Cronaca
Guardia Costiera – Sicurezza dei diportisti: i numeri dell’estate 2023, tra operazioni di soccorso e campagne di comunicazione
Quest’oggi a Genova, nella cornice della 63esima edizione del Salone Nautico – alla presenza del Comandante Generale delle Capitanerie di porto, Ammiraglio Ispettore Capo Nicola Carlone -, si è svolto l’evento di presentazione: “La Guardia Costiera per la sicurezza dei diportisti: i numeri dell’estate 2023”. Moderatore dell’evento il giornalista Franco Nativo.
Sul palco, il Capitano di Vascello Cosimo Nicastro, Capo Ufficio Comunicazione della Guardia Costiera, ha presentato al pubblico i risultati dell’operazione Mare Sicuro 2023, un’attività che da oltre 30 anni, durante la stagione estiva, vede impegnati 3000 donne e uomini del Corpo, oltre 400 mezzi navali e 16 mezzi aerei, nel presidiare gli 8.000 km di coste del nostro Paese, come pure il Lago di Garda e il Lago Maggiore, pronti a intervenire in caso di emergenze per la sicurezza in mare di bagnanti e diportisti e vigilare sul regolare svolgimento delle attività ricreative, commerciali e a tutela dell’ecosistema marino.
A testimoniare l’importante sforzo operativo messo in campo durante l’estate, alcuni dei principali dati di Mare Sicuro:
• 1.716 persone soccorse;
• 495 unità da diporto soccorse;
• 244.000 controlli (42.354 sul diporto nautico);
• 197.872 mq di aree demaniali illecitamente occupate e restituite alla libera fruizione.
Dall’analisi dei dati, facendo un raffronto con i tre anni precedenti, si rileva che il numero dei soccorsi alle unità da diporto ha registrato una diminuzione costante, segno di una sempre maggiore consapevolezza dei diportisti e dell’importante ruolo svolto dalla Guardia Costiera nell’attività di informazione e prevenzione; un’attività – quest’ultima – che rimane al centro degli obiettivi perseguiti dal Corpo, e che è stata ampiamente illustrata nella seconda parte dell’evento, con la presentazione al pubblico delle diverse campagne di comunicazione, tra le quali anche quella condotta in collaborazione con ANAS.
Sul palco anche il Direttore della Comunicazione ANAS, il dott. Marco Ludovico che ha commentato la campagna di comunicazione congiunta veicolata quest’anno anche attraverso i social media, volta a valorizzare i comportamenti corretti da tenere sia sulle strade che in mare.
Durante l’evento è stato proiettato il primo spot di una campagna sulla Sicurezza in Mare, realizzato dall’Ufficio Comunicazione del Comando Generale, volto a sensibilizzare gli utenti del mare sui comportamenti prudenti e responsabili da osservare alla condotta di unità da diporto.
Sul palco, a conclusione dell’evento, il Comandante Generale ha voluto rivolgere un ringraziamento alle donne e agli uomini del Corpo per l’impegno e la passione messi in campo anche durate la stagione estiva appena conclusa. L’ammiraglio ha poi rivolto un saluto ai tanti giovani degli Istituti nautici presenti , ricordando loro l’importanza del mare per il loro futuro e per l’economia del Paese.
Come ormai da tradizione, durante l’evento è stato presentato in anteprima il tema del Calendario 2024, dedicato quest’anno ai presidi territoriali della Guardia Costiera, avamposti di sicurezza e legalità.
Uno stand espositivo – visitato da diverse autorità come il Ministro Salvini e il Ministro Lollobrigida – ha permesso di raccontare al grande pubblico della nautica le molteplici attività operative e comunicative dalla Guardia Costiera.
Di seguito un link dal quale è possibile scaricare un contributo d’immagini:
https://drive.google.com/drive/folders/1zYRymzgYfX-9qYnHpIwKgXiKdz58Od_K?usp=sharing
presentazione dati mare sicuro 2023
collaborazione Guardia Costiera Anas
soccorsi Guardia Costiera Mare Sicuro 2023
Ambiente
Pantelleria, rifiuti al Faro di San Leonardo. La segnalazione di una lettrice
Una lettrice ci scrive per segnalare la condizione di degrado in cui versa la scogliera nei pressi del faro di Punta San Leonardo.
La zona, battuta dalle mareggiate, diventa facile deposito di rifiuti e detriti derivanti dal mare che, poco alla volta, ne accumula grandi quantità.
Dalle immagini inviateci dalla turista, si vede la moltitudine di plastica.

Ecco cosa recita il messaggio della lettrice:
“Buonasera, sono Cristina Petrangeli e volevo segnalare le condizioni di degrado degli scogli adiacenti al faro dell’ospedale. Non è uno spettacolo degno di questa magnifica isola. Se si potesse bonificare l’area sicuramente Pantelleria ringrazierà.”


Attualità
Pantelleria, al via assunzione Istruttore di Polizia Municipale
Aggiornamento su bando di concorso per l’assunzione di un istruttore di Polizia Municipale – Entro 15 dicembre
Il Sindaco comunica che è in corso la procedura di selezione finalizzata all’assunzione di un’unità con profilo di Istruttore di Vigilanza a tempo pieno e indeterminato, come previsto dal bando pubblicato sul portale InPA.
