers nelle edizioni precedenti.

L’Ente Parco ha così pensato di coinvolgere i piccoli produttori vitivinicoli e agroalimentari dell’isola coinvolgendoli in questa nuova avventura di tre giorni a Villa Trabia a Palermo, sponsorizzando la loro partecipazione gratuita all’evento, con l’obiettivo di promuovere l’intero territorio dell’isola e offrire maggiore visibilità e opportunità di crescita ai suoi piccoli produttori eroici.

Un modo per creare nuove connessioni di prossimità tra Pantelleria e la Sicilia.

Il programma è davvero ricco e interessante. All’interno della Villa saranno adibite aree per le degustazioni e la vendita dei prodotti. Uno spazio speciale sarà riservato alle eccellenze Pantesche, spazio nel quale sarà presentata una Masterclass dedicata al mondo enologico di nicchia dell’isola dal titolo “Pantelleria e i suoi vini: terra di venti e di eroi”. Un’occasione per abbinare i prodotti agroalimentari locali alle degustazioni di vino. Vini che riflettono il carattere del loro terroir e l’anima dell’agricoltura eroica di Pantelleria, offrendo esperienze sensoriali uniche. 

Facciamo qualche esempio. Si potrà fare assaporare l’abbinamento di vino zibibbo con cubetti di pane farciti con paté di capperi e pomodoro secco o con olio extravergine di Biancolilla di produzione pantesca. Oppure un calice di rosso IGP Cabernet Franc-Merlot con formaggio pecorino siciliano e miele di Pantelleria. O un bicchierino di Passito con dolci tipici dell’isola, tipo i “mustazzoli”.

Una vetrina importante e imperdibile per aumentare la visibilità di prossimità, come sottolineato da Carmine Vitale, direttore f.f. dell’Ente Parco. Un’occasione golosa per tessere nuove reti di collaborazione con aree commerciali diverse e per far scoprire etichette introvabili nei circuiti commerciali dei gruppi di distribuzione.

Numerose sono le aziende pantesche che hanno risposto positivamente all’invito dell’Ente Parco attraverso l’ufficio Agricoltura e il suo referente, l’agrotecnico Davide Emma: per i vini I Gardini di Tanit, la Cantina Abraxas, per i passiti le aziende agricole D’Ancona e Antonio Gabriele, per i prodotti tipici le aziende agricole Kattibuale, Stefania De Carlis, Denny Almanza e Aromi del Vento.

Una nuova partenza per sperimentare realtà diverse e per coinvolgere nel settore fieristico anche le realtà locali più piccole. 

Al seguente link il programma della manifestazione in fase di aggiornamento

https://www.winesicilypalermo.it

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Ambiente

Ultima Ora – Pantelleria, maxi frode internazionale di zibibbo. Sequestrati 5000 litri di vino

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Il deposito a Pantelleria: sequestrati 5000 litri di “prodotto vinoso”. I dettagli

L’operazione dei Carabinieri per la Tutela Agroalimentare di Roma e Messina, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Marsala, ha portato alla luce una frode nella produzione e commercializzazione di vino con falsa denominazione Zibibbo di Pantelleria.

Le bottiglie false

Le indagini sono scattate attraverso un attento monitoraggio di siti web e social network, grazie ai quali si sono riscontrate  anomalie nella commercializzazione di vini a denominazione protetta.
Dagli accertamenti dei militari si è risalito ad una società con sede in Germania, specializzata nel commercio di vini: essa immetteva sul mercato italiano e internazionale bottiglie etichettate come “Zibibbo di Pantelleria” senza possedere alcuna autorizzazione per la produzione e la vendita di questo prodotto DOP.
Non a caso la denominazione “Zibibbo di Pantelleria” è protetta da un disciplinare rigoroso, con requisiti di produzione e un e i prodotti sono sottoposti a severi controlli da parte delle autorità competenti.

I paesi coinvolti 
 
La società avrebbe  smerciato il vino contraffatto  in Italia e in numerosi paesi esteri, tra cui Germania, Svizzera, Regno Unito, Norvegia, Canada, Taiwan, Giappone, Paesi Bassi, Belgio, Danimarca, Francia, Russia e Stati Uniti.
Una simile portata di commercio del dello zibibbo, potrebbe aver messo a rischio la reputazione delle eccellenze enologiche italiane e ingannando consumatori di tutto il mondo.

Prodotto contraffatto distrutto

Nel blitz ad un deposito sito a Pantelleria, i Carabinieri hanno proceduto al sequestro di 5mila litri di prodotto vinoso, di cui  3.500 litri erano ancora in fase di trasformazione, mentre circa 1.500 litri risultavano già imbottigliati ed etichettati con le false denominazioni “Zibibbo di Pantelleria” e “Terre Siciliane IGT”.
Il vino era, quindi, privo di qualsiasi tracciabilità, ed è stato distrutto, così come previsto ex lege.

