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Salute

Favignana, Guardia Costeira salva 5 diportisti da affondamento a Cala Rossa

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ISOLA DI FAVIGNANA, CALA ROSSA, LA GUARDIA COSTIERA

SALVA 5 DIPORTISTI DALL’AFFONDAMENTO

L’equipaggio della motovedetta CP 877 della Guardia Costiera di Trapani salva 5 diportisti su un gommone vicino Cala Rossa a Favignana, in procinto di affondare per un’improvvisa via d’acqua che aveva quasi completamente allagato l’unità. Soccorso riuscito, persone in salvo, gommone recuperato dall’imminente affondamento ed Area marina protetta delle isole Egadi difesa e tutelata da un possibile inquinamento da idrocarburi.

Questo è il lieto fine di una disavventura capitata alle 16:00 di oggi a 5 turisti originari della Provincia di Napoli che, partiti per una gita turistica sull’isola di Favignana a bordo di un gommone locato, vicino Cala Rossa, improvvisamente, hanno visto l’unità riempirsi di acqua proveniente da poppa. Per evitare il completo allagamento del mezzo veniva subito azionata la pompa di esaurimento ma senza risultati, perché la pompa non partiva, di conseguenza il gommone stava repentinamente affondando. Paura e pericolo subito scongiurato dall’immediato e tempestivo intervento della motovedetta CP 877, già presente in mare in prossimità di Cala Rossa per collaborare insieme al personale sanitario del 118, a quello specializzato del Soccorso alpino ed a mezzi aerei dell’Aeronautica militare di Birgi, in un concomitante soccorso ad una bagnante presente sulla vicina spiaggia, che si era procurata un trauma cranico scivolando sugli scogli prospicienti il mare.

L’equipaggio imbarcato sulla motovedetta della Guardia Costiera di Trapani, non appena accortosi del pericolo imminente corso dai 5 turisti napoletani, ha affiancato l’unità in procinto di affondare nelle limpide acque di Cala Rossa, trasbordando tutti i diportisti ed ha subito assicurato con delle cime il gommone, già pieno di acqua, alla fiancata della motovedetta. Subito dopo ha impostato la rotta, a tutta velocità, verso il porto di Favignana, in modo da impedire l’affondamento del mezzo all’interno dell’Area marina protetta e della riserva delle isole Egadi, proprio per evitare un grave pericolo d’inquinamento della zona di mare tutelata nonché della fauna e flora marina ivi presenti, che avrebbero potuto subire danni irreparabili dalla dispersione ed inquinamento provocati dallo sversamento in mare del carburante e dell’olio ancora presenti nel motore fuoribordo del gommone allagato. In pochi minuti, sia i diportisti, presi solo da un grande spavento ed il loro gommone pieno di acqua, ma non affondato, venivano trasferiti e messi in sicurezza sulla banchina del porto di Favignana, dove si concludeva l’attività di soccorso delle persone in difficoltà ed il definitivo recupero ed alaggio del natante in avaria, scongiurando così, l’iniziale paura degli sfortunati turisti ma anche un potenziale e grave inquinamento di una zona di mare di riserva pluritutelata. La positiva conclusione dell’emergenza gestita, costituisce anche occasione utile per richiamare l’attenzione di tutti i diportisti sul preventivo, attento ed accurato controllo della funzionalità di tutte le dotazioni, attrezzature ed impianti di bordo prima di intraprendere la navigazione, proprio per evitare “spiacevoli sorprese”, che potrebbero trasformarsi in seri ed immediati pericoli per il conduttore del mezzo navale e tutti i passeggeri imbarcati.

Marina Cozzo è nata a Latina il 27 maggio 1967, per ovvietà logistico/sanitarie, da genitori provenienti da Pantelleria, contrada Khamma. Nel 2007 inizia il suo percorso di pubblicista presso la testata giornalistica cartacea L'Apriliano - direttore Adriano Panzironi, redattore Stefano Mengozzi. Nel 2014 le viene proposto di curarsi di Aprilia per Il Corriere della Città – direttore Maria Corrao, testata online e intraprende una collaborazione anche con Essere Donna Magazine – direttore Alga Madia. Il 27 gennaio 2017 l'iscrizione al Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti nel Lazio. Ma il sangue isolano audace ed energico caratterizza ogni sua iniziativa la induce nel 2018 ad aprire Il Giornale di Pantelleria.

