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Cultura

“Il Gattopardo – I sessant’anni del film tra arte, media e società” il libro dello storico del cinema Antonio La Torre Giordano

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“Il Gattopardo – I sessant’anni del film tra arte, media e società”: lo storico del cinema Antonio La Torre Giordano celebra il capolavoro di Luchino Visconti nel suo nuovo libro

“Il Gattopardo – I sessant’anni del film tra arte, media e società” è il titolo del nuovo libro dello storico e critico cinematografico siciliano Antonio La Torre Giordano.

La pubblicazione, edita in occasione del sessantesimo anniversario dell’uscita nelle sale cinematografiche della pellicola di Luchino Visconti tratta dall’omonimo romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, si inserisce nell’ambito delle attività di promozione e valorizzazione dei materiali cinematografici cartacei e audiovisivi condotta nel 2023 da “ASCinema – Archivio Siciliano del Cinema” che vede alla guida lo stesso autore.  

Il volume, pubblicato da Lussografica, è un invito a immergersi nell’opera e nel contesto che l’ha resa un pilastro del cinema mondiale.

Capolavoro assoluto della settima arte e tra i film più iconici nella storia, “Il Gattopardo” è analizzato dalla lente esperta di Antonio La Torre Giordano, che si sofferma con grande attenzione sull’eredità e sull’influenza culturale dell’opera.

La pubblicazione ne esplora la grandezza artistica e l’impatto socio–culturale che ha lasciato un’impronta indelebile nel cinema mondiale.

Con appassionata dedizione, lo storico e critico cinematografico offre un’analisi completa che si colloca ben oltre la semplice visione, scrutando le sfumature, i contesti e i significati più profondi che animano la pellicola.

“Luchino Visconti – afferma l’autore – ha sapientemente portato alla vita la maestosità del romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, trasformandolo in un’esperienza visiva e narrativa inedita”.
Nel suo nuovo libro, Antonio La Torre Giordano esplora la complessità dell’opera del regista milanese, rivelando nuove prospettive sulle interpretazioni, i simbolismi e i molteplici significati che l’attraversano.

Tra i punti di forza del libro, ci sono la diversità delle chiavi di lettura offerte al lettore e la capacità di suscitare riflessioni appassionate e profonde sul senso e sul valore dell’inestimabile eredità lasciata.

L’arte, i media e la società si intrecciano in un’unica analisi, proponendo una prospettiva ampia e articolata sull’influenza de “Il Gattopardo” nel panorama culturale, attraverso una ricerca meticolosa e dettagliata che svela le relazioni complesse tra il film, il contesto storico e le dinamiche sociali dell’epoca e odierne.
Il risultato è una lettura coinvolgente che rappresenta un’opportunità unica per entrare nell’universo di un capolavoro che ha segnato un’epoca per il cinema mondiale: un invito rivolto soprattutto a coloro che apprezzano la bellezza intrinseca in opere d’arte senza tempo.

“Questo libro – afferma l’autore – rappresenta un viaggio nell’anima del capolavoro cinematografico che ha attraversato il tempo e le generazioni, ma in chiave desacralizzante”.
“Attraverso la critica e l’indagine storica – precisa Antonio La Torre Giordano – ho cercato di offrire ai lettori un’analisi minuziosa e aggiornata su come il film abbia plasmato la cultura e la società, risultandone, al contempo, plasmato esso stesso, lontano dai consueti struggimenti leziosi”.
Per lo storico e critico cinematografico, intanto, è in arrivo un prestigioso riconoscimento.
Il prossimo 29 ottobre, infatti, riceverà il premio per un’altra sua opera edita da Lussografica nell’ambito dell’azione culturale di “ASCinema – Archivio Siciliano del Cinema”, dal titolo “Il testamento fantastico. Cinema espressionista tedesco”, quale “Migliore saggio cinematografico dell’anno”, in occasione del Fano International Film Festival 2023.

