Sociale
Codici: padri separati, il Natale degli invisibili discriminati dalla Magistratura
Mentre le case si riempiono di luci e gli alberi di Natale brillano, migliaia di padri vivono l’amarezza di un distacco che va oltre la separazione: la perdita progressiva del rapporto con i propri figli. Una realtà che l’associazione Codici conosce e segue da anni con la campagna “Voglio papà” e che assume contorni tristi ed amari con l’approssimarsi delle festività natalizie.
“Secondo i dati Istat più recenti – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici –, in Italia le separazioni legali nel 2023 sono state circa 82mila, con un ridimensionamento della componente consensuale, che fa registrare quasi -11%. Numeri che si accompagnano all’impatto sui rapporti genitori-figli. Nella maggioranza dei casi di separazione emerge una criticità nel mantenimento di relazioni equilibrate tra figli e genitori non conviventi. Molti padri separati raccontano di difficoltà oggettive nel mantenere contatti stabili con i propri figli e di grandi sofferenze a causa del peso dell’assegno di mantenimento. Sono sempre più frequenti le storie di papà costretti a dormire in auto perché non possono permettersi un affitto e questo incide anche sul rapporto con i figli, perché gli incontri non possono avvenire nell’ambiente confortevole di una casa ma, ad esempio, in quello più asettico e meno intimo di un centro commerciale. Il periodo natalizio diventa emblematico di questa ferita sociale: tavole imbandite dove manca un posto, regali acquistati ma mai consegnati, telefonate brevi e controllate, abbracci rimandati e ricordi sbiaditi. Non si tratta solo di una questione giuridica, ma di un profondo squilibrio culturale che necessita di un cambio di rotta da parte dei giudici, che troppo spesso provocano danni gravi con le loro sentenze a senso unico. La Magistratura ha una responsabilità importante in questa situazione. Sono i magistrati che, violando il principio di parità, determinano questa gravissima discriminazione nei confronti dei padri. Sono scelte frutto di pregiudizi, con la consapevolezza di voler punire il padre anche quando è vittima della separazione”.
Al tema delle separazioni è dedicata la nuova puntata di Talk!, la trasmissione a cura dell’associazione Codici. In collegamento il professor Marino Maglietta, estensore del testo alla base della legge 54/2006 e ideatore dell’affidamento condiviso, ed Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici. Oltre ad una riflessione sulle conseguenze nel quotidiano delle separazioni, tra responsabilità e doveri di genitori e giudici, spazio anche ad un’analisi del ruolo e dell’azione dei Servizi Sociali, più volte oggetto di pesanti critiche. Appuntamento giovedì 19 dicembre alle ore 17:30 sul canale YouTube (https://www.youtube.com/@CODICIofficial) e sulla pagina Facebook di Codici (https://www.facebook.com/CODICIassconsum). Le puntate di Talk! sono disponibili sul canale YouTube di Codici insieme ad altri video sulle iniziative che vedono protagonista l’associazione.
Tornando alla questione delle separazioni, l’associazione Codici è impegnata da anni con la campagna “Voglio papà” in un’attività di assistenza dedicata ai padri separati in difficoltà. È possibile segnalare il proprio caso e richiedere aiuto telefonando al numero 065571996 o inviando un’e-mail all’indirizzo segreteria.sportello@codici.org.
Salute
Giornata Mondiale Prematurità – Leali per Pantelleria, scuola del Capoluogo illuminata di viola
In occasione della Giornata Mondiale della Prematurità, che si celebra il 17 novembre, i Consiglieri comunali del gruppo Le Ali per Pantelleria hanno presentato una richiesta ufficiale al Sindaco e alla Giunta affinché la scuola primaria del capoluogo venga illuminata di colore viola, simbolo universale di sensibilità e speranza per i bambini nati prematuri e per le loro famiglie.
“Ci auguriamo – aggiungono i consiglieri – che anche il nostro Comune voglia aderire a questa iniziativa di alto valore sociale, unendo la nostra comunità a una rete mondiale di solidarietà e attenzione verso i neonati prematuri”.
Con questa proposta, i Consiglieri comunali intendono ribadire l’importanza dei valori di empatia, solidarietà e sensibilità sociale.
I consiglieri di Leali.
Sociale
Rotary Club Pantelleria, successo per raccolta libri per Casa Circondariale di Castelvetrano e Favignana
PROGETTO ROTARY: OLTRE IL DONO. UNITI NELLA SOLIDARIETÀ PER FARE DEL BENE
Cesta presente anche al Tabacchino di Khamma di Massimo Mura
Continua con successo l’iniziativa lanciata dal Rotary Club Pantelleria dal titolo “Oltre il dono. Uniti nella solidarietà per fare del bene”, una raccolta di libri di narrativa (usati o nuovi) da donare alla Casa Circondariale di Castelvetrano e di Favignana per fornire le rispettive biblioteche. Un piccolo supporto nei momenti difficili di chi riceverà il dono, per creare occasione di respiro, riflessione e per esplorare nuovi mondi.

