Cultura
GANGI, AL VIA GLI APPUNTAMENTI NATALIZI TRA PRESEPE VIVENTE, SAGRA BUON CIBO DI MONTAGNA E CONCERTO DI DARIA BIANCARDI
Gangi, 13 DICEMBRE 2023
Sarà un Natale con un’atmosfera davvero speciale a Gangi. Profumo di vin brulé e biscottini appena sfornati, luci e addobbi che illumineranno le notti invernali. Il Borgo più Bello d’Italia (2014), a partire da sabato prossimo, si trasformerà in un luogo da favola con i mercatini a rendere più piacevole la sosta e la possibilità di gustare i prodotti tipici locali.
Un ciclo di appuntamenti natalizi, quelli voluti dal comune di Gangi, che accompagneranno il visitatore fino all’inizio del nuovo anno.
“Un evento attrattivo, rivolto sicuramente alla comunità gangitana ma anche a chi vuole trascorrere qualche giorno di relax nel nostro borgo, ha detto il sindaco di Gangi Giuseppe Ferrarello – il Natale propone spettacoli, momenti culturali, ma anche legati alla gastronomia. Il presepe Vivente, la sagra del buon cibo di Montagna e il concerto di Daria Biancardi sono gli appuntamenti di punta di questo Natale 2023, ringrazio la Pro Loco, la Nois e il Forum Giovani e le varie associazioni che ci collaborano, la Città Metropolitana, la BCC delle Madonie e Simegas,”.
Il via agli eventi è previsto il prossimo week-end, sabato 16 e domenica 17, con la seconda edizione della Sagra Regionale del buon cibo di Montagna, organizzata dal centro commerciale naturale. Saranno presentate le eccellenze della gastronomia, i presidi Slowfood delle Madonie, i dolci della tradizione natalizia, e ancora degustazioni guidate, convegni, concerti: “Due giorni per godere della bontà dei prodotti e della bellezza dei luoghi di uno dei Borghi più belli d’Italia”. La Sagra si svolgerà in Piazzetta Zoppo di Gangi, dove saranno allestiti degli stand dedicati alla degustazione di Cucchie, Turrunetta, Taralle (dolci tipici) accompagnati dal rosolio locale. Il 16 dicembre si inaugura anche la casa di Babbo Natale.
Il 22 dicembre è in programma un concerto bandistico a cura dell’Associazione Musicale Santa Cecilia ospitato nella sala Polifunzionale e il giorno successivo (23 dicembre) alle 20,30, in piazza Zoppo di Gangi, spettacolo Natalizio “Lo Schiaccianoci” a seguire il Christmas Party del Forum Giovani.
La vigilia di Natale spazio ai più piccini, nei locali della palestra della scuola Gaspare Vazzano di San Paolo, alle 16,30, con l’animazione dell’associazione Ponti e Arcobaleni.
Dopo la veglia di Natale (chiesa Madre) l’amministrazione comunale offrirà in piazza del Popolo degustazione di panettoni artigianali, spumante ed animazione. Il giorno di Natale, invece, sarà possibile ammirare i Babbi Natale in vespa e i Zampognari.
Dal 26 al 29 dicembre al via uno degli eventi più attesi dell’anno: il presepe vivente “Da Nazareth a Betlemme”. Durante i quattro giorni della kermesse prevista l’animazione con: “..E vinniru li Pastura” rievocazione canti natalizi siciliani e Zampognari.
Attesissimo il concerto del 30 dicembre, nella sala polifunzionale, dal titolo “Evanescenze” a cura di Ruggiero Mascellino.
Nel nuovo anno si esibiranno: il 4 gennaio quello “Queen Margareth”e il 5 gennaio, “Sicilia terra di tutti” dei Tarantatatà. La conclusione degli eventi è affidata, il 6 gennaio, al concerto “Spiritual Christmas” con la splendida voce della siciliana Daria Biancardi.
Spazio anche ad altre attività collaterali, premiazioni, letture, e tanto altro. Il 16 e il 17 dicembre la commedia teatrale a cura della Filodrammatica il Minotauro. La Biblioteca Comunale (aperta dal 17 dicembre) il 3 gennaio ospiterà “Attività per Bambini – Lettura ad alta voce di “Canto di Natale” di Charles Dickens – a cura delle Associazioni Culturali locali.
Il 3 gennaio è prevista, anche, la consegna del Premio Accademia degli Industriosi (sala Polifunzionale) e il 4 gennaio la premiazione del concorso “Addobba il Natale” (palazzo Bongiorno). Le due premiazioni si svolgeranno a partire dalle ore 18,30.
