Cultura
Il 31 marzo comincia la “Simana dû Sicilianu”: un’occasione per parlarlo

L’iniziativa è supportata dall’Accademia della Lingua Siciliana
Da domenica 31 marzo a domenica 7 aprile si celebrerà per la prima volta la “Simana dû Sicilianu”.
Quest’iniziativa nasce da Nick Panzarella – un siculo-americano originario di Montemaggiore Belsito che ha creato un gruppo di persone e un sito internet per promuoverla – e ha ricevuto il supporto e il sostegno dell’Accademia della Lingua Siciliana e delle altre associazioni che hanno costituito l’AUCLIS (Associazioni Unite per la Cultura e la Lingua Siciliana).
Quest’evento non si terrà in qualche posto in particolare né con determinati protagonisti bensì nel comportamento linguistico di ogni siciliano o, quanto meno, di quelli che vorranno aderire.
«I veri protagonisti della Simana dû Sicilianu sono i siciliani e i siculofoni: l’idea è quella di dedicare in questa settimana una particolare attenzione alla lingua siciliana. Come? Innanzitutto utilizzandola in quei contesti in cui usualmente non la parliamo, e con quelle persone con cui sogliamo parlare solo in italiano – dice Fonso Genchi, Presidente dell’Accademia della Lingua Siciliana – Altra maniera per celebrarla, quella di dedicare qualche momento al suo studio e alla lettura di testi in siciliano di autori ‘classici’ come Veneziano, Meli, Martoglio, etc. Infine, usiamo i social per diffondere musica, poesie, testi in generale, anche solo dei post, in siciliano, mettendo l’hashtag #simanadûsicilianu».
La lingua siciliana è stata inserita per la prima volta nel 2008 nella categoria “lingue vulnerabili” dall’UNESCO che monitora col suo Atlas le circa 7000 lingue esistenti nel mondo, in base al pericolo di estinzione. «Gli idiomi che entrano a far parte di questa categoria – dice Genchi – cominciano, purtroppo, un percorso che li porterà inevitabilmente all’estinzione; a meno che, innanzitutto, non ci sia una presa di coscienza ‘militante’ da parte dei parlanti. E oggi, in controtendenza con il passato, sembra che questa presa di coscienza dei siciliani stia avvenendo: ogni giorno sono sempre di più coloro i quali desiderano salvare e promuovere l’uso del siciliano. Questa “Simana” è un’occasione per fare qualcosa in tal senso; ognuno di noi può fare la sua parte».
Il Presidente dell’Accademia della Lingua Siciliana conclude rivolgendosi al mondo dell’istruzione e a quello dell’informazione: «L’uso del siciliano a scuola e nei media sono ottime maniere per tutelarlo e promuoverlo. Facciamo appello agli insegnanti affinché durante questa Simana nelle scuole si parli anche di e in siciliano; alle testate giornalistiche lanciamo la proposta di celebrare la Simana pubblicando un articolo in lingua siciliana; noi come Accademia, eventualmente, siamo disponibili gratuitamente a tradurre in siciliano o a fornire articoli in siciliano su tematiche riguardanti la lingua siciliana».
Cultura
Tra spezie, musica tunisina e danzatrici del ventre: Marina Cous Cous conquista tutti, nel segno del Mediterraneo

Profumi di spezie, suoni che arrivano dal Maghreb, danze che raccontano storie antiche: Marina di Ragusa per tre giorni è diventata il cuore pulsante del Mediterraneo grazie alla prima edizione di Marina Cous Cous – Sagra del Couscous Mediterraneo, che si è conclusa ieri sera tra grande partecipazione e applausi.
Il cous cous è stato il vero protagonista della manifestazione. In tantissimi hanno fatto la fila agli stand per gustarlo nelle tre versioni proposte: alle verdure, nella variante più semplice e antica; al pesce, amatissimo soprattutto nella declinazione siciliana; e alla carne, tipica delle cerimonie tunisine. A servire i piatti c’erano i volontari dell’associazione interculturale “Uniti senza frontiere”, che con il loro impegno hanno reso concreto il messaggio della rassegna: il cibo come occasione di incontro e condivisione.
La serata finale ha avuto un sapore particolarmente mediterraneo, grazie alle musiche tunisine del Ramzi Harrabi Ensemble e alle danzatrici del ventre che hanno coinvolto il pubblico con i loro balli, trasformando la Rotonda in un piccolo teatro a cielo aperto. Nei giorni precedenti, il festival aveva già regalato momenti di grande coinvolgimento con i concerti della Good Time Band e del gruppo folk I Beddi, ma anche con cooking show e laboratori per bambini che hanno permesso di scoprire il cous cous attraverso i cinque sensi, guidati da chef e food blogger come Luigi Geraci, Andrea Giannone, Fethia Bouhajeb, Salvina Scottino e Luisa Marabita.
Non è mancata nemmeno l’attenzione alla solidarietà: il cibo rimasto in esubero è stato donato all’associazione Mecca Melchita, che si occupa di sostegno alle famiglie più bisognose. Un gesto che ha chiuso idealmente il cerchio di un’iniziativa nata proprio all’insegna della condivisione.
Il bilancio è positivo: pubblico numeroso, stand sempre animati e un’atmosfera di festa che ha fatto da cornice all’intero fine settimana. La sagra è stata organizzata dall’Associazione Sicilia Event, con la direzione artistica di Marco Guastella, il patrocinio del Comune di Ragusa, la collaborazione della Pro Loco Mazzarelli e di Liolà, e la direzione food affidata a Barbara Conti. Fondamentale il sostegno degli sponsor e partner che hanno creduto nell’iniziativa: Fidagel, Despar Sicilia, Sicibia e 350 Grammi Showroom.
Cultura
“Antiche voci di Pantelleria” di Angelina Rodo: presentazione 29 agosto in Sala Consiliare