Marina Cozzo è nata a Latina il 27 maggio 1967, per ovvietà logistico/sanitarie, da genitori provenienti da Pantelleria, contrada Khamma. Nel 2007 inizia il suo percorso di pubblicista presso la testata giornalistica cartacea L'Apriliano - direttore Adriano Panzironi, redattore Stefano Mengozzi. Nel 2014 le viene proposto di curarsi di Aprilia per Il Corriere della Città – direttore Maria Corrao, testata online e intraprende una collaborazione anche con Essere Donna Magazine – direttore Alga Madia. Il 27 gennaio 2017 l'iscrizione al Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti nel Lazio. Ma il sangue isolano audace ed energico caratterizza ogni sua iniziativa la induce nel 2018 ad aprire Il Giornale di Pantelleria.

Cultura

C’è un nuovo parroco a Pantelleria: don Easu Kuzhanthai

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Non abbiamo molte notizie e quel poco che sappiamo lo apprendiamo da un post della Chiesa Forania di Pantelleria, ma la cosa certa è che abbiamo un  nuovo Parroco Don Easu Kuzhanthai Magimaidoss.

Ha studiato Teologia Morale presso l’Università Alfonsiana di Roma negli anni 2010-2012
Diversi luoghi di ministero:
Mumbai 9 anni
Goa: 3 anni
Kolar Gold Field: 4 anni
Tamil Nadu: 2 anni.

Adesso, con questo Natale inizierà il suo percorso tra la comunità pantesca.
In attesa di conoscerlo personalmente, auguriamo un ben venuto a Don Easu sulla nostra isola e un . Natale in pace e serenità
 
 
 
 
 
 
 
 

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Cultura

Domani a Pantelleria arriva Atlas: non c’è Natale senza Cometa

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19 dicembre si potrà fare l’avvistamento di Atlas la cometa interstellare. Ecco a che ora

Un regalo natalizio per gli appassionati di astronomia e chiunque apprezzi rivolgere lo sguarda alla volta celeste, apprezzandone i misteri e l’immensità.
Domani, venerdì 19 dicembre, sarà il momento del passaggio della cometa interstellare 3I/ATLAS, che raggiungerà la minima distanza dalla Terra. La notizia straordinaria sta nel fatto che la cometa è nata al di fuori del nostro Sistema Solare. E’ stata scoperta l’1 luglio dai telescopi del progetto ATLAS in Cile, 3I/ATLAS ed è il terzo oggetto interstellare mai osservato nel nostro Sistema Solare, dopo 1I/‘Oumuamua nel 2017 e la cometa 2I/Borisov nel 2019.

Il passaggio si compirà a circa 270 milioni di chilometri dalla Terra, quasi il doppio della distanza che separa il nostro pianeta dal Sole. Studiando la traiettoria si è compreso  che attraverserà il nostro quartiere cosmico e proseguirà il suo viaggio nello spazio interstellare, per non fare più ritorno.

Pantelleria osservatorio astronomico indiscusso

Da quanto appreso, per l’avvistamento basterà  anche con un normale binocolo, certo in condizioni meteo favorevoli e scegliendo luoghi lontani dalle luci artificiali, cosa che a Pantelleria è molto facile. 
La sera dopo il tramonto, dunque, si potrà assistere al fenomeno.


Infatti, nell’elenco delle località migliori per vivere l’esperienza è proprio Pantelleria, dopo 

Come osservatorio naturale, così viene descritta la Perla Nera del Mediterraneo:

“Lontana dalle luci della terraferma, Pantelleria è uno dei luoghi italiani con il cielo notturno più scuro. Il mare tutt’intorno riduce drasticamente l’inquinamento luminoso e nelle notti serene la volta celeste appare profonda e tridimensionale. Osservare una cometa interstellare da un’isola vulcanica nel cuore del Mediterraneo aggiunge una dimensione quasi primordiale all’esperienza.” (Priscilla Piazza – Si viaggia).

