Ambiente
Dalla Sicilia all’Europa: L’Agrivoltaico Come Modello di Sostenibilità
In un’epoca dove sostenibilità e innovazione vanno di pari passo, l’Italia si posiziona al centro di una rivoluzione verde che promette di ridisegnare il panorama energetico e agricolo del Paese. Con l’acquisizione di sei nuovi impianti agrivoltaici in Sicilia, Eos Investment Management Group inaugura un capitolo entusiasmante, sottolineando l’impegno verso un futuro più sostenibile. La crescita degli impianti agrivoltaici in Italia, ma anche il loro impatto e potenziale in Europa, invitano ad uno sguardo approfondito su come la tecnologia solare stia prendendo piede nel continente, con l’Italia pronta a giocare un ruolo da protagonista in questa transizione verde.
6 nuovi impianti agrivoltaici in Sicilia
Eos Investment Management Group ha acquisito da Lightsource bp 6 impianti agrivoltaici in Sicilia per un investimento totale di 300 milioni di euro. Questi impianti, che genereranno complessivamente 294 MW, sono in fase di autorizzazione finale o già autorizzati, e la loro costruzione inizierà entro i prossimi 12 mesi per diventare operativi dal 2025. L’obiettivo è promuovere l’integrazione della produzione di energia fotovoltaica con l’agricoltura, supportando coltivazioni come miele, ulivi, pistacchi, aranci e altre colture locali, nonché il pascolo ovino.
Lightsource bp, che possiede già impianti per oltre 1 GW in Italia, vede in questo accordo un’opportunità per accelerare la transizione energetica. Eos Im, da parte sua, annuncia che questi impianti agrivoltaici rappresenteranno più della metà dei 600 MW in pipeline in Italia, sottolineando l’importanza dell’investimento agricolo e la volontà di contribuire alla sostenibilità e alla ripresa di terreni incolti, nonostante le sfide burocratiche.
Cosa sono e come funzionano gli impianti agrivoltaici?
Un impianto agrivoltaico avanzato combina la produzione di energia fotovoltaica con la preservazione delle attività agricole e pastorali.
Questo tipo di impianto, impiega tecnologie innovative che includono il montaggio dei moduli fotovoltaici elevati da terra e, in alcuni casi, la loro rotazione, per non interferire con l’agricoltura. Permette anche l’uso di agricoltura digitale e di precisione. Prevede inoltre l’installazione di sistemi di monitoraggio per valutare l’impatto dell’installazione sulle colture, sull’uso dell’acqua, sulla produttività agricola, sulla continuità delle operazioni agricole, sul recupero della fertilità del suolo, sul microclima e sulla resilienza ai cambiamenti climatici.
Impianti agrivoltaici in Italia
Nel 2021, in Italia, la superficie occupata dagli impianti fotovoltaici a terra era di 152,1 km², ovvero solo lo 0,05% del territorio nazionale, un impatto marginale rispetto alla copertura del suolo da strade, che è di 9.200 km² (3%). Questa comparazione evidenzia quanto sia limitato l’impatto dei pannelli fotovoltaici sull’uso del suolo, specialmente considerando i benefici che offrono. Nonostante il consumo di suolo per coperture artificiali sia di circa 21.500 km² in Italia, per raggiungere gli obiettivi del piano PNIEC relativi al fotovoltaico a terra sarebbero necessari soltanto 405 km² di pannelli, meno di un terzo dell’estensione del Comune di Roma.
La panoramica degli impianti agrivoltaici in Europa
Il fotovoltaico in Europa ha registrato una crescita significativa, con un aumento del 50% nel 2022, evidenziando che 25 dei 27 paesi dell’UE hanno fatto notevoli investimenti in energia solare.
La Germania guida la classifica con 7,9 GW installati, seguita dalla Spagna con 7,5 GW. Altre nazioni rilevanti includono la Polonia (4,9 GW), i Paesi Bassi (4,0 GW), la Francia (2,7 GW) e l’Italia (2,6 GW). Nonostante l’espansione, il mercato europeo del fotovoltaico affronta la concorrenza della Cina, risultando in una prevista perdita di quote di mercato dall’18,5% al 17,1%, a causa dell’avanzamento cinese nello sviluppo di nuove tecnologie. Secondo un report di Solar Power Europe, l’utilizzo del fotovoltaico è in crescita in Europa, con i principali paesi che hanno investito molto negli ultimi anni in questa tecnologia. Vediamo infatti, a conferma di ciò, il confronto in termini di produzione di GW attraverso questa tecnologia tra il 2021 e il 2022:

L’incentivo all’utilizzo dell’agrovoltaico in Italia
Il decreto firmato il 21 dicembre 2023 dal ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, rappresenta un punto di svolta per l’agrivoltaico in Italia, con l’obiettivo di installare almeno 1,04 Gigawatt di impianti entro il 2026, finanziato con circa 1,7 miliardi di Euro, di cui 1,1 miliardi dal PNRR e il resto da fondi nazionali.
