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Salute

Aumento delle malattie cardiovascolari e colpa medica: dibattito di Sici Gise al Policlinico Universitario di Messina

Redazione

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Grazie all’evoluzione della cardiologia interventistica aumenta la qualità e la quantità della vita nei pazienti operati
È un quadro con contrasti chiaroscuri quello sulla cardiologia interventistica e l’emodinamica che sarà delineato in occasione del X° Congresso regionale Sici Gise, in programma dal 5 al 6 aprile, presso l’aula magna del Rettorato dell’Università degli studi di Messina, in piazza Pugliatti. Dinanzi alla notevole evoluzione del settore, infatti, con un importante aumento della qualità e della quantità della vita dei pazienti operati, si delinea anche un aumento della patologia e il fenomeno della colpa medica, che complica il compito di coloro che sono titolati a diagnosticare e curare la malattia.

L’evento, rivolto a medici chirurghi di cardiologia, cardiochirurgia, chirurgia toracica, chirurgia vascolare, malattie dell’apparato respiratorio, vede come responsabili scientifici Marco Caruso, delegato regionale Sici Gise, in forza alla Cardiologia interventistica dell’ospedale Civico di Palermo e il professore Antonio Micari, direttore della Cardiologia interventistica del Policlinico Gaetano Martino di Messina. È organizzato con la collaborazione dei laboratori di emodinamica della provincia di Messina, rappresentati dai dottori Giuseppe Cinnirella, Salvatore Garibaldi, Pietro Iannello e dall’ex delegato regionale Sici Gise Gaetano Satullo. Provider e segreteria organizzativa a cura di Biba Group. Info 091/527416.

I temi del X° Congresso di Sici Gise a Messina

I cardiologi interventisti siciliani, per il X° Congresso Sici Gise, di venerdì 5 e sabato 6 aprile, si confronteranno sugli aspetti tecnico-scientifici della patologia coronarica, valvolare e, più in generale, dell’interventistica strutturale cardiologica. “La cardiologia interventistica si è evoluta in maniera incredibilmente rapida negli ultimi dieci anni – ha commentato Antonio Micari tra i responsabili scientifici dell’incontro -. Le tecniche in uso, oggi, hanno condotto ad un miglioramento della cura dei pazienti, sia in termini di qualità che di quantità di vita. Sia quelle per la cura della cardiopatia strutturale, come la sostituzione valvolare aortica, cosiddetta Tavi, acronimo di Transcatheter Aortic Valve Implantation, sia la riparazione mitralica con Mitraclip che fino a dieci, quindici anni fa erano ancora agli albori. Adesso, è possibile anche curare l’ipertensione arteriosa, denervando l’arteria renale, riducendo così il numero di farmaci e la mortalità nel medio e breve periodo, cambiando completamente la prognosi dei pazienti”.

Tra i fattori che destano maggior attenzione ci sono l’aumento della patologia e, al contempo, il peggioramento delle condizioni di lavoro del personale medico. Il professore Antonio Micari su questo ha aggiunto: “Le emodinamiche della Sicilia, che sono riunite in una rete per la cura dell’infarto miocardico acuto e delle coronaropatie, sia acute che croniche, vedono salire ogni anno il numero dei casi, segno del continuo aumento della patologia cardiovascolare, che determina la prevalenza e la grande incidenza della malattia. Il congresso, insieme a professori di diritto penale, giudici, medici legali ed avvocati penalisti, tratterà anche il tema della colpa medica, e cioè le denunce che i parenti o i malati fanno per i casi di presunta responsabilità dei medici, di grande rilievo in questi ultimi anni che peggiorano sensibilmente le nostre condizioni di lavoro”.

Il Programma:

https://www.bibagroup.it/wp-content/uploads/2024/01/XCongresso-SICI_Programma.pdf

Salute

Sanità, Giuliano (UGL): “OSS, figura confinata in un angolo. Non esistono lavoratori di serie B, la politica deve intervenire”

