Cultura
I racconti del vecchio marinaio pantesco / 1 Corallaro
di Orazio Ferrara
Quell’anno – riprese a raccontare il vecchio marinaio – il veliero Madonna di Trapani era in riparazione presso un bravo mastro d’ascia pantesco per i danni subiti durante un violento fortunale al largo di Mazara e io pi buscari ‘u pani m’imbarcai come marenaro su uno schifazzo di Trapani, che andava a pesca di corallo al banco di Tabarka davanti alle coste tunisine. Già una volta, in passato, era stato corallaro con i trapanesi e quella volta tornai a Pantelleria con un bel paio di orecchini di corallo rosso, che pareva fuoco vivo e che regalai alla mia zita di Khamma.
Nell’occasione mi buscai per compenso un bacio segreto e appassionato, che ancora riscalda il ricordo. Lo schifazzo non era una semplice barca, ma un capolavoro di ingegneria navale popolare di noi siciliani, che per secoli aveva permesso alla marineria trapanese di navigare, in lungo e in largo, per tutto il Mediterraneo. A differenza delle agili feluche, lo schifazzo era costruito per la forza, infatti sembrava progettato specificamente per resistere allo sforzo brutale della pesca del corallo. Era la barca siciliana corallara per eccellenza. Aveva una prua molto robusta e una poppa larga e panciuta.
Questa struttura serviva a dare stabilità
mentre l’equipaggio manovrava il pesantissimo ingegno per pescare il corallo. La lunghezza fuori
tutto variava tra i 12 e i 16 metri, mentre la larghezza in genere misurava tra i 3,50 e i 5 metri, non
era quindi un’imbarcazione piccola, dovendo peraltro alloggiare un equipaggio tra i 10 e i 15
uomini, che vi vivevano ammassati per mesi. Lo schifazzo era armato con una grande vela latina
(triangolare) montata su una lunga antenna. Questa vela permetteva di navigare anche di bolina,
ovvero di risalire il vento, cosa che si rivelava fondamentale per superare i venti contrari che
ostacolavano il ritorno a Trapani dalle coste tunisine.
L’ingegno o Croce di Sant’Andrea era poi lo strumento indispensabile a bordo di ogni barca
corallara. Era costituito da due grandi e massicce travi unite a croce, appesantite al centro da un
grande masso o da un blocco, altrettanto pesante, di piombo.
Alle estremità dei quattro bracci
venivano fissate delle reti, costituite da vere e proprie cordicelle di canapa grezza, a maglie larghe
chiamate in siciliano codazzi o scupitti. L’ingegno veniva calato sul fondo dei banchi corallini e
trascinato dalla barca, l’impatto violento del pesante strumento spezzava i rami dei coralli, che nel
cadere restavano impigliati alle reti.
Lo schifazzo su cui presi imbarco quell’anno portava il nome beneagurante di San Francesco di Paola, il potente protettore celeste di noi poveri marinai. Mi parve di buon auspicio.
Era il mese di maggio quando ci preparammo a lasciare il porto di Trapani alla volta di Tabarka. L’alba non era ancora sole e il molo già brulicava di lanterne e di voci rauche. Lo schifazzo San Francesco di Paola con la sua prua robusta e le vele ripiegate come ali di un gabbiano addormentato, attendeva impaziente l’ordine di mollare gli ormeggi. Quando arrivò l’ordine la prua puntò dritta e sicura verso l’orizzonte ancora scuro, verso la Tunisia, dove ci attendeva il Banco di Tabarka con il suo oro rosso: il corallo.
Il capitano don Vincenzo, sulla cinquantina, era uno che in fatto di mare e di navigazione non era secondo a nessuno, data la sua lunga esperienza. La fitta ragnatela di sole e salsedine del suo volto stava lì a testimoniarlo. Ma c’era un’altra cosa che faceva la differenza e che spingeva tutti i corallari trapanesi a desiderare di voler farsi ingaggiare nel suo equipaggio. Patron Vincenzo era nato la notte del Santo Natale e ciò dava un pizzico di magia e di fortuna alla navigazione con lui. Nascere la notte di Natale, per i meridionali in generale e i siciliani in particolare, rappresentava qualcosa di estremamente negativo, gli uomini erano destinati a diventare lupi mannari e le donne magare ovvero fattucchiere. Invece a Trapani il negativo veniva ribaltato in positivo, infatti secondo un’antica credenza della popolazione di questa città marinara chi nasceva la notte del Santo Natale non era per niente un “maledetto”, ma bensì un fortunato predestinato, dotato di poteri particolari legati alla vita in mare.
Divenuti marinai, essi avrebbero avuto una vista speciale, capace di “vedere” ” i banchi di corallo attraverso l’acqua scura e profonda, quasi come se avessero avuto una vista sovrannaturale che penetrava e illuminava gli abissi. Questi individui erano considerati quindi i migliori comandanti di coralline. La loro presenza a bordo, specialmente se al comando, era garanzia di una pesca abbondante, poiché si riteneva che il corallo stesso “si lasciasse trovare” da loro. Inoltre proteggevano la barca dai naufragi e dalle tempeste improvvise.
