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Cultura

I cognomi di Pantelleria – XI parte. Da Farina a Ferrandes

Redazione

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di Orazio Ferrara

FARINA Altra famiglia con radici assai antiche in Pantelleria, infatti suoi componenti vivono e prosperano nell’isola fin dalla prima metà del Cinquecento. In alcune carte appare anche la grafia La Farina (anno 1599). La presenza di questa Casata in Sicilia si fa risalire ai tempi di re Martino (1374 – 1409), alzando per arma: Scudo di rosso diviso da una fascia d'oro su cui è posto un sacco di farina al naturale, al castello di due torri merlate di tre pezzi d'oro, aperto e finestrato del campo, accostato da due leoni affrontati d'oro. Intorno all’anno 1565 vivono nell’isola Antonio Farina e sua moglie Caterina. Dalla coppia nascono Vita Farina (1590), Filippo Farina (1600) e Ambrosio Farina (1604). Quest’ultimo sposa il 7 gennaio 1629 (domenica) Maria Casano, da cui nascono Leonardo e Domenico. Leonardo Farina, nato intorno al 1637, contrae matrimonio il 22 ottobre 1662 (domenica) con Giovanna Bastone. La coppia ha un figlio cui si pone il nome di Giovanni Pietro, che il 16 novembre 1703 (venerdì) convolerà a nozze con Brigida Maccotta. Il marinaio Salvatore Farina muore nell’affondamento della corazzata “Re d’Italia” durante la disastrosa battaglia di Lissa del 20 luglio 1866. Tantissimi panteschi nell’Ottocento emigrarono nella vicina Tunisia, rendendo fertilissimi territori fino allora abbandonati e desolati, ma anche dandosi ai più svariati commerci, ricavandone ricchezza e prestigio. Tra questi panteschi in Tunisia vi furono alcuni Farina, che ben presto si fecero un nome. Uno di essi fu Francesco Farina, abile imprenditore edile, che fondò addirittura una città con un ottimo porto ad una cinquantina di chilometri a nord di Tunisi e ad una quarantina di chilometri ad est di Biserta. Non a caso la città venne chiamata Porto Farina e divenne uno degli scali più riparati e quindi più frequentati della costa tunisina. D’altronde il luogo prescelto nei secoli passati era stato rifugio sicuro dei corsari barbareschi. Con l’indipendenza della Tunisia e la conseguente cacciata di tantissimi italiani, per lo più siciliani, Porto Farina cambiò nome e divenne Ghar El Melh. Quelle formidabili generazioni di panteschi, tra cui i Farina, che contribuirono a fare la Tunisia moderna oggi dormono il sonno dei giusti negli ipogei della cattedrale di Tunisi. L’estensore di queste succinte note annovera una Farina tra i suoi avi, infatti mia nonna materna, Rosa Almanza, andata in sposa a 17 anni a mio nonno Salvatore Salsedo in data 29 novembre 1906, era figlia di Agostino Almanza e di Maria Farina.

FEDELE

Cognome originario dell’Italia meridionale. Il ceppo di Pantelleria proviene dalla città di Palermo. Nella seconda metà del Settecento vive nell’isola la coppia Domenico Fedele e Anna Silvia, che ha un figlio di nome Giacomo, nato intorno al 1771. Giacomo Fedele contrae matrimonio con Francesca Errera, da cui ha numerosi figli: Rosa Fedele (sposa Tommaso Valenza); Vincenzo Fedele; Giovanni Fedele (sposa Maria Pandolfo); Maria Fedele (sposa Lorenzo Almanza); Salvatore Fedele (sposa Maria Valenza, poi, vedovo, sposa Fortunata Errera); Angela Fedele (sposa Fortunato Greco, poi, vedova, sposa Antonio Benetto); Giuseppe Fedele (sposa Maria Ratto). FERRANDES Famiglia di origini spagnole (Catalogna), esistente in Pantelleria già nell’anno 1550. Arma: En sable, seis llaves de oro, formando collar (Di nero, sei chiavi d’oro, formando un collare). Intorno al 1550 nasce in Pantelleria Giovanni Ferrandes che sposa tale Barbara, da cui ha Francesca, Luciano, Giuseppe, Bartolomeo, Antonio e Giovanna. Giovanni Ferrandes muore il 6 febbraio 1603 all’età di 53 anni. Antonio Ferrandes figlio del citato Giovanni, nato circa il 1590, sposa il 22 aprile 1613 Giovanna Sequentia, figlia di Nicolò Sequentia e di tale Teresa. La coppia ha cinque figli: Nicolò, Francesco, Maria, Epifania e Giovanni. Matteo Ferrandes è notaio in Pantelleria dall’anno 1614 all’anno 1657. (11 – continua)

Foto: Arma dei Farina

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Cultura

Gran Galà delle Lady Chef – Prima Edizione Siciliana

Redazione

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Gran Galà delle Lady Chef – Prima Edizione Siciliana

Il 24 e 25 novembre, presso l’Hotel Casena dei Colli di Palermo, si svolgerà la prima edizione del Gran Galà delle Lady Chef, promosso dall’Unione Regionale Cuochi Siciliani

Un evento che intende valorizzare il ruolo delle donne chef, protagoniste della cucina professionale siciliana, e celebrare la loro competenza, dedizione e passione.