Questo decreto, approvato dopo un processo iniziato ad aprile 2023 e finalizzato con l’approvazione della Commissione Europea, punta a incrementare la sostenibilità e ridurre i costi di produzione nell’agricoltura, assegnando 300 MW di impianti agrivoltaici di massimo 1 MW per aziende agricole e 740 MW per associazioni temporanee di imprese, con incentivi che includono un contributo in conto capitale del 40% e una tariffa incentivante per 20 anni, variabile in base alla zona geografica. Gli imprenditori agricoli godranno di condizioni favorevoli rispetto alle associazioni temporanee di imprese, essendo esenti dall’obbligo di riduzione sulla tariffa incentivante.
Fonte: https://www.contatti-energia.it/news/dalla-sicilia-alleuropa-agrivoltaico/
Ambiente
Guardia Costiera – Operazione Calypso controlli serrati a Gela, Cefalù, Pelagie, Pantelleria, Egadi e Ustica
Conclusa operazione Calypso: oltre 992 controlli e più di 5.500 kg di prodotto ittico irregolare
Si è appena conclusa la fase finale dell’operazione complessa denominata “Calypso”, coordinata dal 12° Centro di Controllo Area Pesca della Direzione Marittima di Palermo, avente giurisdizione sul tratto di costa e di mare prospiciente i comuni costieri da Gela a Cefalù, incluse le Isole Pelagie, Pantelleria, le Egadi e Ustica.
L’operazione ha visto impegnate, sia a terra che in mare, le donne e gli uomini della Guardia Costiera di Palermo e degli uffici marittimi dipendenti, in un’intensa attività di controllo dell’intera filiera della pesca, finalizzata a verificare il rispetto delle disposizioni nazionali e internazionali in materia di tutela delle risorse ittiche e dell’ambiente marino.
Particolare attenzione è stata riservata alla prevenzione e alla repressione degli illeciti connessi all’impiego di attrezzi da pesca non conformi, alla tutela delle specie oggetto del “fermo biologico”, alla salvaguardia del consumatore dalle frodi alimentari e alla garanzia della qualità e tracciabilità del prodotto ittico destinato ai ristoranti e alle famiglie.
Nel periodo compreso tra il 20 ottobre e il 12 novembre 2025, il dispositivo operativo
ha effettuato oltre 990 controlli ispettivi presso mercati ittici e rionali, esercizi di
ristorazione, centri di distribuzione all’ingrosso, piattaforme logistiche, vettori stradali,
ambulanti abusivi e unità da pesca in attività.
L’attività di vigilanza ha portato
all’accertamento di 70 illeciti amministrativi, alla contestazione di sanzioni
pecuniarie per un ammontare complessivo di 87.000 euro, al deferimento di un
cittadino extracomunitario all’Autorità Giudiziaria per pesca illegale in acque
territoriali, nonché al sequestro di 26 attrezzi da pesca irregolari e alla
sospensione di un’attività commerciale di vendita al dettaglio.
Complessivamente sono stati sequestrati circa 5.550 chilogrammi di prodotto ittico,
giudicato non idoneo al consumo umano dai dirigenti medici dell’ASP competente e
successivamente avviato alla distruzione da parte di una ditta specializzata.
Tra le attività più significative, si evidenziano numerosi interventi condotti nella Città
Metropolitana di Palermo, presso mercati ittici, esercizi di ristorazione e centri di
distribuzione all’ingrosso, nonché attraverso l’attività di monitoraggio delle piattaforme
social. In tali contesti sono stati sequestrati complessivamente 1.200 chilogrammi di
prodotti ittici, molti dei quali dichiarati non idonei al consumo umano dal personale
dell’ASP 6 – Palermo.
Esito ulteriore ispezione
Nel corso di un’ulteriore ispezione congiunta all’interno di una pescheria, a causa delle gravi carenze igienico-sanitarie riscontrate, il personale sanitario dell’ASP ha disposto, in applicazione delle normative del cosiddetto “pacchetto igiene”, la chiusura immediata dell’attività commerciale.
A Mazara del Vallo, nel corso di diverse attività ispettive, i militari hanno proceduto al controllo di uno stabilimento ittico durante le operazioni di scarico delle merci, ispezionando un autoarticolato proveniente da un porto dell’Unione Europea. Le verifiche hanno accertato che il prodotto trasportato — consistente in 2.200 chilogrammi di gambero rosso e viola, per un valore commerciale di circa 120.000 euro — era stato pescato in una zona non consentita dalla vigente normativa comunitaria. Di conseguenza, è stata elevata la relativa sanzione prevista dalle disposizioni di legge.