Nelle innumerevoli spedizioni alla cerca dell’oro rosso patron Vincenzo aveva sempre dimostrato di possedere questo “tocco magico”, per cui l’equipaggio imbarcato lo considerava un vero e proprio talismano vivente contro tutte le avversità in mare. Naturalmente la superstizione, immancabile compagna dei marinai fin dalla notte dei tempi, non era affatto fattore secondario in questa ferrea credenza. D’altronde il corallo è sempre stato considerato un materiale magico per eccellenza, non per niente si riteneva il sangue pietrificato di Medusa, capace di accecare e allontanare il malocchio, anche il più potente e “cattivo”.
(continua – 1)
Orazio Ferrara
Cultura
Vespa Club Pantelleria, cambio programma per l’evento Babbo Natale tra le contrade
Variazione nel programma
Comunicato per evento Babbo Natale in Vespa di domani 21 Dicembre
Il Vespa Club Pantelleria ASD , INFORMA tutta la cittadinanza che in seguito alle avverse condizioni meteo , il programma subirà qualche variazione che di seguito si riporta :
Nelle contrade il Babbo Natale riceverà i bambini presso i circoli Trieste Stella e Agricolo Scauri mentre a Pantelleria centro presso la saletta del bar Tikirriki.
Gli orari indicati nel programma iniziale rimarranno invariati.
Il Babbo Natale però vista la pioggia prevista arriverà in autovettura e non in Vespa. Approfitto a nome mio e di tutti i soci del club per auguravi un buon Natale a tutti ed un prosperoso nuovo Anno.
Vi aspettiamo numerosi.
Il Presidente Giovanni Pavia
Cultura
Pantelleria, gli auguri di fine anno del Parco Nazionale: bilancio delle attività e sguardo al futuro
Presso la trattoria Marrone di Scauri si è tenuto l’incontro di fine anno promosso dal Parco Nazionale Isola di Pantelleria, occasione per rivolgere gli auguri per il 2026 alla cittadinanza e alle autorità intervenute, ma anche per fare il punto sui numerosi progetti portati avanti nel corso dell’anno. Nel saluto iniziale il Commissario Straordinario Italo Cucci ha voluto ringraziare tutti coloro che hanno contribuito al lavoro del Parco, evidenziando l’importanza della collaborazione tra istituzioni, cittadini e operatori locali.

Ha poi rimarcato la sua soddisfazione nel ricoprire
questo ruolo che dà forza all’Ente e che permette di portare avanti il lavoro anche con il
supporto delle istituzioni nazionali.
Durante la serata è stato tracciato un bilancio delle attività del Parco, sottolineando
l’impegno costante nella tutela del territorio, nella valorizzazione delle tradizioni locali e
nello sviluppo di percorsi inclusivi e sostenibili. Particolare attenzione è stata dedicata al
festival Pantelleria Asinabile, progetto simbolo di inclusione e accessibilità, del quale è
stato proiettato il documentario firmato da Nicola Ferrari, accolto con grande interesse e
forte emozione dal pubblico presente.
Nel corso della serata si è svolta anche la consegna dei diplomi ai partecipanti del corso
introduttivo teorico pratico per la costruzione dei muretti a secco “L’Arte dei muri a secco”,
iniziativa che ha mirato a preservare e tramandare una delle tecniche costruttive più
rappresentative del paesaggio pantesco, riconosciuta come patrimonio culturale e
identitario dell’isola.
Parole di gratitudine sono state espresse anche dal direttore facente funzioni Carmine
Vitale, appena riconfermato in questo ruolo, che ha ringraziato la comunità pantesca per la
fiducia accordata e per il sostegno dimostrato nei confronti dei progetti del Parco,
ribadendo la volontà di continuare a lavorare insieme per la crescita e la valorizzazione
dell’Isola di Pantelleria.
Prima del brindisi e del momento conviviale il Sindaco Fabrizio D’Ancona ha portato un
saluto e condiviso alcune riflessioni, sottolineando l’importanza del legame tra istituzioni e
territorio e il rapporto di collaborazione fattivo tra Comune ed Ente Parco.
Una serata di gioia, con momenti di emozione, in un clima di partecipazione e
condivisione, con il rinnovato impegno del Parco Nazionale a proseguire nel percorso di
tutela, inclusione e sviluppo sostenibile anche nel nuovo anno.
Cultura
Cinema, contributi alle microimprese per sviluppare progetti da girare in Sicilia
Nuove risorse per girare film e serie tv in SiciliaParticolare attenzione per le sceneggiature
L’assessorato regionale al Turismo, sport e spettacolo, insieme a Sicilia film commission, ha pubblicato un avviso per contributi fino a 50mila euro destinati allo sviluppo di progetti cinematografici ambientati nell’Isola, con particolare attenzione alla scrittura delle sceneggiature.
«Con questo provvedimento diamo seguito alla strategia del governo regionale per lo sviluppo in Sicilia dell’industria del cinema, destinando per la prima volta contributi alle piccole e microimprese indipendenti per lo start-up di opere cinematografiche e serie tv ambientate nell’Isola – dichiara l’assessore Elvira Amata – Il focus sulle microimprese indipendenti prende spunto dalle esigenze del settore emerse nel 2024 nel corso degli Stati generali del cinema, evento che abbiamo organizzato in Sicilia, e intende costituire un volano per limitare le difficoltà congiunturali delle imprese marginali nell’avvio di nuovi progetti audiovisivi».
Le agevolazioni sono rivolte alle piccole e microimprese indipendenti di produzione cinematografica, costituite in forma societaria e con sede legale in Italia o nell’Unione Europea.
Il testo integrale dell’avviso pubblico è consultabile a questo link
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