Si ricorda alla cittadinanza che, tra i requisiti di partecipazione, è prevista la residenza continuativa nel Comune di Pantelleria da almeno tre anni alla data di presentazione della domanda.
La scadenza per l’invio delle candidature è fissata al 15 dicembre e la procedura deve essere completata esclusivamente online al seguente link: https://www.inpa.gov.it/bandi-e-avvisi/dettaglio-bando- avviso/?concorso_id=2f57af4a9dbb4d59b122cbaae3200f4c
Il Sindaco comunica che vi è ancora tempo per partecipare e invita gli interessati, in possesso dei requisiti richiesti, a consultare attentamente il bando e a presentare la domanda secondo le indicazioni fornite. Per chiarimenti è possibile rivolgersi agli uffici competenti tramite i contatti riportati all’interno del bando.
Cronaca
Omicidio/Suicidio a Corleone: un monito per tutto il Paese
Fragilità senza risposta: da Corleone un monito per tutto il Paese
La tragedia avvenuta a Corleone – dove Lucia Pecoraro, 78 anni, avrebbe ucciso la figlia disabile Giuseppina Milone, 47 anni, prima di togliersi la vita – non può essere liquidata come un drammatico fatto di cronaca. È il simbolo di un dolore più ampio e più profondo, che attraversa centinaia di famiglie italiane costrette ogni giorno a convivere con la disabilità, con la tossicodipendenza, con il disagio mentale e con una solitudine che diventa, essa stessa, una forma di malattia sociale.
A ritrovare i corpi sono stati i carabinieri e i sanitari del 118, intervenuti nella casa del centro storico.
Ma il segno più doloroso è rimasto su un foglio, poche righe scritte da Lucia prima del gesto estremo:
“Scusatemi, ma non ce la faccio più. Chiedo perdono a tutti.”
Una frase che non può e non deve essere interpretata come giustificazione, ma come indicatore di un livello di sofferenza che è sfuggito a tutti: istituzioni, comunità, servizi sociali, vicinato.
È la confessione di una donna che, rimasta vedova otto mesi fa, si era ritrovata sola a gestire una disabilità grave, giorno e notte, senza più sostegno emotivo, psicologico, relazionale.
La disperazione delle famiglie: un’emergenza ignorata
Quello di Lucia non è un caso isolato: in tutta Italia sono migliaia le famiglie schiacciate tra malattia mentale, dipendenze, disabilità, povertà materiale e solitudine.
Famiglie che vivono in silenzio tragedie quotidiane, sopraffatte da un peso che nessuno vede finché non diventa irreversibile.
Da Nord a Sud, accanto ai disabili gravi ci sono genitori anziani lasciati soli; accanto ai tossicodipendenti ci sono famiglie esauste che non riescono più a trovare un percorso di cura; accanto a chi soffre di disturbi psichiatrici ci sono caregiver non formati, non seguiti, non ascoltati.
Il dolore, quando non è condiviso da una rete reale, si trasforma in un vicolo cieco.
L’isolamento dei caregiver: un fallimento collettivo
La vicenda di Corleone evidenzia le crepe di un sistema che continua a scaricare sulle famiglie la quasi totalità dell’assistenza.
I caregiver – spesso anziani, spesso economicamente fragili – sono lasciati a gestire situazioni che richiederebbero un supporto professionale e continuo.
Chiedere aiuto significa affrontare burocrazia, attese interminabili, servizi insufficienti o distanti.
È qui che si vede il limite di un Paese che, pur parlando di inclusione, lascia intere famiglie soccombere nell’invisibilità.
Il bisogno urgente di una rete nazionale
Questa tragedia impone una riflessione che non può più essere rimandata.
Servono strumenti concreti, non promesse:
un numero unico nazionale, attivo 24 ore su 24, per offrire ascolto psicologico immediato e orientamento reale;
sportelli territoriali operativi, capaci di intercettare situazioni di rischio prima che degenerino;
programmi di sollievo per le famiglie, perché nessun caregiver può sopravvivere senza pause;
una presenza comunitaria più forte, capace di rompere l’isolamento emotivo che spesso alimenta disperazione e tragedie.
L’Italia deve riconoscere che la solitudine non è un problema individuale, ma un fenomeno sociale trasversale che attraversa disabilità, tossicodipendenza, disagio mentale e contesti familiari fragili.
Le parole di Lucia – “non ce la faccio più” – non sono solo l’addio di una donna distrutta; sono lo specchio di migliaia di altre voci che, oggi, non vengono ascoltate.
Finché continueremo a considerare queste tragedie come episodi isolati, il Paese non farà un passo avanti.
La fragilità non è un destino privato: è un’emergenza collettiva che richiede responsabilità politica, presenza istituzionale e una comunità capace di farsi carico, davvero, dei suoi membri più vulnerabili.
Solo così casi come quello di Corleone potranno tornare a essere l’eccezione, e non il sintomo di un dolore diffuso che scorre invisibile sotto la superficie della vita quotidiana.
Laura Liistro
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