Tutte le immagini sono opera dell’astrofilo sofisticato pantesco, Leonardo Puleo, che con grande generosità condivide con noi le proprie piccole ma incredibili opere e noi gliene siamo sempre grati. Da anni il nostro osservatore svolge attività di osservazione che poi mette a disposizione di tutti, attraverso foto ben spiegate nei dettagli. Il suo contributo alla conoscenza dell’isola è grande, anche attraverso l’osservazione di un cielo straordinario e, ai tempi odierni, di raro reperimento. Insieme alle narrazioni brillanti, leggere e accattivanti del professor Sergio Minoli, illustre e onnisciente personaggio di cultura, ha creato sipari sull’osservazione del cielo di grande fascino ed interesse.

E con la foto della nebulosa Anima (che se si osserva bene assomiglia ad un feto umano) nella costellazione Casssiopea, auguriamo ai nostri lettori una buona visione della Cometa Atos


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Attualità

Pantelleria – Chiusura Castello, due coppie di sposi risarcite perchè costrette a cambiare location celebrazione matrimonio

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La chiusura del Castello medievale resta un atto mal digerito per l’intera comunità pantesca, che si domanda se vi sia una strada per acquisirne la proprietà.
Intanto, sull’Albo Pretorio del Comune si legge: 

Premesso

che nel mese di ottobre si sarebbero dovuti celebrare due matrimoni civili presso il Castello Barbacane di Pantelleria, giusta prenotazione avvenuta all’atto delle pubblicazioni di matrimonio avvenute nei mesi di maggio e giugno;
che in data 31/07/2025 la struttura del Castello Barbacane è stata chiusa, a seguito di un sopralluogo del Demanio Regionale, che ne ha disposto l’immediata indisponibilità per eventi privati, inclusi i matrimoni civili;
che alla data della comunicazione della chiusura del Castello le due coppie di sposi avevano già provveduto alla stampa delle partecipazioni di nozze, riportanti come luogo della cerimonia proprio il Castello di Pantelleria, così come si evince dalla note prot. 22582 e 22586 del 22/09/2025, sostenendo delle spese inutili rispettivamente di € 425,00 e di € 200,00;
che, a causa del cambio location per la celebrazione dei due matrimoni civili, le coppie di sposi hanno dovuto predisporre nuovamente le partecipazioni di matrimonio indicando il nuovo luogo di celebrazione e sostenendo ulteriori spese non previste;
che nelle suddette note ricevute le coppie di sposi chiedono il rimborso totale delle spese sostenute per la stampa delle pubblicazioni con l’errata indicazione del luogo di celebrazione individuato nel Castello Barbacane, ammontanti come sopra indicato rispettivamente in € 425,00 ed € 200,00, per un totale complessivo di € 625,00;
considerato che questa Amministrazione Comunale si è subito prodigata per collaborare con le coppie di sposi nella ricerca di una nuova location per la celebrazione dei due matrimoni civili, consapevoli che un cambio location all’ultimo minuto crea non poche difficoltà nell’organizzazione dell’evento; che è indubbio il danno causato ai cittadini interessati, anche se non dovuto a volontà diretta di questo Ente, che non può non riconoscere il ristoro, pur se parziale, stante che è mancata agli interessati una location di prestigio quale è quella del Castello di Pantelleria; che per tale ulteriore danno non è stato richiesto alcun ristoro e pertanto si ritiene conveniente per l’Ente riconoscere quanto richiesto, che tra l’altro risulta essere debitamente documentato;
che pertanto si ritiene opportuno rimborsare a tutti gli interessati le spese sostenute con un contributo una tantum rispettivamente di € 425,00 e di € 200,00, così come specificato nelle richieste suddette e allegate alla presente proposta…”.

Questi sono solo due degli molteplici eventi importanti saltati per la chiusura repentina, inattesa e impensabile, del Castello. Ma diciamo che ci può stare, se si sono ravvisati crolli della struttura tali da intervenire con simili provvedimenti. L’incolumità e la sicurezza della popolazione è al primo posto.

Infatti, questo articolo vuole essere un mero spunto, una occasione per tornare a parlare del Forte, affinchè si faccia il possibile e quanto prima per riappropriarci di una nostra proprietà, con tutti gli oneri e onori. Il maniero medievale soggiace sul nostro suolo da secoli e secoli e rappresenta un fiore all’occhiello della nostra cultura, della nostra ricca storia.

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