Giovanni Di Micco

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“E’ passato del tempo da quando, era il 2021, la senatrice Paola Boldrini cercò attraverso un DDL di far ottenere agli OSS quei diritti e quella dignità ancora oggi negati. Non essendo schiavi di alcun pregiudizio politico salutammo con soddisfazione quello che immaginavamo potesse essere l’inizio di un cammino che portasse alla luce, garantendo definizione e valorizzazione del ruolo che prevedesse anche una formazione continua e di alta qualità, una figura essenziale ed insostituibile della piramide della sanità italiana.  Tante buone intenzioni, si parlava anche della possibilità di dichiarare usurante la professione, a cui però non è stato dato alcun riscontro. Così che ad oggi la figura dell’operatore sociosanitario rimane confinata in un angolo, quasi dimenticata, senza ottenere i riconoscimenti, giuridici e materiali, che sarebbero dovuti.  Anzi con la creazione della figura dell’assistente infermiere, su cui confermiamo la nostra assoluta contrarietà, si è data una violenta spallata a quella crescita professionale che da tempo viene giustamente reclamata dalla categoria. Così, oggi, gli emolumenti degli OSS continuano a non garantire loro una vita dignitosa a fronte di carichi di lavoro spesso insostenibili cui si sommano da tempo aggressioni fisiche e verbali che sono tra le cause scatenanti dei sempre maggiori casi di burn-out. Discutere di un futuro migliore della sanità italiana rimane una missione impossibile se si continueranno ad avere lavoratori di serie B, messi al margine del sistema. Per questo chiediamo alla politica di intervenire per riprendere il filo di quanto la senatrice Boldrini aveva pensato. Per garantire agli oss di uscire dal limbo reclamando quella dignità che meritano” dichiara in una nota Gianluca Giuliano, segretario nazionale della UGL Salute.

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Salute

Pantelleria e Egadi nella telemedicina dell’ASP di Trapani con Tunisia, progetto da 900mila euro

Redazione

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L’UE finanzia un progetto di telemedicina dell’Asp Trapani con la #Tunisia. E’ stato infatti approvato dal Dipartimento regionale della Programmazione il progetto di cooperazione, con capofila l’ASP Trapani, nell’ambito del Programma “Interreg VI-A Next Italia Tunisia 2021-2027” per iniziative di Telemedicina, denominato “TÉLÉ-MÉD-ISOLÉS – Services innovants de télémédecine a impact euroméditerranéen pour les sujets en conditions d’isolement”.

Il progetto, in partenariato con enti e istituzioni italiane e tunisine, prevede azioni di cooperazione transfrontaliera per promuovere la parità di accesso all’assistenza sanitaria e la resilienza dei sistemi sanitari. Mira a fornire servizi innovativi di telemedicina “di prossimità”, a impatto #euromediterraneo, a favore di un target di beneficiari, comprensivo di soggetti in condizione di “isolamento” sia per lontananza, sia per status sociale, migliorando significativamente la gestione delle malattie croniche e promuovendo la prevenzione in Sicilia e Tunisia, sfruttando le tecnologie di telemedicina per superare le barriere geografiche e socioeconomiche all’accesso alle cure, e riducendo gli spostamenti per raggiungere i luoghi di cura.

Il contributo comunitario per la realizzazione del progetto è pari a 907 mila euro, per un biennio di attività.

Sei i partner: tre italiani, ASP Trapani (capofila), Università degli Studi di Messina – Dipartimento di Giurisprudenza e Consorzio Sisifo, e tre tunisini, DACIMA Consulting, Association pour l’Education sanitarie en Médicine d’urgence e ABSHORE Tunisie. La convenzione tra gli enti partner sarà siglata il prossimo 5 maggio.

I partner tunisini individueranno di contro le località del territorio caratterizzate da difficoltà di accesso in cui implementare il progetto, aventi come target di riferimento i pazienti affetti da malattie croniche, con particolare riferimento al #diabete mellito. Il diabete comporta anche costi molto elevati: il 6,7% dell’intera spesa sanitaria nazionale, pubblica e privata è assorbita dalla popolazione diabetica

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Salute

Prevenzione neonatale, presentato in ARS disegno di legge per diagnosi su immunodeficienze primitive

Direttore

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E’ stato presentato disegno di legge a firma di Giuseppe Pace, capogruppo di Democrazia Cristiana presso l’ARS, su  “Disposizioni in materia di accertamenti diagnostici neonatali obbligatori per la prevenzione e la cura delle immunodeficienze primitive”.

Lo scopo di tale atto è quello di inserire nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) lo screening neonatale obbligatorio per la diagnosi precoce delle immunodeficienze primitive.
Tali malattie sarebbero tanto rare quanto gravissime con possibili conseguenze fatali. La diagnosi precoce potrebbe evitare tutto ciò.

In buona sostanza diagnosticare un sistema immunitario carente può rappresentare un salvavita per il neonato.

Il disegno di legge farebbe realizzare un Centro di coordinamento per gli screening neonatali dedicato alle immunodeficienze primitive,  presso i presìdi ospedalieri dotati di Unità Operativa di Oncoematologia pediatrica.
In questo modo anche lo stile di vita del neonato migliorerebbe, evitandone la migrazione sanitaria, per viaggi della speranza.

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