Cultura
Gangi, presentato libro di Rosa Plena “I beni confiscati alla criminalità organizzata”
Interventi di Livecchi, presidente coop Verbumcaudo e Consolo, garante detenuti in Sicilia
E’ stato presentato, ieri, nei locali della società operaia di Gangi, il libro “I beni confiscati alla criminalità organizzata” di Rosa La Plena edito da Mediter Italia. Dopo i saluti del sindaco di Gangi Giuseppe Ferrarello e l’introduzione del presidente Slow Food Madonie Giuseppe Giaimo, gli interventi di Luca Li Vecchi, presidente cooperativa Verbumcaudo, Santi Consolo, già capo del Dap e garante dei detenuti in Sicilia e della stessa autrice. A moderare la giornalista Gilda Sciortino.
E’ stata l’occasione per fare il punto sullo stato dei beni confiscati alla mafia partendo dall’esperienza e dell’importanza della legge Rognoni – LaTorre e dai dati riportati nel libro della La Plena. Dati numerici che sono incontrovertibili che presentano un’immagine (nella gestione degli stessi) desolante.
Luca Li Vecchi ha parlato di Verbumcaudo, bene confiscato a Michele Greco, e dell’esperienza degli 11 soci-lavoratori che da alcuni anni gestiscono i 150 ettari(110 in biologico di seminativi) di un bene “simbolo” oggi restituito a tutta la comunità madonita.
E’ stato Santi Consolo invece a porre alcuni quesiti e dubbi sui beni confiscati: il 90 per cento viene svenduto o messo in liquidazione per incapacità nella gestione. Consolo poi ha voluto ricordare alcuni passaggi del (Max 1) e l’impegno di una magistrato come Paolo Giudici spesso dimenticato.
L’autrice, nel suo intervento conclusivo, nel ricordare le parole del vescovo di Cefalù, Marciante; “Per sconfiggere la mafia occorre toglierli in consenso sociale”, ha posto l’accento sulla stortura di una norma come quella chi patteggia per mafia ha la possibilità di ritornare a gestire le proprie aziende. La Plena ha ricordato che solo il 3% dei beni confiscati viene materialmente “riconsegnato alla comunità” e poi ha lanciato un allarme sui 300 milioni di euro, previsti per i beni confiscati alle mafie, spariti dalla progettazione del PNRR.
A conclusione, dopo un ampio dibattito, è stato offerto ai presenti “l’aperitivo della legalità” preparato dalla condotta Slow Food Madonie.
Cultura
Santo Stefano Quisquina da Comunita’ HONOS 2024 a candidata al Premio Paesaggio del Consiglio d’Europa
SANTO STEFANO QUISQUINA
Tra le pieghe morbide dei Monti Sicani, dove i profili delle colline si inseguono come onde di terra e il vento porta con sé l’eco di antichi mestieri, Santo Stefano Quisquina affida al proprio paesaggio la narrazione di un’identità collettiva che ancora oggi resiste, si rinnova e dialoga con il mondo contemporaneo.
È da questo intreccio di natura, memoria e comunità che nasce la candidatura al Premio Nazionale del Paesaggio, promosso dal Ministero della Cultura nel solco della Convenzione Europea del Paesaggio.
Il paese, immerso in un ambiente che alterna boschi, pascoli e antiche vie di transumanza, conserva un tessuto umano fatto di gesti lenti e consapevoli: il lavoro dei pastori all’alba, il ritorno dei contadini lungo i terreni terrazzati, le donne anziane che raccontano proverbi legati alle stagioni.
Qui il paesaggio non è solo sfondo: è protagonista, compagno quotidiano, matrice culturale che continua a modellare comportamenti, relazioni e linguaggi.
La candidatura si inserisce dunque in una visione ampia, che considera il territorio come eredità viva. Negli ultimi anni Santo Stefano Quisquina ha promosso pratiche di tutela e progetti di valorizzazione che hanno dato nuovo senso a luoghi storici e spazi rurali, mettendo al centro la sostenibilità, la partecipazione e la continuità delle tradizioni. La comunità ha fatto del proprio legame con la terra un principio guida, trasformando antichi saperi in strumenti contemporanei di gestione e cura.
