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Cultura

Gangi, 12ª edizione del presepe vivente: tra i più suggestivi d’Europa, in scena dal 26 al 29 dicembre

Marilu Giacalone

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Incastonata tra cime da sogno, è uno di quei luoghi dove la montagna si fa (ancora) più speciale. In Sicilia c’è una cittadina, Gangi, che regala una vera favola grazie al suo presepe vivente.

Giunto alla sua dodicesima edizione il presepe vivente “da Nazareth a Betlemme” è in programma, per 4 giorni, dal 26 al 29 dicembre. Una rappresentazione che racconta e fa sognare e dove occorre ascoltare il silenzio, il vento e la voce fuori campo per essere proiettati indietro di 2 mila anni. Qua va in scena la Natività in una straordinaria scenografia teatrale, plasticamente modellata da musiche, luci e voci.

Un teatro sotto le stelle con cantanti (rigorosamente dal vivo), ballerini professionisti, giocolieri e figuranti. Ma principalmente “da Nazareth a Betlemme” è un cammino di fede fra le 10 scene teatrali ambientate e ricostruite meticolosamente in uno dei quartieri più antichi e affascinanti del borgo, tra l’antico quartiere di Santa Lucia e Piazza del Popolo.

Un percorso animato da 200 figuranti che culmina nella grotta della Natività costruita sotto la Torre campanaria dei Ventimiglia, vero e proprio teatro di pietra. Diverso da tutti gli altri, per ambientazione, organizzazione, spirito e atmosfera qui i suoni si amplificano, il silenzio fa rumore e le luci riscaldano.

Una magica concentrazione dove verranno presentate le origini di Gesù a Nazareth e a Betlemme. Tra i presepi viventi più suggestivi d’Europa, è un’autentica immersione tra fede e le radici più antiche del villaggio, dove non è retorica dire che il tempo sembra essersi fermato. Un grande spettacolo che presenta la vita a Betlemme com’era una volta e si intreccia alle nobili vestigia della città.

Superata la soglia del grande portone in legno della chiesa Madre, i figuranti si muoveranno in un palcoscenico naturale costruito tra vicoli e slarghi che riprodurranno una Betlemme immaginaria.

Pastori, mercanti, suonatori, venditori ambulanti, osti, lavandaie, ottomani, giocolieri sembreranno fissati, nei loro gesti quotidiani, come in un incantesimo. Saranno riproposte spaccati della vita sociale della Palestina del tempo, legate alla presenza militare di Roma imperiale con Erode, la sua corte e i soldati. Scene esclusivamente di carattere religioso. Tra quelle più suggestive l’apparizione dell’Angelo e la fuga dal censimento di Maria e Giuseppe da Nazareth a Betlemme, quest’ultimo quadro, rappresentato nello scenario unico della scalinata che conduce sotto gli archi della Torre trecentesca dei Ventimiglia e dove sarà ricostruita la grotta della natività. Una colonna sonora e una voce fuori campo (ciascuna scena è priva di dialoghi tra gli attori) descriveranno le atmosfere del tipico paesaggio urbano dell’epoca.

Un progetto nato da un idea del Forum Giovani, con la regia curata da Carmelo Domina e Peppuccio Ballistreri, le musiche sono di Giovanni Germanà, la consulenza storica di Stefano Sauro e Luciano Inguaggiato, la logistica di Totò Domina, Santino Parternò e Pro Loco. La parte amministrativa è curata da Roberto Quattrocchi e Patrizia Blando. Vi è la collaborazione di tutte le associazioni locali e di tutta la comunità e la disponibilità del parroco don Giuseppe Amato.

L’iniziativa organizzata e promossa dall’associazione “Da Nazareth a Betlemme” è patrocinata dal Comune di Gangi, con il contributo di Bcc Madonie e Simegas,

Per Carmelo Domina e Puppuccio Ballistreri (registi ed autori): “Dietro la imponente macchina scenica c’è l’impegno di una comunità, quella gangitana, e il lavoro dell’associazione “Da Nazareth a Betlemme” grazie al sostegno del Comune di Gangi partner insostituibile e la collaborazione della Pro-Loco e di tutte le associazioni locali. Come in una favola bisogna ad occhi chiusi immergersi in questo viaggio questo presepe è come un Vangelo vivo, che trabocca dalle pagine della Sacra Scrittura. Una manifestazione rievocativa che è diventata una febbre identitaria e trasforma la natività, grazie ai 200 figuranti, in un grande teatro, riportando in vita la più bella delle tradizioni cristiane. Ogni anno la manifestazione mantiene inalterata la sua struttura anche per non deludere le attese di chi lo ha già visto e vuole rivederlo ma ogni anno vi è sempre una sorpresa”.

“Ritorna dopo due anni di stop il presepe Vivente – ha detto il sindaco di Gangi Giuseppe Ferrarello – una manifestazione che ogni edizione ha portato migliaia di visitatori nel nostro borgo, grazie a chi si è speso e si spenderà per la riuscita della kermesse”.

L’accesso alla manifestazione, che prevede 14 rappresentazioni al giorno, in scena dalle 17 alle 24, avviene a gruppi ed è obbligatorio l’acquisto anticipato del ticket d’ingresso, la vendita si svolgerà on linee è possibile acquistare il biglietto sul sito: www.presepeviventegangi.it.