La denuncia per truffa aggravata

La Procura della Repubblica di Marsala ha aperto il fascicolo contro l’amministratore dell’azienda tedesca che si è beccato una denuncia per: frode in commercio aggravata e per la vendita di prodotto non genuino.
Sembrerebbe che l’attività di commercio del vino falso avrebbe avuto inizio nel 2019 (coprendo 5 annate vendemmiali), almeno 30 mila bottiglie di vino comune non certificato, ottenendo un guadagno stimato in oltre 800 mila euro.

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Economia

Pantelleria, Bando per il sostegno agli agricoltori colpiti da calamità naturali

Redazione

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Una misura atta a garantire il recupero di competitività e redditività degli agricoltori. Scadenza 10 ottobre 2025

È on-line il bando per usufruire dei contributi finalizzati al sostegno agli agricoltori colpiti da calamità naturali.

Una misura con la quale la Regione Siciliana (D.D.G. n. 5440/2025) ha dato attuazione, per l’anno 2025, agli interventi previsti nel Programma di Sviluppo Rurale 2014-2022 nell’ambito della Misura 23 “Assistenza supplementare agli Stati membri colpiti da calamità naturali (articolo 6, lettera a), del Regolamento (UE) 2020/2220) – Sostegno temporaneo eccezionale a favore di agricoltori particolarmente colpiti da calamità naturali”.

Il bando prevede l’erogazione di un aiuto a beneficio delle aziende che hanno subito danni al potenziale produttivo agricolo per effetto delle calamità naturali che si sono verificate dal 1° gennaio 2024 (con delibera del Consiglio dei Ministri del 6 maggio 2024, con deliberazione di G.R. n. 226 del 17 giugno 2024 e con decreto Ministeriale prot. n. 341575 del 29 luglio 2024)

Le calamità naturali hanno prodotto un consistente impatto negativo sul potenziale produttivo agricolo siciliano con conseguenti significative perdite di reddito.

Il sostegno previsto nell’ambito di tale misura mira a garantire il recupero di competitività e redditività degli agricoltori, concentrando le risorse disponibili sui soggetti maggiormente colpiti dalle calamità naturali sulla base di criteri oggettivi.

Per tale motivo, il sostegno è concesso unicamente ai beneficiari colpiti da una perdita pari almeno al 30% del potenziale produttivo quale conseguenza di una calamità naturale formalmente riconosciuta.

La misura prevede una spesa pubblica pari ad € 35.000.000,00 interamente a carico del FEASR (Fondo Europeo Agricolo di Sviluppo Rurale).

Nel bando sono riportate le istruzioni operative per la richiesta e l’erogazione dell’aiuto.

La domanda può essere già presentata e la scadenza è fissata per il 10 ottobre 2025.

Scadenza: 10/10/2025

Apri link: bando agricoltori

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Economia

Ryanair, nuova regola per viaggiatori: addio a carta d’imbarco cartacea: “Dal 12 novembre si vola solo con quella elettronica”

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Le associazioni di settore sono sul piede di guerra

La nuova regola per chi vuole volare con il vettore irlandese e che riguarderà tutti i viaggiatori, deve essere conosciuta, se non si vuole rischiare di pagare un supplemento di 55 euro a passeggero per il check in in aeroporto oppure si rischia  di restare a terra.

Ryanair qualche mese fa aveva già anticipato che avrebbe messo questa nuova regola ma ora dal 12 novembre sarà ufficiale: non accetterà più le carte d’imbarco stampate e nemmeno  gli screenshot delle stesse.
Quindi l’unico modo per poter imbarcarsi su un volo Ryanair sarà quello di avere la loro applicazione installata nel telefono e aver fatto il check-in online per ottenere  la carta d’imbarco all’interno dell’applicazione mentre tutti gli altri metodi non verranno più accettati.

Come riferisce Il fatto quotidiano:

Secondo la compagnia quasi l’80% dei suoi 206 milioni di passeggeri utilizza la carta d’imbarco digitale: “Il passaggio al 100% digitale offrirà ai nostri clienti un’esperienza di viaggio più veloce, smart e sostenibile”, ha commentato Dara Brady, Chief Marketing Officer.

Di parere opposto è Assoutenti, che vede questa novità come un nuovi costi a carico dei viaggiatori. Secondo l’associazione, Ryanair “dimentica di specificare” le conseguenze per chi si presenterà al gate senza il documento digitale. Verificando sul sito della compagnia, emerge infatti che il supplemento per il check-in in aeroporto ammonta a 55 euro a passeggero.” Specie se taluni voli costano meno del supplemento.

Stesse perplessità e arricchite le solleverebbe anche il Codacons che chiede alla compagnia di fare un passo indietro, rischiando di trovarsi di fronte ad una misura eccessivamente coercitiva. Inoltre ritiene che il vettore debba fornire una alternativa a chi per esempio ha difficoltà con l’uso degli strumenti digitali o, come a volte accade, chi si recherà in aeroporto sprovvisto del documento di imbarco digitale, dovrà sempre avere la possibilità di ottenere la carta di imbarco direttamente in aeroporto e senza costi aggiuntivi.

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