Diversi anche i presepi artigianali da visitare dislocati nelle chiese, a palazzo Bongiorno quello unico nel genere realizzato in pasta di pane da Francesco Lo Giudice o ancora quello allestito in un’abitazione privata in via Monte Marone.
Per l’assessore allo sport e spettacolo Stefano Sauro: “Engioy è uno spettacolo continuo e nelle sue diverse versioni, durante l’anno, vuole e cerca di mantenere alta la qualità degli eventi, il presepe vivente, così come i concerti di Engioy’s Jazz, vogliono intrattenere ma allo stesso tempo sorprendere lo spettatore, il mio grazie di cuore alle tante associazioni che lavorano con noi e arricchiscono il calendario Natalizio e non solo”.
Cultura
Pantelleria, lavori di adeguamento, messa in sicurezza ed efficientamento energetico della palestra della Scuola Media “Dante Alighieri”
Alla cittadinanza, Il Sindaco comunica che l’Amministrazione comunale di Pantelleria ha portato a compimento l’iter amministrativo e progettuale necessario per il recupero e la piena rifunzionalizzazione della palestra della Scuola Media “Dante Alighieri”, struttura da tempo inagibile e fortemente attesa dalla comunità scolastica dell’isola. Il Sindaco comunica che l’intervento rientra in una più ampia strategia di riqualificazione dell’edilizia scolastica, con l’obiettivo prioritario di garantire sicurezza, accessibilità, sostenibilità energetica e qualità degli spazi destinati alle attività formative e sportive.
Il progetto prevede opere di adeguamento strutturale e funzionale, la messa in sicurezza dell’edificio, il miglioramento delle prestazioni energetiche attraverso l’installazione di impianti moderni e l’utilizzo di fonti rinnovabili, nonché il completo ripristino della fruibilità della palestra per studenti, associazioni sportive e iniziative collettive. Il Sindaco comunica che l’intervento consentirà di restituire alla cittadinanza una struttura fondamentale per la crescita educativa, sociale e sportiva dei giovani di Pantelleria, colmando una carenza che per anni ha inciso negativamente sull’offerta di spazi adeguati alle attività motorie.
L’Amministrazione è consapevole che l’esecuzione dei lavori potrà comportare disagi temporanei; tuttavia, il cronoprogramma è stato definito con l’obiettivo di contenere l’impatto sulle attività scolastiche, con una durata complessiva stimata in circa 14 settimane. L’Amministrazione continuerà a seguire con attenzione tutte le fasi successive, dall’affidamento dei lavori alla loro realizzazione, assicurando trasparenza, rispetto dei tempi e tutela dell’interesse pubblico. Pantelleria guarda avanti, investendo sulle scuole, sulla sicurezza e sul futuro delle nuove generazioni.
Cultura
Il violinista di Solarino Don Paolo Teodoro e le radici di una tradizione di due secoli
La storia nascosta di un paese che ha fatto della musica una firma identitaria
Nel 1827, quando il paese non era ancora Comune, un documento d’archivio rivela la presenza inattesa di un musicista professionista. Da allora Solarino non ha mai smesso di essere una comunità musicale.
Solarino – Nel 1827 il paese non era ancora autonomo e viveva un momento di transizione politica e amministrativa. Eppure, in quell’anno cruciale, emerge un dettaglio sorprendente che permette di leggere la storia locale da una prospettiva nuova. Tra gli atti conservati presso l’Archivio di Stato di Siracusa compare il nome di Don Paolo Teodoro, registrato come violinista.
Un dato che, per l’epoca, spacca in due l’immagine consueta di un borgo rurale fatto solo di agricoltori e artigiani.
Il musicista che rompe gli schemi
Il documento mostra chiaramente che Don Paolo Teodoro non era soltanto un residente rispettato di Solarino. Era un musicista. Un ruolo insolito in un contesto rurale del primo Ottocento, dove la musica raramente compariva nelle registrazioni ufficiali. Teodoro abitava in via Fontana, insieme alla moglie Costantino Eloisa, ma la sua formazione aveva radici ancora più profonde. Da giovane, infatti, era cresciuto in una parte dell’attuale Palazzo Requesens, allora indicato come Piano Palazzo n.2, oggi cuore dell’odierna Piazza del Plebiscito, luogo simbolo della vita sociale solarinese. Una crescita in un ambiente architettonico e culturale privilegiato che spiega – almeno in parte – la precocità di una vocazione musicale riconosciuta persino dagli atti civili borbonici.