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Cultura

Santo Stefano Quisquina da Comunita’ HONOS 2024 a candidata al Premio Paesaggio del Consiglio d’Europa

Laura Liistro

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SANTO STEFANO QUISQUINA

Tra le pieghe morbide dei Monti Sicani, dove i profili delle colline si inseguono come onde di terra e il vento porta con sé l’eco di antichi mestieri, Santo Stefano Quisquina affida al proprio paesaggio la narrazione di un’identità collettiva che ancora oggi resiste, si rinnova e dialoga con il mondo contemporaneo.

È da questo intreccio di natura, memoria e comunità che nasce la candidatura al Premio Nazionale del Paesaggio, promosso dal Ministero della Cultura nel solco della Convenzione Europea del Paesaggio. Il paese, immerso in un ambiente che alterna boschi, pascoli e antiche vie di transumanza, conserva un tessuto umano fatto di gesti lenti e consapevoli: il lavoro dei pastori all’alba, il ritorno dei contadini lungo i terreni terrazzati, le donne anziane che raccontano proverbi legati alle stagioni. Qui il paesaggio non è solo sfondo: è protagonista, compagno quotidiano, matrice culturale che continua a modellare comportamenti, relazioni e linguaggi.

La candidatura si inserisce dunque in una visione ampia, che considera il territorio come eredità viva. Negli ultimi anni Santo Stefano Quisquina ha promosso pratiche di tutela e progetti di valorizzazione che hanno dato nuovo senso a luoghi storici e spazi rurali, mettendo al centro la sostenibilità, la partecipazione e la continuità delle tradizioni. La comunità ha fatto del proprio legame con la terra un principio guida, trasformando antichi saperi in strumenti contemporanei di gestione e cura.

Il dossier presentato — un documento che unisce rigore tecnico e profondità culturale — raccoglie questa lunga relazione tra gli abitanti e il territorio. Le descrizioni del paesaggio sono punteggiate da fotografie, mappe, testimonianze orali e racconti che restituiscono un mosaico complesso e affascinante: la Quisquina come luogo di incontro tra storia e natura, ma anche come spazio affettivo in cui ciascuno riconosce un frammento della propria identità.
L’Amministrazione Comunale, rappresentata dal sindaco Francesco Cacciatore (nella foto) e dall’assessore al Turismo Anna Chillura, ha espresso profonda gratitudine a chi ha contribuito in modo volontario alla redazione del documento.

La Prof.ssa V. Scavone e le architette E. Lo Sardo, D. Toscano e J. Moscatello hanno intrecciato competenze tecniche e sensibilità territoriale, mentre la Consigliera Comunale Lucia Leto Barone e numerosi cittadini hanno offerto conoscenze, memorie e tempo, trasformando la candidatura in un vero progetto collettivo. L’esito del concorso sarà noto nei prossimi mesi. Tuttavia, per Santo Stefano Quisquina, il senso profondo di questo percorso è già evidente: la consapevolezza di abitare un paesaggio non solo da ammirare, ma da raccontare, custodire e tramandare. In un’epoca di cambiamenti rapidi, il paese rinnova così il suo impegno nel riconoscere il territorio come patrimonio culturale vissuto, luogo di appartenenza e promessa di futuro.

E così, da Comunità Honos capace di prendersi cura del proprio patrimonio umano e ambientale, Santo Stefano Quisquina approda oggi alla scena europea come esempio maturo e luminoso di un territorio che ha saputo trasformare la propria identità in valore condiviso.

Laura Liistro

Foto di Francesco Cacciatore

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Cultura

Le “sgrappolatrici” di Pantelleria sul Tg Sicilia in un servizio di Laura Spanò – V I D E O

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C’erano Rosa, Anna, Anita, Lina e le tre Marie a raccontare Pantelleria nell’operazione dello sgrappolamento

Le preziose e stupende “sgrappolatrici” tornano sotto i riflettori.
Laura Spanò, attenta e sensibile giornalista del Tg Sicilia, ha intercettato una nostra pubblicazione relativa al lavoro delle donne pantesche anche nel campo della vendemmia e della vinificazione. Meglio ancora nella produzione del passito.

Il certosino lavoro, che contribuisce alla produzione di una delle eccellenze eno-gastronomiche dell’isola, non è passato inosservato e così le signore delle contrade di Khamma e Tracino tornano a raccontare il loro compito. Si tratta di una miscela fatta di pazienza, sapienza e amicizia.
C’erano Rosa, Anna, Anita, Lina e tre Marie a tessere l’antica usanza dello sgrappolamento degli acini di zibibbo appassiti.

La Spanò, nel suo mirabile lavoro dedicato a Pantelleria, racconta le fasi di una agricoltura eroica che non ha tempo nè prezzo.

Il servizio

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Cultura

Pantelleria, al via la Novena dell’Immacolata. Calendario completo delle celebrazioni

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La Chiesa Matrice di Pantelleria ha reso noto il calendario delle messe e celebrazioni religiose in prossimità dell’Immacolata Concezione.

NOVENA DELL’IMMACOLATA DAL 29 NOVEMBRE AL 7 DICEMBRE

  • Madonna della Pace (Tracino) novena segue S. Messa – durante tutta la novena dalle ore 16:30 alle 17:00 disponibilità dei sacerdoti per le confessioni
  • San Gaetano (Scauri) novena segue S. Messa SS.Salvatore novena segue S. Messa – orari vedi nello schema eguente:

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