Connect with us

Cronaca

Catania, agente bastonato si salva con il taser, Fsp Polizia: “Dare questo prezioso strumento a tutti”

Matteo Ferrandes

Published

-

Catania, agente bastonato si salva con il taser, Fsp Polizia: “Dare questo prezioso strumento a tutti e non destinare chi già può usarlo ad altri incarichi”

 

“Bastonato e salvo solo grazie all’utilizzo del taser. Il collega di Catania brutalmente aggredito durante un banale controllo è stato eccezionalmente bravo, pronto e preparato e, nonostante il fortissimo colpo ricevuto, è riuscito ad adoperare il taser e ad evitare ulteriori ferite che potevano essergli letali. Per il collega, a cui esprimiamo tutta la nostra solidarietà, un mese di prognosi ma, come accade quotidianamente ai poliziotti in servizio in ogni angolo del territorio, l’insidia improvvisa avrebbe potuto diventare tragedia. E’ indispensabile una maggiore distribuzione del taser, anche in tutti gli uffici periferici territoriali ed a tutte le specialità, e soprattutto che il poco personale già abilitato ad utilizzarlo non venga assolutamente impiegato in servizi diversi. Questo strumento prezioso serve per la sicurezza di tutti”.

Così Valter Mazzetti, Segretario generale Fsp Polizia di Stato, dopo quanto avvenuto ad Acireale, in provincia di Catania, dove i poliziotti hanno arrestato un cittadino nigeriano di 35 anni gravemente indiziato dei reati di violenza, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Dopo la segnalazione di una persona molesta davanti a un supermercato, i poliziotti sono giunti sul posto trovando l’uomo armato di bastone che, alla richiesta di mostrare i documenti, ha reagito bruscamente colpendo in maniera fulminea con tutta la sua forza uno di loro. Nonostante sia caduto a terra per la violenza della bastonata, l’agente è riuscito ad estrarre ed utilizzare il taser per fermare l’uomo, successivamente arrestato. Il poliziotto è stato portato in ospedale dove ha avuto 25 giorni di prognosi per le lesioni riportate, mentre per l’aggressore, sottoposto a giudizio direttissimo, il Tribunale ha convalidato l’arresto disponendo la custodia cautelare in carcere.

“E’ solo l’ennesimo caso che conferma quanto insidioso sia il lavoro di chi deve garantire la sicurezza – conclude Giuseppe Sottile, Segretario Fsp Catania -, e quanta calma, lucidità, preparazione e spirito di sacrificio servano da parte dei colleghi. Aiutarli con dotazioni all’altezza del compito, a cominciare dai taser che tutti dovrebbero avere, ci sembra il minimo”.  

Ambiente

Pantelleria, rifiuti al Faro di San Leonardo. La segnalazione di una lettrice

Direttore

Published

on

Una lettrice ci scrive per segnalare la condizione di degrado in cui versa la scogliera nei pressi del faro di Punta San Leonardo.
La zona, battuta dalle mareggiate, diventa facile deposito di rifiuti e detriti derivanti dal mare che, poco alla volta, ne accumula grandi quantità. 
Dalle immagini inviateci dalla turista, si vede la moltitudine di plastica.

Ecco cosa recita il messaggio della lettrice:

“Buonasera, sono Cristina Petrangeli e volevo segnalare le condizioni di degrado degli scogli adiacenti al faro dell’ospedale. Non è uno spettacolo degno di questa magnifica isola. Se si potesse bonificare l’area sicuramente Pantelleria ringrazierà.”


Continue Reading

Attualità

Pantelleria, al via assunzione Istruttore di Polizia Municipale

Direttore

Published

on

 Aggiornamento su bando di concorso per l’assunzione di un istruttore di Polizia Municipale – Entro 15 dicembre

Il Sindaco comunica che è in corso la procedura di selezione finalizzata all’assunzione di un’unità con profilo di Istruttore di Vigilanza a tempo pieno e indeterminato, come previsto dal bando pubblicato sul portale InPA.

Si ricorda alla cittadinanza che, tra i requisiti di partecipazione, è prevista la residenza continuativa nel Comune di Pantelleria da almeno tre anni alla data di presentazione della domanda.

La scadenza per l’invio delle candidature è fissata al 15 dicembre e la procedura deve essere completata esclusivamente online al seguente link: https://www.inpa.gov.it/bandi-e-avvisi/dettaglio-bando- avviso/?concorso_id=2f57af4a9dbb4d59b122cbaae3200f4c

Il Sindaco comunica che vi è ancora tempo per partecipare e invita gli interessati, in possesso dei requisiti richiesti, a consultare attentamente il bando e a presentare la domanda secondo le indicazioni fornite. Per chiarimenti è possibile rivolgersi agli uffici competenti tramite i contatti riportati all’interno del bando.