Il dossier presentato — un documento che unisce rigore tecnico e profondità culturale — raccoglie questa lunga relazione tra gli abitanti e il territorio.
Le descrizioni del paesaggio sono punteggiate da fotografie, mappe, testimonianze orali e racconti che restituiscono un mosaico complesso e affascinante: la Quisquina come luogo di incontro tra storia e natura, ma anche come spazio affettivo in cui ciascuno riconosce un frammento della propria identità.
L’Amministrazione Comunale, rappresentata dal sindaco Francesco Cacciatore (nella foto) e dall’assessore al Turismo Anna Chillura, ha espresso profonda gratitudine a chi ha contribuito in modo volontario alla redazione del documento.
La Prof.ssa V. Scavone e le architette E. Lo Sardo, D. Toscano e J. Moscatello hanno intrecciato competenze tecniche e sensibilità territoriale, mentre la Consigliera Comunale Lucia Leto Barone e numerosi cittadini hanno offerto conoscenze, memorie e tempo, trasformando la candidatura in un vero progetto collettivo. L’esito del concorso sarà noto nei prossimi mesi. Tuttavia, per Santo Stefano Quisquina, il senso profondo di questo percorso è già evidente: la consapevolezza di abitare un paesaggio non solo da ammirare, ma da raccontare, custodire e tramandare. In un’epoca di cambiamenti rapidi, il paese rinnova così il suo impegno nel riconoscere il territorio come patrimonio culturale vissuto, luogo di appartenenza e promessa di futuro.
E così, da Comunità Honos capace di prendersi cura del proprio patrimonio umano e ambientale, Santo Stefano Quisquina approda oggi alla scena europea come esempio maturo e luminoso di un territorio che ha saputo trasformare la propria identità in valore condiviso.
Laura Liistro
Foto di Francesco Cacciatore
Cultura
Le “sgrappolatrici” di Pantelleria sul Tg Sicilia in un servizio di Laura Spanò – V I D E O
C’erano Rosa, Anna, Anita, Lina e le tre Marie a raccontare Pantelleria nell’operazione dello sgrappolamento
Le preziose e stupende “sgrappolatrici” tornano sotto i riflettori.
Laura Spanò, attenta e sensibile giornalista del Tg Sicilia, ha intercettato una nostra pubblicazione relativa al lavoro delle donne pantesche anche nel campo della vendemmia e della vinificazione. Meglio ancora nella produzione del passito.
Il certosino lavoro, che contribuisce alla produzione di una delle eccellenze eno-gastronomiche dell’isola, non è passato inosservato e così le signore delle contrade di Khamma e Tracino tornano a raccontare il loro compito. Si tratta di una miscela fatta di pazienza, sapienza e amicizia.
C’erano Rosa, Anna, Anita, Lina e tre Marie a tessere l’antica usanza dello sgrappolamento degli acini di zibibbo appassiti.
La Spanò, nel suo mirabile lavoro dedicato a Pantelleria, racconta le fasi di una agricoltura eroica che non ha tempo nè prezzo.
Il servizio
Cultura
Pantelleria, al via la Novena dell’Immacolata. Calendario completo delle celebrazioni
La Chiesa Matrice di Pantelleria ha reso noto il calendario delle messe e celebrazioni religiose in prossimità dell’Immacolata Concezione.
NOVENA DELL’IMMACOLATA DAL 29 NOVEMBRE AL 7 DICEMBRE
- Madonna della Pace (Tracino) novena segue S. Messa – durante tutta la novena dalle ore 16:30 alle 17:00 disponibilità dei sacerdoti per le confessioni
- San Gaetano (Scauri) novena segue S. Messa SS.Salvatore novena segue S. Messa – orari vedi nello schema eguente:

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