A Lampedusa, la motovedetta CP 285 della Guardia Costiera ha intercettato un motopeschereccio di nazionalità tunisina intento in attività di pesca all’interno delle acque territoriali italiane. L’equipaggio, accortosi della presenza dell’unità militare, nel tentativo di occultare il pescato ha tagliato la rete, provocando la ricaduta in mare del prodotto. Il motopesca è stato scortato in porto, dove, al termine delle verifiche ispettive, il comandante è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per violazione dell’art. 8, comma 1, del D. Lgs. n. 4/2012, con il sequestro di 900 metri di rete da pesca.
L’operazione “Calypso” conferma l’impegno costante della Guardia Costiera nel contrasto alla pesca illegale e nella salvaguardia delle risorse del mare, a tutela dell’ambiente, della legalità e della sicurezza alimentare dei cittadini.
Ambiente
Una rarità botanica a Pantelleria
La professoressa Erina Montoleone ci segnala il Myoporum laetum
Da circa due anni la prof.ssa Erina Montoleone, autrice di diverse pubblicazioni sulle piante spontanee di Pantelleria, segue con attenzione l’evoluzione (crescita, fioritura e fruttificazione) di una Scrofulariacea. Si tratta del Myoporum laetum (=Mirioporum lieto), una specie endemica della Nuova Zelanda.
Il Myoporum laetum viene comunemente utilizzato per la formazione di siepi e barriere frangivento, grazie alla sua crescita rapida e alla notevole resistenza alla siccità, caratteristiche che lo rendono adatto a diversi tipi di terreno, anche aridi e poveri.
Nella
cultura Maori è considerato un ottimo repellente naturale: le foglie, infatti, vengono
strofinate sulla pelle per tenere lontani zanzare e pappataci.
In Italia, la presenza di questa specie non era mai stata confermata. 
Nel corso degli anni
sono emerse alcune presunte segnalazioni in Toscana, Sardegna e Sicilia, ma tutte si
sono poi rivelate errate.
Due anni fa, durante una delle sue consuete escursioni, la prof.ssa Montoleone ha
rinvenuto un esemplare spontaneo sull’isola, lungo la strada Perimetrale, all’incrocio con
via Kazen.
L’insediamento spontaneo di questa pianta rende l’esemplare di Pantelleria estremamente significativo, non solo per la flora locale ma anche per l’intero territorio nazionale. Purtroppo, la pianta non è mai riuscita né a fiorire né a fruttificare (eventi che normalmente si verificano da marzo a giugno) poiché cresce accanto a un tombino, in un’area molto ristretta e degradata, simile a una piccola discarica.
La prof.ssa Montoleone si reca spesso a visitarla e, una mattina, ha notato che a pochi centimetri dal tronco erano stati scaricati rifiuti edili. Per evitare che il Myoporum laetum venisse sepolto ha prontamente chiesto l’intervento dell’Ente Parco, affinché fossero adottate misure di salvaguardia per questa specie così rara e preziosa.

L’Ente Parco si è attivato pulendo l’area circostante la pianta e installando una rete di
protezione intorno al Myoporum laetum, al quale auguriamo lunga vita.
Un sentito ringraziamento alla prof.ssa Erina Montoleone per la sua sensibilità, la
dedizione e l’instancabile impegno nella ricerca e nello studio delle piante spontanee della
sua amata isola.
Davide Emma
Ambiente
Pantelleria, concorso per assunzione a tempo indeterminato: la graduatoria
Ecco chi è passato
Concorso pubblico, pubblico, per titoli, integrato da una prova d’idoneità, finalizzato
all’assunzione con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato e pieno di n.
5 (cinque) unità con profilo professionale di “Operatori dei Servizi Ecologici e
Manutentivi”, inquadrate nell’Area degli Operatori (ex cat. A posizione economica
ex A1), con riserva di n. 1 posto in favore dei Volontari delle Forze Armate e di n. 1
posto riservato ai Volontari del Servizio Civile Universale/Servizio Civile Nazionale.
A conclusione delle operazioni della Commissione Giudicatrice inerenti al
concorso pubblico, per titoli ed esami, finalizzato all’assunzione con contratto di lavoro
subordinato a tempo indeterminato e pieno, di n. 5 (cinque) unità con profilo professionale di
“Operatore dei Servizi Ecologici e Manutentivi”, inquadrate nell’Area degli Operatori (ex cat. A
– p.e. ex A1), con le riserve previste in favore dei Volontari delle Forze Armate e dei Volontari
del Servizio Civile Universale/Servizio Civile Nazionale, sono risultati vincitori i seguenti
candidati:
Franco Marco Aurelio;
Maccotta Giuseppe;
Di Gregorio Michele;
Farina Stefano;
Arbola Sandro (riservatario);
Risultano idonei altri n. 29 candidati e che non si applicherà alcuna riserva
assunzionale in favore dei Volontari del Servizio Civile Universale/Servizio Civile Nazionale, in
quanto nessuno dei candidati partecipanti è risultato idoneo.
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