Presentazione del libro “Antiche voci di Pantelleria” di Angelina Rodo
Venerdì 29 agosto – ore 19:00
Comune di Pantelleria – Sala Consiliare
Un appuntamento speciale dedicato alla memoria e all’identità linguistica della nostra isola.
Il volume “Antiche voci di Pantelleria” di Angelina Rodo raccoglie vocaboli, grammatica, espressioni e origini del dialetto pantesco, restituendogli dignità e valore come documento storico e culturale.
Nato dal desiderio di conservare e tramandare alle nuove generazioni un patrimonio a rischio di oblio, il libro non è soltanto un elenco di parole: è uno studio attento delle radici etimologiche, delle differenze tra contrade, delle inflessioni dovute a età, ambiente e storia, fino a toccare le influenze arabe e le peculiarità uniche del parlato pantesco.
Durante la presentazione avrò il piacere di dialogare con l’autrice per accompagnarvi in questo viaggio nella lingua e nell’anima dell’isola.
Ingresso libero.
Un’occasione preziosa per chi ama Pantelleria e vuole riscoprirne la voce più autentica.
Cultura
Pantelleria riscopre il sacro: grande successo per Gibele, il Monte degli Dei

Sala gremita per il secondo incontro del ciclo Pantelleria Segreta. Discussa l’origine fenicia del nome e i legami con divinità come Tanit, Iside e Cibele
Pantelleria ha risposto con entusiasmo al secondo appuntamento del ciclo Pantelleria Segreta, organizzato dal Centro Studi e Ricerche Arco di Apollo. La conferenza dedicata al Monte Gibele, cuore simbolico e spirituale dell’isola, ha registrato un’affluenza oltre ogni aspettativa: i posti a sedere non sono stati sufficienti e diversi partecipanti hanno scelto di assistere seduti a terra, pur di non mancare.
Durante l’incontro sono state esplorate ipotesi innovative e suggestive:
- l’origine fenicia del nome Gibele, con radici anteriori al periodo arabo;
- la sua collocazione nelle mappe del sacro e nei racconti di teofania;
- i legami con figure divine femminili come Tanit e Iside, fino al sincretismo con Baalat Gebal e Cibele;
- i fenomeni non ordinari che, ancora oggi, si manifestano sul cratere, rafforzando l’idea di Gibele come “monte degli dèi”.
«Pantelleria non è solo un’isola vulcanica: è un luogo di iniziazione, un tempio a cielo aperto. Con questi incontri stiamo restituendo voce a memorie sepolte da secoli» ha dichiarato Elìa Fiumefreddo, fondatore del CSR Arco di Apollo.
Il successo è stato accompagnato anche da critiche – fisiologiche e attese quando si affrontano temi così profondi – che confermano la necessità di continuare a stimolare il dibattito e ad attirare l’attenzione anche di esperti e studiosi.
Prossimo appuntamento
Il ciclo Pantelleria Segreta proseguirà con:
“Il Sese e il Villaggio del Dio Dormiente”, un’indagine tra mito e archeologia che ricostruirà il valore sacrale del sito, mettendolo in dialogo con le culture del Mediterraneo e offrendo nuove chiavi di lettura sul ruolo di Pantelleria come centro sacro e non periferia marginale.
Data e dettagli saranno annunciati a breve.
Ringraziamenti: il CSR Arco di Apollo ringrazia Le Alcove di van der Grinten – Spaces for the Urban Arts per l’ospitalità e Capitan Ficus della barca Margherita per il contributo alla realizzazione dell’incontro.
Con Pantelleria Segreta l’obiettivo non è solo divulgare, ma riaccendere una memoria sacra, restituendo all’isola il posto che le spetta nelle grandi mappe del mito e della storia.
Info: WhatsApp 371 1278468
-
Ambiente4 anni ago
AMP, a Pantelleria Insieme Live: zonizzazioni e Guardia Costa ausiliario. Gadir e il brillamento de Il Caldo
-
Personaggi4 anni ago
Stasera 4 Ristoranti a Pantelleria, con Alessandro Borghese. Ecco chi sono
-
Ambiente4 anni ago
Pantelleria, il PD segnala colorazione anomala e artificiale nella spiaggia del Lago di Venere
-
Pantelleria4 anni ago
Pantelleria a lutto per Giovanni Maddalena, il galantuomo del Conitro
-
Personaggi4 anni ago
Pantelleria, è U Runcune il vincitore di 4 Ristoranti di Alessandro Borghese
-
Cronaca4 anni ago
Ultima Ora – Pantelleria. Identificata la donna morta per annegamento, il secondo suicidio in un mese
-
Capitaneria di Porto4 anni ago
Pantelleria, allarmanti condizioni meteo-marine nelle prossime 48/72 ore: onde 6 da metri
-
Pantelleria4 anni ago
Pantelleria, divieto di balneazione a Punta San Leonardo