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Economia

Caro voli, allo studio dell’Osservatorio della Regione tariffe più basse per i residenti specie per Roma e Milano

Direttore

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Presidenza della Regione
Un contributo economico per i viaggiatori siciliani residenti nell’Isola e la costituzione di una Rete di aeroporti siciliani di cui farà parte anche la Regione. Queste alcune delle proposte sul tavolo dell’Osservatorio per il trasporto aereo, l’organismo voluto dal presidente della Regione per il monitoraggio del traffico aereo da e per la Sicilia, che si è riunito oggi per la seconda volta a Palazzo d’Orléans. 
 
Al tavolo dell’Osservatorio che riunisce, tra gli altri, i vertici dei sei aeroporti siciliani, Enac, Università di Palermo e Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti, è approdata l’iniziativa del governo regionale, illustrata dall’assessore alle Infrastrutture, di una modalità di sconto applicata unicamente ai viaggiatori residenti in Sicilia e consistente in un contributo economico regionale da applicare a ogni tratta, con l’obiettivo di attenuare l’impatto economico del caro-voli. Si tratterebbe di un’ipotesi di scontistica, ancora allo studio e da sperimentare, aperta ai siciliani residenti nell’Isola.
 
Inoltre, fra le proposte sul tavolo degli interlocutori, l’istituzione di un protocollo d’intesa fra la Regione e le società di gestione degli scali aeroportuali siciliani, che insieme contano 20 milioni di passeggeri, al fine di cooperare in un’ottica di sistema e sviluppo congiunto. Le linee di intervento della Rete di aeroporti della Sicilia riguarderanno l’intermodalità e i collegamenti fra aeroporti e territori regionali circostanti, la promozione della Sicilia intesa come offerta complessiva infrastrutturale, la creazione e l’emissione di card integrate ad uso dei turisti valide per tutti i tipi di trasporto dall’aeroporto di arrivo ai territori di permanenza turistica e viceversa e la gestione di eventi internazionali. Tra le finalità della Rete di aeroporti ci sarebbe anche la gestione integrata delle emergenze di Protezione civile con possibile ricaduta sugli scali regionali, l’ideazione di un brand e la condivisione di strategie commerciali, l’interscambio di buone pratiche e programmi di formazione congiunta, ma anche di professionalità e competenze, la realizzazione di gare congiunte per specifiche categorie merceologiche.
 
Nel corso del dibattito è stata sottolineata la necessità di portare avanti il percorso di riconoscimento della condizione di insularità e della continuità territoriale per assicurare i giusti benefici ai residenti nel sistema dei trasporti. Annunciata, infine, la richiesta fatta al ministero dei Trasporti per migliorare e incrementare i collegamenti ferroviari da e verso gli aeroporti siciliani. 
 
L’incontro segue l’ennesimo esposto all’Autorità garante per la concorrenza e il mercato a proposito del rincaro dei prezzi dei voli, in particolare da e per Roma e Milano, da parte del governo regionale e l’arrivo di un terzo vettore che collegherà la Sicilia col continente dal primo giugno.

Marina Cozzo è nata a Latina il 27 maggio 1967, per ovvietà logistico/sanitarie, da genitori provenienti da Pantelleria, contrada Khamma. Nel 2007 inizia il suo percorso di pubblicista presso la testata giornalistica cartacea L'Apriliano - direttore Adriano Panzironi, redattore Stefano Mengozzi. Nel 2014 le viene proposto di curarsi di Aprilia per Il Corriere della Città – direttore Maria Corrao, testata online e intraprende una collaborazione anche con Essere Donna Magazine – direttore Alga Madia. Il 27 gennaio 2017 l'iscrizione al Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti nel Lazio. Ma il sangue isolano audace ed energico caratterizza ogni sua iniziativa la induce nel 2018 ad aprire Il Giornale di Pantelleria.

