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Economia

68 milioni di euro da restituire alla Regione Siciliana, la condanna per il Monte Paschi di Siena

Redazione

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La Regione Siciliana vince contro Monte Paschi Siena, il Tribunale di Palermo impone la restituzione di 68 mln di Euro

La quinta Sezione Civile del Tribunale Palermo, al termine di un procedimento che vede la Regione siciliana e la Banca Monte Dei Paschi di Siena SpA contrapposti, ha emesso sentenza sulla vicenda risalente alla gestione Montepaschi Serit nella fase del passaggio di consegne tra quest’ultima, partecipata dalla Banca Monte dei Paschi di Siena SpA, e Riscossione Sicilia SpA. La Banca ha così ritenuto, nel 2017, di trattenere 68,5 mln di euro di versamenti dei contribuenti siciliani nei conti di Riscossione Sicilia. Trattandosi del gettito tributario oggetto delle attività di riscossione svolte per la Regione Siciliana dall’allora concessionario, depositato sul conto corrente intrattenuto da quest’ultima presso la banca Monte dei Paschi di Siena e mai riversato all’ente impositore, la Regione-Assessorato dell’Economa ha, nel 2018, ha emesso ingiunzione di immediato pagamento alla Banca, che l’ha impugnata di fronte al Tribunale di Palermo. Il Tribunale, rigettando l’opposizione proposta dalla Monte Dei Paschi Di Siena ha condannato l’Istituto bancario alla restituzione integrale dell’ammontare, al tempo giacente su un conto corrente bancario MpS, ed al pagamento, in favore dell’Amministrazione regionale siciliana, delle spese di lite e generali, come per legge. Adesso si procederà all’immediato recupero delle somme illegittimamente trattenute. Per l’Assessore all’Economia “si tratta di un ottimo risultato giudiziario del Governo Musumeci che ha agito con determinazione nell’interesse dell’erario dei siciliani. Un ringraziamento specifico va rivolto all’Avvocatura distrettuale dello Stato per la difesa dispiegata.”

Ambiente

Pantelleria, nuovo Consiglio Comunale su: incendi e bilancio

Direttore

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Il 24 settembre dalle ore 12, si terrà Consiglio Comunale sui seguenti punti all’ordine del giorno

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Economia

Apicoltura, Regione dà il via libera a bando da oltre un milione e trecentomila euro

Matteo Ferrandes

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Formazione, scambi di buone pratiche, lotta a parassiti e malattie, prevenzione delle avversità climatiche, ripopolamento del patrimonio apistico, acquisto di sciami. Sono questi alcuni degli obiettivi del bando “Azioni dirette a migliorare la produzione e la commercializzazione del miele” per la Campagna apistica 2025-2026, pubblicato dall’assessorato dell’Agricoltura. Si tratta di un finanziamento europeo (fondo Feaga) e statale, che l’Ue e il Ministero dell’agricoltura assegnano annualmente alle Regioni per sostenere gli investimenti sulla produzione, la commercializzazione del miele e per incrementare i livelli produttivi.
Nel dettaglio, l’azione A del bando, rivolto agli apicoltori e alle organizzazioni del settore, riguarda i servizi di assistenza tecnica, consulenza, formazione, informazione e scambio delle migliori prassi, anche tramite la creazione di reti.

L’azione B, invece, è relativa agli ivestimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali e ad altre iniziative più specifiche come la lotta contro gli aggressori e le malattie dell’alveare, in particolare la varroasi; la prevenzione dei danni causati da avversità atmosferiche e promozione dello sviluppo e dell’uso di pratiche di gestione adattate a condizioni climatiche in evoluzione; il ripopolamento del patrimonio apistico nell’Unione, incluso l’allevamento delle api e la razionalizzazione della transumanza; l’acquisto di attrezzature e sistemi di gestione (hardware e software) per il miglioramento qualitativo e la valorizzazione delle produzioni dell’alveare destinate al commercio. 

Infine, l’azione F si concentra sulla promozione, comunicazione e commercializzazione, e sulle attività del mercato, con particolare attenzione al tema della sensibilizzazione dei consumatori sulla qualità dei prodotti dell’apicoltura.
Il bando é consultabile a questo link
 
 
In copertina Denny Almanza noto apicultore di Pantelleria

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Economia

Oltre 1,5 milioni ai centri antiviolenza. Albano: «Promuoviamo la cultura del rispetto»

Marilu Giacalone

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Oltre un milione e mezzo di euro per la gestione dei centri antiviolenza iscritti all’albo regionale o che hanno ottenuto l’autorizzazione al funzionamento. L’assessorato della Famiglia e delle politiche sociali ha emanato un decreto, rivolto ai Comuni, per erogare i contributi destinati a coprire i costi sostenuti, o ancora da sostenere, delle strutture nel periodo tra novembre 2024 e ottobre di quest’anno. Le risorse provengono dalla quota assegnata alla Sicilia dal governo nazionale del Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità. Per accelerare il trasferimento delle somme, l’assessorato ha deciso di avvalersi delle amministrazioni comunali.

«Investire sulle strutture e sui servizi di supporto è un passo essenziale per promuovere una cultura del rispetto e della tutela dei diritti di tutte le donne – dice l’assessore Nuccia Albano – contribuendo a costruire una comunità più sicura, inclusiva e solidale. Considerato che i costi dei centri antiviolenza possono differenziarsi a seconda dell’area geografica e della loro attività, abbiamo ritenuto opportuno acquisire il fabbisogno delle spese relative a un preciso periodo, fermo restando il limite massimo di contributo di 50 mila euro per ciascuna struttura. Il governo Schifani continuerà a lavorare con impegno affinché ogni donna possa trovare un riferimento stabile e una rete di protezione efficace, perché nessuno debba più subire in silenzio violenza o discriminazione».

Ciascuna amministrazione comunale dovrà presentare un prospetto delle spese redatto dal centro antiviolenza presente sul proprio territorio, così da consentire al dipartimento della Famiglia e delle politiche sociali di procedere al riparto delle somme. I Comuni dovranno trasmettere la documentazione tramite Pec, entro il prossimo 15 ottobre, all’indirizzo: dipartimento.famiglia@certmail.regione.sicilia.it. 
Il decreto è disponibile sul sito istituzionale della Regione Siciliana a questo indirizzo

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