Salute

Sanità, Giuliano (UGL): “OSS, figura confinata in un angolo. Non esistono lavoratori di serie B, la politica deve intervenire”

Giovanni Di Micco

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“E’ passato del tempo da quando, era il 2021, la senatrice Paola Boldrini cercò attraverso un DDL di far ottenere agli OSS quei diritti e quella dignità ancora oggi negati. Non essendo schiavi di alcun pregiudizio politico salutammo con soddisfazione quello che immaginavamo potesse essere l’inizio di un cammino che portasse alla luce, garantendo definizione e valorizzazione del ruolo che prevedesse anche una formazione continua e di alta qualità, una figura essenziale ed insostituibile della piramide della sanità italiana.  Tante buone intenzioni, si parlava anche della possibilità di dichiarare usurante la professione, a cui però non è stato dato alcun riscontro. Così che ad oggi la figura dell’operatore sociosanitario rimane confinata in un angolo, quasi dimenticata, senza ottenere i riconoscimenti, giuridici e materiali, che sarebbero dovuti.  Anzi con la creazione della figura dell’assistente infermiere, su cui confermiamo la nostra assoluta contrarietà, si è data una violenta spallata a quella crescita professionale che da tempo viene giustamente reclamata dalla categoria. Così, oggi, gli emolumenti degli OSS continuano a non garantire loro una vita dignitosa a fronte di carichi di lavoro spesso insostenibili cui si sommano da tempo aggressioni fisiche e verbali che sono tra le cause scatenanti dei sempre maggiori casi di burn-out. Discutere di un futuro migliore della sanità italiana rimane una missione impossibile se si continueranno ad avere lavoratori di serie B, messi al margine del sistema. Per questo chiediamo alla politica di intervenire per riprendere il filo di quanto la senatrice Boldrini aveva pensato. Per garantire agli oss di uscire dal limbo reclamando quella dignità che meritano” dichiara in una nota Gianluca Giuliano, segretario nazionale della UGL Salute.

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Pantelleria e Egadi nella telemedicina dell’ASP di Trapani con Tunisia, progetto da 900mila euro

Redazione

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L’UE finanzia un progetto di telemedicina dell’Asp Trapani con la #Tunisia. E’ stato infatti approvato dal Dipartimento regionale della Programmazione il progetto di cooperazione, con capofila l’ASP Trapani, nell’ambito del Programma “Interreg VI-A Next Italia Tunisia 2021-2027” per iniziative di Telemedicina, denominato “TÉLÉ-MÉD-ISOLÉS – Services innovants de télémédecine a impact euroméditerranéen pour les sujets en conditions d’isolement”.

Il progetto, in partenariato con enti e istituzioni italiane e tunisine, prevede azioni di cooperazione transfrontaliera per promuovere la parità di accesso all’assistenza sanitaria e la resilienza dei sistemi sanitari. Mira a fornire servizi innovativi di telemedicina “di prossimità”, a impatto #euromediterraneo, a favore di un target di beneficiari, comprensivo di soggetti in condizione di “isolamento” sia per lontananza, sia per status sociale, migliorando significativamente la gestione delle malattie croniche e promuovendo la prevenzione in Sicilia e Tunisia, sfruttando le tecnologie di telemedicina per superare le barriere geografiche e socioeconomiche all’accesso alle cure, e riducendo gli spostamenti per raggiungere i luoghi di cura.

Il contributo comunitario per la realizzazione del progetto è pari a 907 mila euro, per un biennio di attività.

Sei i partner: tre italiani, ASP Trapani (capofila), Università degli Studi di Messina – Dipartimento di Giurisprudenza e Consorzio Sisifo, e tre tunisini, DACIMA Consulting, Association pour l’Education sanitarie en Médicine d’urgence e ABSHORE Tunisie. La convenzione tra gli enti partner sarà siglata il prossimo 5 maggio.

I partner tunisini individueranno di contro le località del territorio caratterizzate da difficoltà di accesso in cui implementare il progetto, aventi come target di riferimento i pazienti affetti da malattie croniche, con particolare riferimento al #diabete mellito. Il diabete comporta anche costi molto elevati: il 6,7% dell’intera spesa sanitaria nazionale, pubblica e privata è assorbita dalla popolazione diabetica

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Salute

Prevenzione neonatale, presentato in ARS disegno di legge per diagnosi su immunodeficienze primitive

Direttore

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E’ stato presentato disegno di legge a firma di Giuseppe Pace, capogruppo di Democrazia Cristiana presso l’ARS, su  “Disposizioni in materia di accertamenti diagnostici neonatali obbligatori per la prevenzione e la cura delle immunodeficienze primitive”.

Lo scopo di tale atto è quello di inserire nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) lo screening neonatale obbligatorio per la diagnosi precoce delle immunodeficienze primitive.
Tali malattie sarebbero tanto rare quanto gravissime con possibili conseguenze fatali. La diagnosi precoce potrebbe evitare tutto ciò.

In buona sostanza diagnosticare un sistema immunitario carente può rappresentare un salvavita per il neonato.

Il disegno di legge farebbe realizzare un Centro di coordinamento per gli screening neonatali dedicato alle immunodeficienze primitive,  presso i presìdi ospedalieri dotati di Unità Operativa di Oncoematologia pediatrica.
In questo modo anche lo stile di vita del neonato migliorerebbe, evitandone la migrazione sanitaria, per viaggi della speranza.

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