Ambiente

Pantelleria, nuovo Consiglio Comunale su: incendi e bilancio

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Il 24 settembre dalle ore 12, si terrà Consiglio Comunale sui seguenti punti all’ordine del giorno

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Economia

Apicoltura, Regione dà il via libera a bando da oltre un milione e trecentomila euro

Matteo Ferrandes

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Formazione, scambi di buone pratiche, lotta a parassiti e malattie, prevenzione delle avversità climatiche, ripopolamento del patrimonio apistico, acquisto di sciami. Sono questi alcuni degli obiettivi del bando “Azioni dirette a migliorare la produzione e la commercializzazione del miele” per la Campagna apistica 2025-2026, pubblicato dall’assessorato dell’Agricoltura. Si tratta di un finanziamento europeo (fondo Feaga) e statale, che l’Ue e il Ministero dell’agricoltura assegnano annualmente alle Regioni per sostenere gli investimenti sulla produzione, la commercializzazione del miele e per incrementare i livelli produttivi.
Nel dettaglio, l’azione A del bando, rivolto agli apicoltori e alle organizzazioni del settore, riguarda i servizi di assistenza tecnica, consulenza, formazione, informazione e scambio delle migliori prassi, anche tramite la creazione di reti.

L’azione B, invece, è relativa agli ivestimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali e ad altre iniziative più specifiche come la lotta contro gli aggressori e le malattie dell’alveare, in particolare la varroasi; la prevenzione dei danni causati da avversità atmosferiche e promozione dello sviluppo e dell’uso di pratiche di gestione adattate a condizioni climatiche in evoluzione; il ripopolamento del patrimonio apistico nell’Unione, incluso l’allevamento delle api e la razionalizzazione della transumanza; l’acquisto di attrezzature e sistemi di gestione (hardware e software) per il miglioramento qualitativo e la valorizzazione delle produzioni dell’alveare destinate al commercio. 

Infine, l’azione F si concentra sulla promozione, comunicazione e commercializzazione, e sulle attività del mercato, con particolare attenzione al tema della sensibilizzazione dei consumatori sulla qualità dei prodotti dell’apicoltura.
Il bando é consultabile a questo link
 
 
In copertina Denny Almanza noto apicultore di Pantelleria

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Economia

Oltre 1,5 milioni ai centri antiviolenza. Albano: «Promuoviamo la cultura del rispetto»

Marilu Giacalone

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Oltre un milione e mezzo di euro per la gestione dei centri antiviolenza iscritti all’albo regionale o che hanno ottenuto l’autorizzazione al funzionamento. L’assessorato della Famiglia e delle politiche sociali ha emanato un decreto, rivolto ai Comuni, per erogare i contributi destinati a coprire i costi sostenuti, o ancora da sostenere, delle strutture nel periodo tra novembre 2024 e ottobre di quest’anno. Le risorse provengono dalla quota assegnata alla Sicilia dal governo nazionale del Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità. Per accelerare il trasferimento delle somme, l’assessorato ha deciso di avvalersi delle amministrazioni comunali.

«Investire sulle strutture e sui servizi di supporto è un passo essenziale per promuovere una cultura del rispetto e della tutela dei diritti di tutte le donne – dice l’assessore Nuccia Albano – contribuendo a costruire una comunità più sicura, inclusiva e solidale. Considerato che i costi dei centri antiviolenza possono differenziarsi a seconda dell’area geografica e della loro attività, abbiamo ritenuto opportuno acquisire il fabbisogno delle spese relative a un preciso periodo, fermo restando il limite massimo di contributo di 50 mila euro per ciascuna struttura. Il governo Schifani continuerà a lavorare con impegno affinché ogni donna possa trovare un riferimento stabile e una rete di protezione efficace, perché nessuno debba più subire in silenzio violenza o discriminazione».

Ciascuna amministrazione comunale dovrà presentare un prospetto delle spese redatto dal centro antiviolenza presente sul proprio territorio, così da consentire al dipartimento della Famiglia e delle politiche sociali di procedere al riparto delle somme. I Comuni dovranno trasmettere la documentazione tramite Pec, entro il prossimo 15 ottobre, all’indirizzo: dipartimento.famiglia@certmail.regione.sicilia.it. 
Il decreto è disponibile sul sito istituzionale della Regione Siciliana a questo indirizzo

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