Una tradizione musicale che Solarino non ha mai abbandonato
Il caso di Don Paolo Teodoro non è un episodio isolato, ma il primo tassello visibile di una storia più lunga. Perché a differenza di tanti altri centri siciliani, Solarino non ha mai smesso di essere un paese musicale. Bande storiche, maestri locali, scuole di musica, gruppi giovanili, famiglie che tramandano strumenti da generazioni, musicisti nazionali , la musica, qui, non è un accessorio, ma un linguaggio collettivo. E questa continuità testimonia una capacità rara: fare dell’arte una parte della propria identità civile. Non tutte le comunità hanno saputo compiere questa scelta. Molti centri rurali hanno perso nel corso del Novecento le proprie tradizioni culturali, travolti da emigrazione e modernizzazione. Solarino, invece, ha seguito una traiettoria diversa: ha difeso la musica, l’ha fatta propria, l’ha trasformata in patrimonio comune.
Questo è il vero punto di forza del paese. Una maturità culturale che trova le sue prime radici in persone come Don Paolo Teodoro: uomini capaci, già due secoli fa, di portare l’arte dentro la vita quotidiana di una comunità in trasformazione. Oggi, quando strumenti e prove musicali risuonano nelle case, nelle scuole e nelle piazze, è possibile intravedere un filo diretto con quella firma d’archivio del 1827. Solarino continua a distinguersi per il suo fermento artistico. E la storia del violinista Don Paolo Teodoro si rivela allora molto più che una curiosità d’epoca: è l’origine documentata di un percorso identitario che il paese ha scelto di portare avanti con orgoglio. Due secoli dopo, Solarino resta un paese che suona e questa è, senza dubbio, una delle sue vittorie più grandi.
Laura Liistro
Cultura
Elena Pizzuto Antinoro: da Santo Stefano Quisquina alla scena internazionale della ricerca linguistica
Donna siciliana, studiosa di straordinaria competenza e voce autorevole della ricerca italiana, Elena Pizzuto Antinoro è considerata una delle figure più influenti negli studi contemporanei sulla comunicazione e sulle lingue dei segni.
Psicologa, linguista e ricercatrice del Consiglio Nazionale delle Ricerche, ha contribuito in modo determinante al riconoscimento della Lingua dei Segni Italiana (LIS) come sistema linguistico pienamente strutturato, superando visioni riduttive che ne avevano a lungo limitato la comprensione. Il suo percorso accademico si è svolto tra l’Italia e gli Stati Uniti, dove ha approfondito la Lingua dei Segni Americana (ASL) entrando in contatto con metodologie di ricerca all’avanguardia. Questa esperienza internazionale fu decisiva: rientrata in Italia, introdusse nuovi paradigmi analitici che avrebbero innovato radicalmente lo studio della LIS, collocando la ricerca italiana in un dialogo costante con quella mondiale. Caratteristica centrale del suo lavoro fu l’approccio interdisciplinare.
Elena operò a stretto contatto con persone sorde, analizzando i processi cognitivi, le strutture linguistiche e le dinamiche comunicative della lingua visivo-gestuale. Le sue pubblicazioni rappresentano oggi un riferimento fondamentale non solo in Italia, ma anche nel contesto internazionale degli studi sulle lingue dei segni. Tra le iniziative più rilevanti da lei guidate figura VISEL, progetto dedicato allo sviluppo di sistemi di scrittura per la lingua dei segni e alla definizione di strumenti didattici innovativi. Un contributo che ha ampliato le possibilità di ricerca e di accesso alla comunicazione visiva, rafforzando il ruolo dell’Italia nel panorama scientifico globale. Colleghi e collaboratori ricordano Elena Pizzuto Antinoro come una professionista rigorosa, dotata di una forte integrità etica e di una visione capace di anticipare nuove prospettive. Il silenzioso applauso con cui la comunità sorda l’ha salutata ne sottolinea il profondo impatto umano e scientifico.
Oggi, Elena Pizzuto Antinoro è riconosciuta come una figura chiave della linguistica internazionale e un esempio di eccellenza femminile nel mondo accademico. Siciliana, figlia di Santo Stefano Quisquina, ha portato la sua terra d’origine nei principali centri di ricerca del mondo, lasciando un’eredità destinata a influenzare a lungo gli studi sulla comunicazione e sulle lingue dei segni.
Laura Liistro
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