Continue Reading

Cronaca

Omicidio/Suicidio a Corleone: un monito per tutto il Paese

Laura Liistro

Published

on

Fragilità senza risposta: da Corleone un monito per tutto il Paese

La tragedia avvenuta a Corleone – dove Lucia Pecoraro, 78 anni, avrebbe ucciso la figlia disabile Giuseppina Milone, 47 anni, prima di togliersi la vita – non può essere liquidata come un drammatico fatto di cronaca. È il simbolo di un dolore più ampio e più profondo, che attraversa centinaia di famiglie italiane costrette ogni giorno a convivere con la disabilità, con la tossicodipendenza, con il disagio mentale e con una solitudine che diventa, essa stessa, una forma di malattia sociale.
A ritrovare i corpi sono stati i carabinieri e i sanitari del 118, intervenuti nella casa del centro storico.
Ma il segno più doloroso è rimasto su un foglio, poche righe scritte da Lucia prima del gesto estremo:

“Scusatemi, ma non ce la faccio più. Chiedo perdono a tutti.”

Una frase che non può e non deve essere interpretata come giustificazione, ma come indicatore di un livello di sofferenza che è sfuggito a tutti: istituzioni, comunità, servizi sociali, vicinato.
È la confessione di una donna che, rimasta vedova otto mesi fa, si era ritrovata sola a gestire una disabilità grave, giorno e notte, senza più sostegno emotivo, psicologico, relazionale.

La disperazione delle famiglie: un’emergenza ignorata

Quello di Lucia non è un caso isolato: in tutta Italia sono migliaia le famiglie schiacciate tra malattia mentale, dipendenze, disabilità, povertà materiale e solitudine.
Famiglie che vivono in silenzio tragedie quotidiane, sopraffatte da un peso che nessuno vede finché non diventa irreversibile.
Da Nord a Sud, accanto ai disabili gravi ci sono genitori anziani lasciati soli; accanto ai tossicodipendenti ci sono famiglie esauste che non riescono più a trovare un percorso di cura; accanto a chi soffre di disturbi psichiatrici ci sono caregiver non formati, non seguiti, non ascoltati.
Il dolore, quando non è condiviso da una rete reale, si trasforma in un vicolo cieco.

L’isolamento dei caregiver: un fallimento collettivo

La vicenda di Corleone evidenzia le crepe di un sistema che continua a scaricare sulle famiglie la quasi totalità dell’assistenza.
I caregiver – spesso anziani, spesso economicamente fragili – sono lasciati a gestire situazioni che richiederebbero un supporto professionale e continuo.
Chiedere aiuto significa affrontare burocrazia, attese interminabili, servizi insufficienti o distanti.

È qui che si vede il limite di un Paese che, pur parlando di inclusione, lascia intere famiglie soccombere nell’invisibilità.

Il bisogno urgente di una rete nazionale

Questa tragedia impone una riflessione che non può più essere rimandata.
Servono strumenti concreti, non promesse:
un numero unico nazionale, attivo 24 ore su 24, per offrire ascolto psicologico immediato e orientamento reale;
sportelli territoriali operativi, capaci di intercettare situazioni di rischio prima che degenerino;
programmi di sollievo per le famiglie, perché nessun caregiver può sopravvivere senza pause;
una presenza comunitaria più forte, capace di rompere l’isolamento emotivo che spesso alimenta disperazione e tragedie.
L’Italia deve riconoscere che la solitudine non è un problema individuale, ma un fenomeno sociale trasversale che attraversa disabilità, tossicodipendenza, disagio mentale e contesti familiari fragili.
Le parole di Lucia – “non ce la faccio più” – non sono solo l’addio di una donna distrutta; sono lo specchio di migliaia di altre voci che, oggi, non vengono ascoltate.
Finché continueremo a considerare queste tragedie come episodi isolati, il Paese non farà un passo avanti.
La fragilità non è un destino privato: è un’emergenza collettiva che richiede responsabilità politica, presenza istituzionale e una comunità capace di farsi carico, davvero, dei suoi membri più vulnerabili.
Solo così casi come quello di Corleone potranno tornare a essere l’eccezione, e non il sintomo di un dolore diffuso che scorre invisibile sotto la superficie della vita quotidiana.

Laura Liistro

Continue Reading

Seguici su Facebook!

Cronaca

Cultura

Politica

Meteo

In tendenza