La Prima tappa della cesta di raccolta dei libri è stata fatta presso la caffetteria e rosticceria “Emporio del Gusto”, ora il progetto continua presso la Tabaccheria di Khamma grazie alla sensibilità del proprietario Massimo Mura che si è offerto di esporre la cesta nel locale della propria attività e che già ha coinvolto con successo la comunità di Khamma.
La Presidente del Rotary club Pantelleria, Enza Pavia, ringrazia quanti hanno aderito al progetto costruendo piccoli anelli di condivisione che si stanno collegando formando una catena di solidarietà quale risposta generosa alla richiesta delle Direttrici della Casa Circondariale di Castelvetrano e di Favignana.
Una seconda cesta per la raccolta dei libri verrà posizionata presso l’Aeroporto di Pantelleria e altri gestori di servizi pubblici o commerciali che intendono partecipare al progetto “Oltre il dono. Uniti nella solidarietà per fare del bene” possono contattare Enza Pavia al numero 333.1275882 o Mariano Rodo al numero 338.7211501.
Cronaca
Truffe sanitarie via SMS e numeri 893 a sovrapprezzo
Consumerismo invita alla massima prudenza e chiede verifiche su sicurezza e gestione dei dati sanitari
Continuano a moltiplicarsi le segnalazioni di cittadini che ricevono falsi SMS o messaggi WhatsApp apparentemente inviati dal Centro Unico di Prenotazione (CUP) da parte di aziende sanitarie.
Nel testo si invita l’utente a contattare “urgentemente” un numero di telefono per verificare la propria prenotazione o risolvere presunte “anomalie” legate a prestazioni sanitarie. Ma si tratta di un raggiro.
Numeri a pagamento e finti CUP
I messaggi riportano numeri che iniziano con il prefisso 893, talvolta camuffati come recapiti “ufficiali” di uffici amministrativi (es. “Uffici CUUP” o “Servizio CUP Regionale”).
In realtà, i numeri 893 sono numeri a tariffa speciale con sovrapprezzo, utilizzati per addebitare costi elevati al chiamante.
“Chi richiama rischia di vedersi addebitati importi anche molto alti sul credito telefonico o in bolletta. È la classica truffa del richiamo: un messaggio credibile, un nome istituzionale e un numero a pagamento mascherato da servizio pubblico”, spiega Giovanni Riccobono, direttore generale di Consumerismo No Profit e Responsabile dello Sportello +Tutela di Trapani.
Il fenomeno è stato segnalato anche da diversi cittadini trapanesi, che hanno ricevuto messaggi contenenti falsi riferimenti a prenotazioni sanitarie realmente effettuate, inducendo così la vittima a credere alla veridicità della comunicazione.
I consigli di Consumerismo
Consumerismo invita i cittadini a prestare massima attenzione e a non rispondere mai a messaggi che chiedono di chiamare numeri con prefissi 893, 895 o 899, o che contengono link sospetti.
In caso di ricezione di questi SMS:
1. Non cliccare e non richiamare.
2. Bloccare il numero e segnalare l’SMS alla Polizia Postale (www.commissariatodips.it).
3. Contattare direttamente il CUP della propria ASP utilizzando solo i numeri ufficiali reperibili sul sito istituzionale.
Chi gestisce dati deve garantire sicurezza, non vulnerabilità – conclude Riccobono – la priorità, in un mondo in cui i dati rappresentano il nuovo petrolio, deve essere quella di garantire sistemi di sicurezza all’avanguardia da parte di chi li tratta. Ogni soggetto che gestisce informazioni personali e sanitarie deve essere consapevole della propria responsabilità: una falla nella protezione dei dati non è solo un problema tecnico, ma un rischio concreto per i cittadini, che possono diventare vittime di frodi e truffe digitali»
Qual è, quindi, il problema?
Nonostante le tecnologie facciano ormai parte delle nostre vite, talvolta ci troviamo impreparati di fronte alle truffe. A livello collettivo, manca ancora una presa di coscienza di un’alfabetizzazione digitale che, in questo caso, riuscirebbe a proteggerci da questi messaggi e ad aumentare la nostra capacità critica.
Da un lato è quindi necessario un maggiore controllo che eviti queste spiacevoli situazioni e dall’altro, invece, è necessario che i cittadini abbiano la capacità di difendersi.
Bisognerebbe prestare più attenzione a queste tematiche tra i banchi di scuola, per esempio, in modo che le future generazioni non solo utilizzino questi strumenti ma siano anche consapevoli di come sia corretto utilizzarli.
Ed è anche necessario sensibilizzare un’altra fascia di popolazione, quella più adulta, che probabilmente è quella più soggetta a questo tipo di truffe.
Giada Zona
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