Il comparto Lady Chef, nato ventinove anni fa, ha come obiettivo quello di mettere in risalto la figura femminile nelle cucine e di contribuire al superamento del divario di genere. Il Gran Galà sarà dunque un’occasione di incontro e di festa, ma anche di riflessione e confronto, nel segno dello spirito associazionistico che anima l’Unione Regionale Cuochi Siciliani.
All’interno della manifestazione si terrà la selezione regionale del Concorso Cirio, che decreterà la Lady Chef siciliana chiamata a rappresentare la regione nella fase nazionale dei Campionati della Cucina Italiana a Rimini

“Una vera e propria festa – ha dichiarato la Coordinatrice Regionale, Chef Rosi Napoli – che vuole essere anche un momento di condivisione, riflessione e confronto”. Le Lady Chef provenienti da tutte le province siciliane si ritroveranno a Palermo per vivere insieme due giornate intense, all’insegna della collaborazione e della professionalità.

“Celebreremo la bellezza – ha concluso Chef Napoli – quella che rimane anche sui volti stanchi dopo ore di lavoro. Celebreremo i sacrifici, la competenza e la forza delle nostre meravigliose Lady Chef.”

A moderare l’evento sarà la food blogger e Lady Chef, Barbara Conti, Segretario Provinciale APCI di Ragusa, che accompagnerà il pubblico in questo viaggio di memoria, territorio e passione culinaria.

Per consultare il programma completo  epotere prendere parte alla Cena di Gala, aperta a tutti, andate sulla pagina facebook Lady Chef Regione Sicilia

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Spettacolo

Pantelleria, al Cineteatro San Gaetano “Figlio non sei più Giglio”

Direttore

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Spettacolo teatrale “Figlio, non sei più Giglio” al Cineteatro San Gaetano con Daniela Poggi e Mariella Nava

Martedì 25 novembre 2025, dalle ore 21.00, presso il Cineteatro San Gaetano di Scauri andrà in scena “Figlio non sei più Giglio”.

Lo spettacolo si terrà in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
Il Comune di Pantelleria invita la cittadinanza allo spettacolo “Figlio, non sei più Giglio”, scritto e diretto da Stefania Porrino.

L’opera affronta il tema della violenza sulle donne e del femminicidio attraverso la voce e lo sguardo di una madre, in un percorso narrativo che unisce parola, musica e testimonianza civile.
In scena Daniela Poggi e Mariella Nava.
Un appuntamento di riflessione e sensibilizzazione, condiviso con la comunità.

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Cultura

25 anni di Olio DOP Monti Iblei: un racconto di territorio e memoria

Barbara Conti

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25 anni di Olio DOP Monti Iblei: un racconto di territorio e memoria

C’è un filo d’oro che attraversa le colline degli Iblei, un filo che profuma di ulivi secolari e di vento di montagna. Da venticinque anni questo filo porta con sé un nome: Olio DOP Monti Iblei, simbolo di eccellenza e custode di un’identità che nasce dalla terra e si fa cultura

Domani 21 novembre a Chiaramonte Gulfi, “Balcone di Sicilia” e capitale degli Iblei, si celebra un anniversario che non è soltanto una data, ma un racconto collettivo. È la storia di uomini e donne che hanno creduto nella forza di un marchio, nella tutela di un prodotto che racchiude la memoria di generazioni. Produttori, frantoiani, imbottigliatori: voci diverse unite da un unico obiettivo, dare al mondo l’autenticità di un olio che sa di sole e di pietra, di lavoro e di passione.

Il convegno “25 anni di DOP” sarà l’occasione per ripercorrere le tappe di questo cammino: i numeri, i riconoscimenti, ma soprattutto le persone che hanno reso possibile la diffusione del marchio Monti Iblei. E poi la degustazione, momento di silenzio e ascolto, quando l’olio si fa parola e racconta la sua anima attraverso il gusto.

Oggi il Consorzio conta 319 soci e una superficie olivicola di circa 1.820 ettari. Dietro ogni cifra c’è un volto, una storia, un ulivo che resiste e dona. È questo il vero patrimonio: la comunità che custodisce il paesaggio e lo trasforma in sapore.

Venticinque anni sono un traguardo, ma anche un nuovo inizio. Perché l’olio degli Iblei non è solo alimento: è memoria, identità, futuro. È il segno di un territorio che continua a raccontarsi al mondo con la voce limpida della sua tradizione.

Programma

9:00 Arrivo e registrazione ospiti

09:30 Saluti Mario Cutello sindaco di Chiaramonte Gulfi

Maria Rita Schembari presidente Libero Consorzio dei Comuni di Ragusa

 Giuseppe Arezzo presidente del Consorzio DOP Monti Iblei

Antonino Belcuore commissario straordinario Camera di Commercio del sud-est Sicilia

Giuseppe Iacono presidente ODAF di Ragusa

Aldino Zeppelli CEO Pieralisi Maip SPA

10:30 Intervento RINA Agrifood – 25 anni di DOP in cifre a cura di Enrico de Micheli, amministratore delegato RINA Agrifood

10:50 Intervento Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato (IPZS) – Presentazione del nuovo

contrassegno e del passaporto digitale a cura di Matteo Taglienti (responsabile filiera e patrimonio

storico artistico IPZS Istituto Poligrafico Zecca di Stato)

11:10 Intervento Consorzio DOP Monti Iblei – Memoria storica e sguardo al futuro a cura di   Giuseppe Cicero (Capo PANEL e referente ACAP) e Salvatore Cutrera (vicepresidente Consorzio DOP Monti Iblei)

11:40 Consegna del riconoscimento di merito alla diffusione del marchio DOP Monti Iblei

12:10 Chiusura dei lavori con Luca Sammartino, Assessore Regionale Agricoltura

12:45 Degustazione di oli al Museo dell’Olio a cura dell’Istituto Alberghiero di Chiaramonte Gulfi

Venticinque anni di Olio DOP Monti Iblei non sono solo un anniversario, ma un invito a continuare a credere nella forza della nostra terra. Ogni goccia racchiude memoria, identità e futuro.

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